Sadio Manè: il suo primo pallone d’oro africano
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ToggleE se il Pallone d’Oro europeo non ha premiato totalmente il Liverpool, campione d’Europa, c’ha pensato quello africano. Uno dei suoi interpreti migliori, Sadio Manè, si è aggiudicato il suo primo pallone d’oro africano. Dietro a lui il compagno di reparto Mohamed Salah (per lui poteva essere il terzo pallone d’oro) e dietro al Blues Mahrez. Per l’esterno alto o punta centrale dei Reds è il compendio di una carriera ancora in divenire.
Per noi sportivi è il giusto merito a un ragazzo che nella propria pioggia di milioni non dimentica mai da dove è arrivato. E la storia della sua vita ne è la testimonianza. Ecco qua il suo vissuto calcistico e le sue statistiche da quando ha iniziato fino a oggi.
Sadio Manè: senza mezzi termini il senegalese va controcorrente. “Ferrari, diamanti e lusso non servono a nulla“. Che parole splendide!
Sadio Manè non fa parlare di sé per la richiesta di ingaggi doppi né per sfarzosi gioiello o altro. E questa in sé, nel mondo autocelebrativo e milionario o miliardario del calcio, è già una notizia. Niente lusso, nè Ferrari e nè diamanti.
Sadio Manè ha già ottenuto tanto dalla vita e non vuole osar chiedere di più. Campione d’Europa con il Liverpool-sorpresa di Klopp e vincitore della Supercoppa Europea. Già è sufficiente così. Anche se poi come tutti gli atleti aspira ad arrivare a più trofei possibili. Ma non arrivassero, lui già sarebbe soddisfatto da quel che ha ottenuto.
Perché Lui Sadio Manè la povertà l’ha conosciuta per davvero. Così, quasi con sarcasmo, viene da dire che il suo gossip è l’essere più umano di quel che gli altri giocatori a volte non sono.
Sadio Mané: dove è nato, età e carriera
Sadio Manè senegalese, nato a Sedhiou il 10 aprile 1992, 27 anni all’anagrafe inizia il suo percorso calcistico in Francia, precisamente al Metz, storico club transalpino, in Ligue 2. Dopo la retrocessione del club, passa al Salisburgo in Austria e inizia a segnare i suoi primi goal. Fra doppiette e triplette arriva a 16 reti n 26 partite. Non male come bottino per un giovane giocatore sconosciuto. L’anno dopo i numeri salgono e il giocatore inizia a farsi conoscere fuori dal contesto austriaco. Segna in Coppa d’Austria e poi in Europa League fra preliminari e gironi. Chiude l’anno con 13 in 33 partite e 4 goal in 5 in Coppa d’Austria.
Numeri che iniziano a ingolosire i club di Premier, in particolare il Southampton che lo acquista nell’estate del 2014. Esordisce subito, ma inizia a segnare dalla sfida vinta per 8-0 contro il Sunderland. Inizia a bruciare i record e a segnare con continuità. Entra nei guiness dei primati con la tripletta più veloce della Premier contro l’Aston Villa: tre goal in tre minuti. Dopo 25 reti in 75 partite approda ai Reds.
Chiude con i Saints e inizia l’avventura con il Liverpool per un passaggio di 41 milioni circa. L’investimento è subito ripagato a suon di reti e prestazioni ottime. Meno goal di prima, nella posizione decentrata di ala, ma più quantità e contributo per la squadra. Contribuisce alla prima finale di Champions persa contro il Real Madrid e alla seconda vinta contro il Tottenham per 2-0. In particolare emerge la doppietta contro il Bayern Monaco. Così come altra doppietta fondamentale è quella in finale di Supercoppa Europea contro il Chelsea.
Attualmente in Premier ha segnato in tutto 73 goal in 178 partite, con 30 assist all’attivo. E con il Liverpool 70 goal in 140 partite con l’aggiunta non da poco di 27 assist.
Anche quest’anno ha iniziato con numeri positivi: 12 partite con 7 goal e 4 assist in Premier e 2 goal in Champions League.
Caratteristiche di Mané: corsa e generosità
Il ragazzo africano non s’è mai fatto notare fuori dal campo: pellicciotti zero; rolex men che meno; ville o l’auto di stralusso non compaiono sulle copertine dei tabloid. Come in campo, così nella vita:umile, veloce e generoso. In campo a volte non lo noto mai, ma non perché serve a poco, bensì perché lui di tacchi, dribbling e tunnel ne fa pochi. Eppure c’è sempre, quando occorre, Lui sa essere presente. Pronto a tornare indietro per aiutare i compagni, capace di coprire come centrocampista e a volte in grado di arretrare come difensore. Un giocatore fantastico, la cui presenza in campo, cambia la squadra. Magari non te lo ricordi per i tiri a foglia morta o parabola di Salah e nemmeno per gli elastici di una star internazionale come Neymar. Ma Sadio Manè è sempre presente e quando meno te lo aspetti o ti fulmina il portiere o serve la palla rasoterra perfetta per il gola. Spesso infilando in contropiede la difesa o lanciandosi palla al piede in un corsa sfrenata sulla sua fascia.
Le sue finte sono i movimenti di gambe e la potenza di gambe su cui basa la propria forza. Sempre molto educato e rispettoso, ha saputo con il tempo conquistarsi la fiducia del suo mister e dell’Anfield Road. Ora è indispensabile.
Non solo per il Liverpool, ma per tantissimi altri ragazzi che, come lui, hanno conosciuto la vera povertà.
Sadio Manè, che giocava scalzo nei campi, così ha detto al portale nsemwoha. com: “Ho giocato scalzo e non ho potuto andare a scuola”. Lui che davvero sa cosa significa lottare per vivere, oggi cerca di regalare sorrisi in giro per la sua Africa.
Pur percependo un ingaggio più che oneroso (al pari dei giocatori di Premier), spesso e quando può dona tutto sè stesso agli altri. Non che tutti i calciatori non lo facciano, ma sentire, oggi, parole dove si dichiara il rifiuto verso Ferrari e diamanti, fa quasi scandalo.
Invece, ben vengano, queste dichiarazioni. Finalmente dal mondo milionario degli dei olimpici del calcio, c’è ed esiste ancora chi sa accontentarsi di quel che ha. Anzi lo dona.
Perché Sadio Manè sta già facendo molto per il suo continente. Sulla scia caritatevole di un ex campione del Milan e della Libia: George Weah.
Sadio Mané: beneficenza per il Senegal
L’attaccante del Liverpool dunque si sta impegnando in moltissime attività solidali. Fra cui la costruzione di una scuola e poi donazioni numerose di indumenti, cibo e beni di prima necessità. Senza negare ai tanti ragazzi africani, come lui, la felicità del gioco di calcio.
A tal scopo ha contribuito alla costruzione di uno stadio per consentire ai ragazzi del suo paese di poter giocare al football. E dulcis in fundo dona ogni giorno 70 euro a tutte le famiglie di una zona povera del Senegal.
Un uomo, un giocatore, un campione che vale 120 milioni di euro e sa cosa significa arrivare dalla zona povera del terzo mondo. E ora spera di poter rendere indietro a chi gli ha donato il talento (il suo Senegal) tutto ciò che ha.
E in un’epoca di ingaggi sfarzeschi, di lussi smisurati e di ristoranti e abbigliamento personalizzati, fa quasi commuovere chi vuol dividere la propria ricchezza con gli altri. Fa quasi scandalo. Grazie per aver compreso il senso della vita Sadio Manè.
Sadio Manè, un brand internazionale
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