Nella serata il mondo piange Kobe Bryant non è facile parlare di Napoli-Juve: ogni sportivo del pianeta è a lutto per l’incidente in elicottero che ha portato via un campione immenso, appena 41enne, assieme alla figlia 13enne “Gigi” e ad altre sette persone.
E se “the show must go on”, non è stato un bello spettacolo quello che ha portato alla vittoria per 2-1 degli azzurri: una dura punizione per Sarri, proprio nella città che non vedeva l’ora di castigare il suo ex condottiero passato al “nemico” e resa più amara dall’ennesimo passo falso dell’Inter, in casa contro l’altro ex avvelenato: Nainggolan.
Un risultato nemmeno troppo severo per i nostri (che non hanno sostanzialmente tirato in porta per tre quarti di partita) tenuti in vita nel finale solo dall’inarrivabile CR7 – ottava partita di fila a segno – l’unico faro per brillantezza e voglia di cercare il risultato. Rammarico anche per un diagonale debole del Pipita, l’altro grande ex azzurro, dopo un auto-smarcamento (con tacco e galoppata in avanti) da fuoriclasse di Cristiano.
Sul ribaltamento di fronte, Zielinski aveva bruciato Cuadrado con un tapin per il vantaggio del Napoli, grazie alla corta respinta che Szczesny aveva opposto due secondi prima al tiro dai 25 metri di Insigne: fatale il classico rimbalzo davanti al portiere.
Troppo diversa la voglia e concentrazione tra le due compagini scese in campo sotto il Vesuvio. Primo tempo tatticamente bloccato e difese sugli scudi, soprattutto quella azzurra con Manolas in evidenza, nonché Mario Rui abile a bloccare Dybala lanciato a rete dopo il velo di un compagno.
Il grande assente dell’inverno è Pjanic: qualcuno l’ha visto a centrocampo? E fa ancora più male stasera che Bentancur (leader per crescita individuale in questa stagione) non riesca a compensare la prestazione del bosniaco, ormai più incontrista che regista.
Che sia una serata no lo si capisce anche quando Costa, entrato dalla panchina ma stavolta senza alcun valore aggiunto, non riesce a strappar palla sul fondo a un Insigne aggressivo come un giaguaro digiuno davanti alla preda, ma ancor più quando cicca clamorosamente un facile passaggio a centrocampo per CR7.
Minuto 91esimo, suona come una telefonata agli avversari: “Scusate, nel recupero avremmo dovuto provarci, ma sarà per un’altra volta”. La garra è dal lato sbagliato stasera: Gattuso festeggia tre punti dopo quattro sconfitte interne consecutive.
Dopo le buone prestazioni con Udinese e Parma, nella Juve torna il fantasma del centrocampo e forse si aggiunge quello del “vuoto mentale” come ammetterà Sarri in conferenza. E dire che non c’era davanti una squadra al top come la Lazio, ma una compagine “ex” bastonata, almeno fino a stasera. Riusciranno i nostri eroi a non sGARRAre tra un mese a Lione?
Di Gaetano Capaldo – Opera propria, CC BY 4.0, Collegamento