Il Parma merita la vittoria, ma l’arbitro e VAR Banti non visionano un contatto molto dubbio.
Crociati penalizzati e vittoria alla squadra capitolina.
Premessa: chi scrive si assume la totale responsabilità dell’articolo, svincolando totalmente la Redazione del sito.
Domenica 9 febbraio 2020, ore 18,00, Stadio Ennio Tardini. Il Parma sul campo avrebbe vinto, ma i tre punti vanno alla Lazio, grazie ad un arbitraggio (solo?) troppo superficiale.
Queste sono le partite che fanno disinnamorare al calcio, che uccidono i sogni dei tifosi, che fanno pensare che, ancora, ci sia del marcio nel calcio. Nonostante la tecnologia VAR, nonostante tutto ciò che è stato fatto negli anni, nonostante ai vertici della classe arbitrale i vari Nicchi e Rizzoli continuino ad elogiare il loro operato. Che coraggio… Ciò che si è visto ieri al Tardini è stato uno spettacolo indecente, diseducante per i giovani e disprezzante per tutti gli amanti dello sport. E non certo per i giocatori in campo, caparbi attori non protagonisti, ma solo grazie a due individui incapaci nello svolgere il loro mestiere di arbitri imparziali: Marco Di Bello e Luca Banti.
Sicuramente una Lazio ai vertici che si gioca lo scudetto con Juventus e Inter fa gola ad un prodotto-calcio in crisi di vendite, in crisi di audience, in crisi di tifosi allo stadio. Se la squadra del presidente della FIGC è forte, tutto il calcio italiano sembra più forte. Anche se le partite le vince scippando punti a chi se li merita sul campo. In realtà con la sua centesima partita Di Bello ha fatto perdere credibilità a tutto il calcio italiano ancora una volta; tutti i giornali nazionali, i media e siti sportivi hanno gridato allo scandalo, resuscitando i mostri del passato. Tutto questo a me francamente fa solo schifo, come mi faceva schifo Moggi e tutta la “banda Bassotti” che aveva intorno ai tempi di Calciopoli.
Sarò testardo, ma dopo la partita di ieri non credo all’errore o alla svista. Non si tratta di episodi sospetti, ma di certezze, come hanno affermato tutti i moviolisti italiani. C’è la tecnologia disponibile, ci sono arbitri in campo e arbitri in sala VAR, tre errori tutti decisivi e tutti nella stessa direzione possono significare solo due cose: o sono in malafede o Di Bello e Banti hanno bisogno del pensionamento a causa di Alzheimer precoce e incapacità di svolgere il loro mestiere. Altre opzioni non esistono.
Nel dettaglio, vediamo i tre episodi più gravi:
1) Immobile e il volley.
Minuto 40’, cross in area, Immobile si improvvisa ricevitore di volley e con un bagher goffo serve Caicedo che liberissimo non sbaglia. Lazio in vantaggio. I giocatori del Parma chiedono a Di Bello di controllare personalmente al VAR, ma l’arbitro si affida al “silent ceck” e convalida il gol. Dalla curva il tocco di mano si è visto chiaramente, dalle immagini televisive l’angolazione non era ideale, diciamo che questo errore per quanto grave, può essere perdonabile.
2) Marusic e il rugby.
Minuto 55’, Marusic placa in area Bruno Alves. In ogni angolo del mondo è rigore, ma a quanto pare non a Parma. Di Bello è vicinissimo all’azione e non ritiene punibile l’intervento del montenegrino. Il VAR non richiama l’arbitro. Tutto regolare!
3) Acerbi e il wrestling.
Minuto 91’, la ciliegina sulla torta. Acerbi trattiene dalla maglia Cornelius, sbilanciandolo e facendogli perdere il tempo per colpire il pallone. Di Bello assegna una punizione per la Lazio. Il VAR non interviene. In compenso interviene il Tardini augurando tutto il bene possibile a Di Bello e a Banti. Un consiglio: restate alla larga da Parma, per un bel po’…