Il Parma affronta l’Udinese come sa, difendendo con ordine e ripartendo velocemente in contropiede. Qualcuno spieghi a Nicola che a volte non vince la squadra più “bella”.
Udinese – Parma 1-2.
Una lunga sosta dopo un girone d’andata tiratissimo. Un avversario da affrontare in trasferta, temibile, rinforzato, motivato, con un allenatore che ha dato un’identità decisa alla squadra. Udinese-Parma non era per niente una partita facile da affrontare, non era per niente scontato per i Crociati riuscire a fare punti ad Udine.
La squadra di D’Aversa ha giocato come sa, ormai un marchio di fabbrica, lasciando l’iniziativa all’avversario, sapendo soffrire senza subire e fendendo l’Udinese con un contropiede “alla Gervinho”, di Gervinho, da lasciare senza fiato.
A dire il vero dopo il pareggio friulano all’inizio della ripresa l’inerzia della partita si stava facendo preoccupante. L’Udinese continuava ad attaccare ed il Parma iniziava a perdere metri importanti in mezzo al campo. Fortunatamente nessuno si è perso d’animo, nessun errore individuale, tutti compatti con in testa una sola pazza idea: provare a vincerla!
L’ultimo quarto d’ora è stato da apnea, con il Parma deciso a mantenere il vantaggio e l’Udinese che ci ha provato in ogni modo a pareggiare, ma senza riuscirci. Nicola se ne faccia una ragione.
Il triplice fischio finale di Mazzoleni ha avuto l’effetto di una benedizione divina (approfitto per scusarmi pubblicamente per le polemiche della vigilia, vista l’ennesima designazione di questo arbitro accoppiata al Parma. Nulla da dire sulla direzione gara, una su mille ce la fa).
Il Parma è questo, può piacere o meno, ma nessuno può criticare questo gruppo, questo allenatore, questo impianto di gioco. Tutto è studiato al dettaglio, sfruttando tutte le caratteristiche dei giocatori in rosa e soprattutto sfruttando due grandi giocatori come Inglese e Gervinho.
28 punti dopo 20 giornate sono tanta, tanta roba. Godiamoceli!
LA CLASSIFICA PROVVISORIA:
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