Giacomo Raspadori: tutto sul calciatore del Napoli
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ToggleIn questo momento, nel Napoli c’è un giocatore che si è messo alle spalle tutto il peso dell’attacco azzurro in assenza di Osimhen: stiamo parlando di Giacomo Raspadori, un giocatore che Garcia ha dato fiducia sin dal ritiro studiando anche altri ruoli per farlo giocare insieme al nigeriano.
Giacomo Raspadori: i primi passi da giocatore
Raspadori è nato a Bentivoglio il 18 Febbraio del 2000. È un prodotto del vivaio del Sassuolo dove nel 2018 con la formazione primavera realizza nove reti e sei assist in 27 gare. Questo gli permetterà di conquistare una convocazione da parte di Iachini nel 2018. Il suo esordio lo fa con De Zerbi nella gara persa 3-1 contro l’Atalanta. L’anno successivo viene inserito stabilmente in prima squadra strappando 11 presenze e due reti.
Dopo i primi anni di rodaggio, Giacomo diventa sempre parte integrante del Sassuolo segnando prima sei reti nella stagione 2020/2021 per poi esplodere definitivamente con Dionisi arrivando in doppia cifra.
Giacomo Raspadori: caratteristiche tecniche
Raspadori è un giocatore di ottima tecnica di base. Si è consolidato molto nel giocare punta centrale, ma si è ben adattato sia da trequartista che da esterno d’attacco soprattutto nel 4-2-3-1. Bravo ad attaccare la profondità, spesso viene incontro alla palla per cucire il gioco sulla trequarti, dimostrando una buona visione di gioco.
Giacomo Raspadori: la sua esperienza napoletana
Raspadori arriva a Napoli lo scorso agosto dal Sassuolo con la formula del prestito oneroso con obbligo di riscatto per una cifra complessiva di 30 milioni di euro. La trattativa è stata estenuante per uno dei migliori prospetti del calcio italiano.
Il suo ruolo nella squadra azzurra è quella dell’alternativa ad Osimhen visto che il giocatore preferisce giocare più da punta. Quando il nigeriano era assente, Raspadori si è sempre fatto trovare pronto e seppur non ha segnato molte reti, sono state comunque decisive per regalare punti per lo scudetto e per avanzare in Champions. La giovane età gli permette ancora di migliorare e se in futuro, come è capitato spesso quest’anno, dovesse giocare stabilmente titolare potrebbe esplodere da un momento all’altro.