MotoGp Qatar Sul tracciato di Losail si riapre la stagione della classe regina delle due ruote con la vittoria dello spagnolo Maverick Vinales. Zarco secondo regala il miglior piazzamento alla Ducati che partiva tra le case costruttrici favorite, complice il lungo rettilineo presente sul tracciato. Terzo gradino del podio per uno stoico Bagniaia anche lui in sella alla rossa di borgo Panigale. Mir scalzato dal podio al fotofinish.
Disastro in casa Petronas con Rossi e Morbidelli che probabilmente sfrutteranno la settimana per consolarsi a vicenda oltre che per studiare delle nuove strategie per affrontare il secondo atto in programma tra meno di sette giorni.
Le pagelle della MotoGP in Qatar:
Bagnaia monumentale: voto 10
È vero non ha vinto, ma si prende comunque un dieci pieno per come ha gestito l’intero week end. Dalla guida impeccabile e pulita in ogni situazione, al tempo stratosferico che gli è valso la pole position. Il pilota piemontese in gara ha fatto i conti con il limite oggettivo dell’usura delle gomme. Vento e sabbia in pista non agevolano ovviamente il lavoro degli pneumatici, se inoltre si hanno da tenere a bada gli strappi decisi di una Ducati e la sua potenza in velocità, ecco che la cosa non migliora.
Pecco, intervistato a fine gara, ha saggiamente fatto notare a chi ventilasse un errore di strategia (andare forte da subito ndr) che anche partendo dalle retrovie con più calma e superando pazientemente tutti l’usura delle gomme non sarebbe cambiata più di tanto e io mi sento di credergli. Poi chissà che domenica prossima non ci stupisca applicando una terza opzione…
Vinales quatto quatto: voto 8
Scusate gli avrei dato anche un nove, ma non si prestava al gioco di parole. Il futuro papà in sella alla sua Yamaha ha saputo pazientemente archiviare la concorrenza con sorpassi puliti e decisi. Guardando la gara comodamente seduti sul divano la sensazione era quella del pilota che non solo ti arriva alle spalle a tuono, ma anche di chi ne ha per sorpassarti nel giro di un paio di curve. Se la sensazione era questa dal nostro divano, non oso immaginare quella dei rispettivi rivali.
Mir rivedibile: voto 7
Quando sei il campione in carica e affronti la prima gara della stagione un certo tipo di pressione credo sia inevitabile. Il giovane pilota della Suzuki non è pero apparso in difficoltà, anzi ha saputo rimontare con determinazione e sacrificio una sfida che lo vedeva scattare dalla decima casella in griglia. Per chi si stesse chiedendo come mai un semplice sette la risposta sta nei pochi istanti che hanno preceduto il taglio del traguardo, quando in uscita di curva l’iridato ha sofferto forse l’eccessiva pressione della Ducati. Potrà prontamente rifarsi e già nel Gp di Doha iniziare a mettere le basi per smentire tutti coloro che tra i favoriti per il titolo ci vedono altri piloti.
Miller Ducati sbiadita: voto 5
Onestamente lo avrei dato tra i favoriti. Un po’ per la carica dimostrata nel week end, un po’ per la guida frizzante a cui ci aveva abituati ed infine per il solito indissolubile vizio di consacrare come matrimonio perfetto la moto veloce con il tracciato dal lungo rettilineo. Il cinque è solo perché ad inizio stagione non si danno voti troppo bassi per non scoraggiare nessuno, conto quindi di non dovermi ripetere, anzi semmai smentire, tra qualche giorno.
Rossi e Morbidelli che pasticcio: voto 8 in due
Viste le premesse sfido chiunque a non essersi stropicciato gli occhi, sia in gara che nel leggere il risultato finale. Rossi aveva fatto sognare rievocando piazzamenti e passi di gara oramai lontani e mostrando ad ogni intervista un ottimismo e una grinta incoraggianti. Morbidelli aveva saputo eleggersi all’altezza della situazione ammettendo di stare affinando la strategia per la gara e il tutto pare essere stato vanificato da un ammortizzatore poco collaborativo.
Ora chi affina una strategia è perché ne possiede già una e io purtroppo in pista non l’ho vista, non mancherà occasione spero per il Gp di Doha. Per quanto riguarda Valentino (ci tengo a precisarlo resto e resterò una Valentiniana più che mai fedele) temo che il quarto posto in griglia sia stato per metà merito di Bagnaia e che senza la scia del suo connazionale, in gara Vale abbia fatto molta fatica a trovare il giusto passo. Inoltre a peggiorare la situazione mettiamoci qualche vibrazione di troppo e la solita usura delle gomme a completare il quadro generale. Nella speranza che questo non diventi il leit motiv della stagione, accettiamolo come assestamento delle battute iniziali e guardiamo al futuro con ottimismo.
Petrucci non pervenuto: SV
Un po’ come si fa per i calciatori che disputano pochissimi minuti, anche al pilota umbro di KTM spetta lo stesso trattamento. Probabilmente a Danilo servirà più tempo per trovare il giusto feeling con la moto. Passare da Ducati a KTM ha indubbiamente dei pro e dei contro che debbono essere gestiti. Intanto, non so se sia solo una mia impressione, ma per far sentire Petrux un po’ più a casa mi pare che l’arancione della bella austriaca si sia, come dire, scurito…
Rins, Quartaro e Bastianini, il ritratto della serenità: voto 7 ad ognuno
Non hanno fatto sorpassi clamorosi, non hanno intraversato e derapato come se non ci fosse un domani, hanno però guidato bene dimostrando di avere una buona dose di controllo e di tranquillità che nelle scorse stagioni abbiamo visto essere un’arma vincente alla lunga. Ora è presto per dirlo, ma credo che se a questa condizione si uniranno anche un po’ di buone occasioni in pista, questi tre saranno le vere mine vaganti per scombinare la classifica mondiale.
In ultima battuta vorrei chiudere condividendo con voi il ritrovato entusiasmo per la stagione che è finalmente iniziata lasciando, si spera, dietro di sè lo sterile chiacchiericcio dei leoni da tastiera che si permettono a tempo perso di giudicare i colleghi.
Infine un saluto da tutta la redazione va a Fausto Gresini che ha lasciato nel mondo delle due ruote un segno indelebile.