Napoli – Juventus: la pietra tombale sul campionato
Ieri sera abbiamo assistito al probabile funerale della Serie A 2018/2019. Nessuno mai come la Juventus è riuscita a dominare una competizione nazionale in questo modo, con 23 vittorie, 3 pareggi e 0 sconfitte. Ad otto giornate dalla fine e con gli scontri diretti a favore, stiamo cavalcando verso l’ottavo titolo consecutivo.
Juve aggressiva
Siamo partiti subito aggressivi, con pressing alto fino sul portiere per mettere in difficoltà i portatori di palla. Infatti, i primi venti minuti, il Napoli ci ha capito poco e niente grazie alle folate offensive ed allo strapotere fisico contro i piccoletti napoletani.
In un’azione offensiva di CR7 che cerca di saltare Meret ma cade rovinosamente a causa del portiere che ostacola vistosamente il portoghese, otteniamo il mezzo per passare in vantaggio. Una punizione dal limite finalmente tirata dal maestro Pjianic che secca Ospina entrato a sostituire il portiere friulano espulso.
Lamenti lamenti lamenti
A tal proposito, i napoletani dovrebbero impegnarsi di più in campo e meno nell’arte del lamento di cui sono già indiscussi maestri. A norma di regolamento, l’espulsione di Meret è sacrosanta (consiglio una bella lettura all’art. 12). Pertanto le lamentele e le urla “ladri ladri” potete tenerle per il prossimo anno come scusa. Tanto la coppa “A testa alta” non ve la toglie nessuno.
Secondo tempo di marca azzurra
Il Napoli rientra in campo carico a puntino per tentare di rimettersi in carreggiata. La frittata la fanno Pjianic che si fa espellere a causa di un fallo davvero stupido per un campione del suo calibro e Allegri che, per sua stessa ammissione, si addormenta e non toglie il bosniaco già ammonito. Ma sappiamo che Max ha una forte allergia ai cambi prima del 64°. Per cui tutto nella norma.
Pareggio evitato
Il Napoli spinge per tutto il secondo tempo e, infatti, trova il goal del 1 a 2 con Callejon lesto ad approfittare di una distrazione della difesa campione d’Italia. Successivamente si arriva anche ad un rigore non così netto come si vuol far credere ma tant’è. Sul dischetto si presenta capitan Insigne che, però, decide di spedire il tiro sul palo alla destra di Sczeszny che, comunque, aveva intuito.
La partita finisce qui.
Fine dei giochi?
Ovviamente no perché manca la matematica. Anche se basterebbero altre tre vittorie per chiudere definitivamente l’ennesimo campionato senza storia che, ricordo, abbiamo vinto noi nelle ultime 7 edizioni, nel caso qualcuno lo avesse dimenticato.
Nota a margine: non ho mai visto Ronaldo così cupo come ieri sera. Zero palloni giocabili e perennemente in modalità sacrificio per un campione preso per fare quello che gli riesce meglio, ovvero far goal.
Ma pare che il mister non lo capisca. E penso che, se Allegri non dovesse andar via, sarà il campione portoghese a fare le valigie.
Ad Agnelli la scelta.