Sul tracciato spagnolo torna a splendere dopo 15 anni di assenza il rosso Ducati grazie alla coppia Miller-Bagnaia, rispettivamente primo e secondo. Terzo gradino del podio per Morbidelli. Quartararo costretto a limitare i danni per problemi fisici e Mir primo tra gli spagnoli, ma pur sempre quinto.
Miller tenace: voto 8
L’australiano vanta il merito di averci creduto fino alla fine. Vedere Quartararo prendere il largo nei primi dieci giri non deve aver certo alimentato l’entusiasmo. Jack ha però gestito la situazione senza strafare tenendo a debita distanza prima Morbidelli e poi il compagno di squadra Bagnaia. Gradino più alto del podio più che meritato e che forse funzionerà come il bacio del principe per la bella addormentata, risvegliando un guerriero in più per la lotta al titolo.
Bagnaia chirurgico: voto 9
Merito al torinese non solo per la precisione nei sorpassi, ma anche per il sangue freddo nel gestire gli ultimi giri. Essere in piena lotta per il titolo ed avere davanti il proprio compagno di squadra a molti potrebbe “aprire la vena” e far venire voglia di cercare qualcosa in più. Pecco è stato bravo nel valutare la situazione che con l’aiuto della matematica, complice anche purtroppo il calo fisico di Quartararo, gli è valso la vetta nel mondiale.
Morbidelli lenta risalita: voto 7
Non tanto in gara perché la terza posizione se l’è cucita addosso sin dalle prime battute, ma più che altro in ottica mondiale. Quel pilota che in molti non avrebbero avuto dubbi a mettere tra i favoriti ha latitato nelle prime gare e ora la risalita è tanto tosta quanto significativa. Il sette non è un voto severo, anzi è la mia dichiarazione di fiducia in Franco per lasciare spazio a voti più alti nelle prossime gare.
Valentino oltre l’orizzonte: voto 7
Il voto di Vale è tutto sul futuro visto che il presente lascia ben poche parole. II pessimi risultati e l’ammissione di un campione che cosi non si diverte non sono da considerarsi che una fase di stallo passeggera verso progetti rosei e ambiziosi per il futuro. Vale avrà un suo team. Ha lo sponsor. Con che moto? Con che compagno di scuderia? Correrà lui? Collauderà soltanto? Questo lo scopriremo di gara in gara e questo sarà il “campionato” su cui dare i voti al Dottore, fatta eccezione per le imprese qualora dovessero essercene… con lui mi sento ancora di confidare nel “mai dire mai”.
Mir e Vinales stessa ombra: voto 6
La sufficienza la prendono per aver chiuso tra i primi dieci nonostante le difficoltà. I due padroni di casa pagano probabilmente cara la scelta delle gomme unita ad una poca stabilità della moto, soprattutto in frenata. Le numerose cadute del week end (buona parte di Marq Marquez, non un novellino a Jerez) hanno forse spinto ad una maggior prudenza i due piloti a discapito delle performance sulla lunga percorrenza. Anche restare nella top five della classifica mondiale alza di qualcosina il voto e per il resto non ci rimane che attendere e scoprire se dal sei politico dovremo salire o scendere…
A.Espargaro motivato e ispirato ma…: voto 5
Forse avrebbe potuto fare di più se là davanti non fossero scappati tanto in fretta. Lo spagnolo ha dato la netta impressione di voler dire la sua domando e accompagnando curva dopo curva un’Aprilia che ci ha mostrato il suo lato battagliero. Allo stesso tempo la mancanza di grip non ha potuto regalare ad Aleix lo slancio giusto in fase di sorpasso.
Zarco eco Ducati: voto 4
Eco non per particolari accortezze ambientali, ma solo per la lontananza dalle selle compagne di marca. Il francese del Team Pramac crede nel proprio mezzo e nonostante l’ottavo posto raccolto a sette secondi dalla vetta, si dice soddisfatto. Forse reduce dalla caduta di Portimao aveva bisogno di una gara “tranquilla”, certo è che per rialzare voto e posizione in classifica mondiale ci vuole decisamente qualcosa in più.
Quartararo eroico: voto 10
Il pilota Yamaha che sembrava destinato ad una vittoria facile facile si è visto sfrecciare in sorpasso uno ad uno buona parte dei colleghi. Fabio ha accusato un problema fisico che lo tormenta dal 2019 e per il quale era già stato operato. In gara a Jerez non è riuscito a sopraffare più che il dolore in sè l’inspessimento del fasce muscolari che gli hanno di fatto ridotto la mobilità del polso e della mano. Stremato e triste a fine gara ha ammesso che guidare in quelle condizioni poteva risultare anche pericoloso e ha “deciso” di defilarsi. Il voto alto è per la grande dimostrazione di responsabilità e per il coraggio di aver ammesso che anche i piloti sono esseri umani, facendoceli sentire tutti un po’ più vicini.
Marquez debole ma motivato: voto 7
Le numerose cadute non lo hanno aiutato nè dal lato fisico nè da quello psicologico. Marc può però consolarsi consapevole di essere ancora in corsa per il titolo di miglior pilota in casa Honda, considerato che il rivale “interno” è Nakagami quarto a Jerez, ma distate solo tre punti in classifica mondiale.