Inter-Parma si presta per le chiacchiere da Var

Il Parma raccoglie un punto preziosissimo in casa dell’Inter. Gli emiliani giocano con le palle in tutti i sensi fermando quelle destinate a Brozovic e compagni di reparto e tirando fuori un carattere e una grinta che probabilmente neanche il più ottimista dei tifosi crociati si sarebbe immaginato. I padroni di casa, invece, inconsistenti fino ad inizio secondo tempo salvano la faccia con due gol che per motivi diversi faranno discutere. Il tutto sommato al rammarico di un mancato sorpasso in classifica.

Varda che var

Partiamo subito dall’argomento più caldo di tutta la partita: il gol del pareggio dei nerazzurri. La var ci ha messo quattro minuti e mezzo per pronunciarsi. Io ci ho messo 24 ore per guardare tutte le immagini possibili al fine di cercare di fornire, come mia abitudine, un’analisi corretta e non faziosa della gara. Ebbene con la stessa correttezza con cui ho ammesso (con infinito dolore vista la mia poca simpatia per i bianconeri) che il gol di Cristiano Ronaldo contro la Juve non fosse da annullare perché regolare, a gran voce dissento dalla decisione presa in cabina di controllo. Cabina che forse più che di controllo definirei di regia.

Inter-Parma 2-2
Le immagini analizzate dalla Var

Le righe della var mostrano il giocatore dell’Inter che avanza mentre Scozzarella ritrae il piede rientrando nella propria linea difensiva. Il tutto avviene con il pallone fermo sui piedi di Brozovic. Ebbene il tempo necessario affinchè il pallone si stacchi partendo verso Candreva è lo stesso con cui quel piede della discordia rientra.

E se ci fosse ancora qualche fan della var come verità unica e suprema impossibile da contraddire, l’invito è quello di osservare l’azione del gol dall’inizio. La stessa, infatti, è nata da un evidente fallo di Bastoni su Karamoh. L’ex difensore crociato per anticipare di testa l’attaccante della Costa D’Avorio decide di usare l’avversario come appoggio per prendere lo slancio e guadagnare metri in elevazione. Questo gesto nel calcio è fallo.

La cronaca dei gol

Il gol che sblocca la partita nasce dalla respinta di un calcio d’angolo al 23°. La palla finisce sui piedi di Candreva che calciando in direzione della porta trova prima la deviazione di Kulusevski e successivamente quella di Dermaku a spiazzare Sepe. L’esultanza è massima nonostante la dinamica da flipper che macchia la firma del marcatore. Tre minuti più tardi a riportare tutto in equilibrio è l’azione solitaria di Karamoh che in mezzo a due avversari trova lo spazio per aggiustarsi il pallone e centrare lo specchio con un missile che non lascia scampo ad Handanovic. Il Parma galvanizzato dalla propria condotta di gara e dal pareggio immediato decide di alzare la voce con un duetto interpretato dalla coppia Gervignho – Karamoh al 30°, con quest’ultimo che affronta la cavalcata decisiva per poter servire l’ex romanista pronto a castigare il portiere interista sempre sul primo palo. Per il 2-2 si deve attendere il 51° con la discussa rete messa a segno da Lukaku.

La rosa: gioca, non gioca…

Argomento molto battuto sia prima che dopo la gara. Alla vigilia tutta l’attenzione era su chi avrebbe schierato mister D’Aversa considerati i numerosi infortuni. Inizialmente si ironizzava sul fatto che il Parma si sarebbe presentato al Meazza con tre macchine anzichè con il solito pullman. Il reparto offensivo si è addirittura vociferato potesse finire ad un centrocampista. In panchina la situazione a dir poco sconfortante non deve aver certo semplificato il compito dei prescelti titolari che hanno mostrato coraggio e professionalità tirando fuori gli attributi. Al termine della partita la rosa rimane un argomento portante ma sul fronte opposto, soprattutto nelle dichiarazioni di Conte che lamenta di aver giocatori contati per una squadra che deve affrontare una partita ogni 3 giorni. Premettendo che nessuna delle due situazioni si può considerare semplice da gestire, credo che parlare di volontà dei giocatori sia più corretto al termine di una  sfida in cui la differenza è stata fatta cosi.

Comprensione

Mi rendo conto che a volte sia più facile guardare le partite con gli occhi dell’amore per la propria squadra, infatti, ho sentito interisti non avere dubbi sulla regolarità del gol, altri invocare due rigori non concessi né mai menzionati che inspiegabilmente non rientrano in nessuna sintesi dell’incontro. Altri che forse memori della, a detta loro, “botta di culo” dello scorso anno probabilmente pensavano di passeggiare su di un avversario inerme. Insomma la batosta è stata grossa soprattutto in una giornata che offriva la ghiotta occasione del sorpasso sulla Vecchia Signora che reduce a sua volta dal pareggio con il Lecce, si sarebbe vista portare via la testa della classifica.