La domenica che non ti aspetti. Parma-Milan 0-1
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ToggleIl Milan dalle retrovie impartisce una lezione agli emiliani ricordando che si lotta fino alla fine e ogni distrazione può essere quella letale.
Quando sei abituato ad andare a pranzo la domenica pomeriggio dalla nonna. Quando sei certo di come cucina perché hai passato tutta la settimana a desiderare un pasto vero e non il panino al volo in pausa pranzo. E quando la lasagna alla bolognese della settimana scorsa è rimasta sullo stomaco e hai voglia di rifarti, di sovrascrivere. Insomma scusate la metafora, questo era l’approccio che speravo potesse portare al colpaccio casalingo contro il Milan perchè il Parma ci ha oramai abituati a vere e proprie battaglie ogni domenica.
Tornando a parlare di calcio, consapevole di tutte le limitazioni del caso e considerando le punte ingredienti mancanti, sapevo che la sfida contro il Milan non sarebbe stata semplice. Qualcosa di meglio si sarebbe potuto portare a casa perché l’ennesima disattenzione nel finale lascia davvero uno sgradevole amaro in bocca. Le statistiche della gara possono a tratti apparire impietose con 0 (zero) tiri in porta degli emiliani e 8 dei diavoli che hanno in svariate occasioni fatto sobbalzare i tifosi crociati. Credo che la verità stia nel mezzo: se in attacco era comprensibile una “giustificata” latitanza per mancanza di personale, reputo invece totalmente discutibile l’approccio degli atri due reparti.
Non ho mai e sottolineo mai, visto pressare il portatore di palla neanche al superamento della linea di centrocampo con Gervinho già arretrato. I movimenti sulla fascia presidiata da Darmian non li ho capiti per buona parte dell’incontro. Ero un po’ disorientata anche dalla posizione e dai movimenti del (per me pallone d’oro) Kulusevski che puntualmente si ritrovava isolato e in punti del campo poco strategici per imbastire qualsiasi manovra. Per riassumere nel complesso un Parma irriconoscibile.
Le sostituzioni
D’Aversa mi stava sorprendendo da svariate gara effettuando sostituzioni che avevano del mistico, sembrava infatti mi sentisse chiamare il cambio e prontamente lo predisponesse. Contro il Milan mi piace pensare che si sia tornati al metodo del pallottoliere. Ribadisco fino allo sfinimento che sono consapevole delle difficoltà dettate dagli infortuni, ma credo che togliere l’unico uomo che senza muoversi ti tira via due avversari permettendo al gioco di aprirsi e alla difesa di respirare non si debba fare.
Avendo poi a disposizione un Cornelius (anche se non per tutti i 90 minuti) si sarebbe potuto provare con un po’ di coraggio a schierarlo dal primo minuto optando per soluzioni di gioco veloce verso il finale con l’avversario “stanco”. Per quanto riguarda la scelta di Grassi credo che la condizione psicologica sia importante tanto quanto quella fisica e vedendo l’ingresso in campo e l’atteggiamento (per non parlare della palla persa) del giocatore a Bologna ci avrei pensato due volte prima di schierarlo.
Le prossime partite
Ci aspettano due gare complicatissime per via dei recenti risultati ottenuti delle nostre prossime avversarie. La Sampdoria che ieri sera si è vista rimontare e superare da un 3-1 ad un 4-3 ospite del Cagliari, avrà voglia di riscatto e non potrà sprecare altre occasioni per ritrovare una posizione in classifica che permetta di respirare un po’ di ossigeno. Il Napoli, invece, fresco fresco della sconfitta contro il Bologna non potrà concedersi altri passi falsi nella ricerca di una stabilità e continuità di risultati positivi.
L’infermeria
Oramai è uno dei trafiletti d’obbligo da inserire quando si parla del Parma. La situazione degli infortuni, sulla quale a mio avviso sarebbe giusto fare delle approfondite indagini, è ancora di totale emergenza.
Inglese: a seguito del trauma distorsivo alla caviglia sinistra con lesione della sindesmosi tibio-peroneale rimediata contro il Genoa il 20 Ottobre scorso potrebbe rientrare prima di Natale.
Karamoh, invece, è ancora alle prese con la lesione al collaterale del ginocchio accusata ad inizio Novembre che probabilmente lo terrà lontano dal campo fino alla fine di Gennaio. Non voglio neanche lontanamente immaginare che possano subentrare provvedimenti disciplinari in grado di allungare oltremodo queste tempistiche.
Cornelius sembra essere recuperato al livello fisico ora manca da allenare la tenuta e accumulare minuti.
Grassi fresco di rientro sembra ancora notevolmente in difficoltà quindi sarebbe bene non rischiare di peggiorare la situazione bruciando le tappe.
Laurini anche lui pronto al rientro dovrà ritrovare, senza correre troppo, la condizione ottimale per dare man forte al reparto difensivo.
La speranza è che terminato un girone di andata cosi travagliato si possa finalmente guardare l’anno nuovo cercando di rispondere al grande interrogativo che in molti si sono posti: che posizione in classifica occuperebbe oggi il Parma senza infortuni?!?