MotoGP Misano 2023: racconto e pagelle
La tappa italiana del Motomondiale nella “terra dei motori” per eccellenza, consacra Jorge Martin protagonista indiscusso dell’intero week end. Rispettivamente secondo e terzo gli acciaccati Marco Bezzecchi e Francesco Bagnaia. Con un occhio puntato sulla riapertissima classifica mondiale, andiamo ad assegnare le nostre solite pagelle, questa volta togliendoci anche qualche sassolino dalla scarpa.
MotoGP Misano 2023 Le pagelle
Martin 10 Martinator, è proprio il caso di dirlo, non ha sbagliato un colpo, non una piega, non una traiettoria, non una scelta gomme. Lo spagnolo ha saputo raccogliere il massimo da una situazione che in ottica stagionale, rappresentava probabilmente la sua chiave di volta. Ecco noi potremmo definirla più che altro una chiave di svolta, verso la vetta della classifica. I punti che lo separano dal leader Bagnaia, infatti, sono 36 e quelli in palio in un week end, tra Sprint e gara classica, sono 37. Matematicamente non serve aggiungere altro se non la doverosa precisazione che se in questa gara i rivali più accreditati avevano qualche dolorino di troppo, ora della prossima gara dovrebbero aver recuperato e li si aprirà il sipario di una sfida che si preannuncia imperdibile.
Bezzecchi 10 Il pubblico di casa e la presenza degli amici ci ha insegnato il Bez che per lui rappresentano quella marcia in più in grado di farti superare qualsiasi limite e questo ce lo ha dimostrato guidando e tenendo duro nonostante il dolore accusato alla mano. Non ha lesinato sull’apertura del gas portando a casa un secondo posto che tutto sommato ha il sapore del primo, visto che l’italiano più veloce è stato lui. La classifica non è ancora corta come si meriterebbe, ma l’approccio dimostrato da Marco per le prossime gare è estremamente ottimista e chissà che il riposo di questi giorni, a discapito dei test, non accentui comunque ulteriormente questa carica positiva.
Bagnaia 10 Ebbene si è da dieci anche lui! Poco conta questa volta il gradino del podio, a costruire il voto concorrono: tenacia, impegno, sopportazione del dolore, intelligenza e passione. Non che terzo sia un piazzamento da voto basso, ci mancherebbe, ma Pecco ci aveva abituato a ben altro. Sarebbe bugiardo, da parte di chiunque, affermare che nel vederlo stremato accasciato alle transenne del parco chiuso a fine gara, qualcuno potesse aspettarsi più di cosi. Ha sfruttato la pista di casa e il fatto di conoscerla meglio del diretto rivale per sopperire alle lacune fisiche, ha saputo ragionare sul quando spingere e quando rifiatare per raccogliere le forze ed evitare di farsi fregare nel finale ed ha ritrovato quel coraggio che serve per aggredire l’asfalto dopo la caduta. Non si poteva chiedere di più.
Pedrosa 8 Un pilota senior che non si lascia mettere gli stivali in testa dai più giovani. Questa è la caricatura con cui mi piace descrivere un pilota che a 37 anni non ha perso lo smalto di quando ne aveva 20 e pur non essendo costantemente in sella, riesce a trasformale l’esperienza maturata negli anni in risultati concreti. Ha gestito la gara nonostante il ritmo del terzetto di testa fosse apparso da subito insostenibile e giro dopo giro si è giocato il podio fino alla fine. Bravo Dani, magari ci saranno altre occasioni, qualcuno ci insegna che anche a 38 anni si possono vincere le gare…
Marini 5 Mi dispiace assegnare un voto basso ad uno dei piloti di casa, ma onestamente dal Maro mi sarei aspettata molto di più. La pista di Misano, prendendo un paio di multe, è (per sua stessa ammissione ndr) a sei minuti da casa sua e dovrebbe conoscerla a memoria. Le condizioni climatiche non erano certo improponibili e la presenza di Valentino avrebbe dovuto suonargli la giusta carica mista a buona dose di consigli, invece, nulla di fatto. E’ indubbiamente un’occasione persa, ma la moto sembra esserci e sicuramente conoscendo la metodicità con cui Luca analizza i propri errori, ci sarà materiale su cui lavorare per uscirne meglio di prima… magari già in India dove la pista sarà una nuova sfida un po’ per tutti.
Aleix Espargaro 4 Il successo in Catalogna sembrava averlo rilanciato e invece questa volta se ne sono perse le tracce. Allo spagnolo sembra quasi che riesca meglio guidare su piste con un grip precario rispetto a quelle più safe. La sosta e le nuove latitudini delle prossime piste potranno così offuscare il ricordo di un dodicesimo posto a Misano.
Marquez 7 Marc questa volta si merita un po’ più della sufficienza. Non e tanto per il piazzamento (settimo per l’appunto), ma direi piuttosto per aver ripreso a correre come sa fare, spingendo il giusto e dandosi un obbiettivo alla portata da raggiungere. Non sappiamo se questo atteggiamento fosse dettato dallo scomodarsi dell’intera delegazione Honda o dal vociferare del mercato, fatto sta che è tornato a dimostrarci che se vuole può e a noi piace vederlo in questa veste.
Morbidelli, Quartararo e Yamaha 4 Non riescono davvero a trovare una quadra. Non c’è un minimo di continuità, neanche nelle posizioni in cui si fa a sportellate facendo capire che si è presenti. La scuderia nipponica sta vivendo la stagione in una sorta di anonimato che inevitabilmente va ad oscurare anche i rari exploit dei piloti.
Gazzetta dello Sport 2 Premetto che probabilmente sono io ad avere aspettative sbagliate o troppo elevate, ma trovo assurdo entrare in edicola l’indomani dalla gara di Campionato del Mondo di motociclismo (disputata su un tracciato italiano) e non trovare neanche un minimo trafiletto sulla prima pagina, un richiamo ad un articolo che sicuramente all’interno ci sarà (o perlomeno lo voglio sperare visto che io dopo questa toppata clamorosa mi sono rifiutata di sfogliarla). La prima assurdità la associo al fatto che si chiami “Gazzetta dello Sport” e non “Gazzetta del Calcio”. Ad infastidirmi ulteriormente ci aggiungiamo il non aver degnato della giusta importanza le gesta di due piloti che hanno corso e faticato, non essendo al massimo della condizione, anche nel buon nome dell’orgoglio nazionale.
Per un attimo mi sono soffermata a pensare se ci fossero davvero altri sport più “importanti”, più “urgenti” in fondo ci sono europei di Volley, di Basket, l’US Open (anche se quello forse è finito troppo tardi per andare in stampa). Insomma mi sono soffermata a pensare e niente, lo spazio ci doveva essere. Cosi mi sono messa a controllare cosa avesse assorbito tutta l’attenzione della redazione e l’unica risposta che mi sono data è Macedonia del Nord-Italia 1-1 disputata sabato. Io sono appassionata di calcio e ho sempre scritto anche di quello, ma ridurre il mondo del pallone ad un siparietto di chiacchiere da bar in grado di protrarsi per ben 48 ore non credo possa far piacere nè ai tifosi, nè tantomeno bene a quel mondo con annessi protagonisti.
Aggiungo e concludo che tra le mie riflessioni c’è stata anche la considerazione economica di uno sport rispetto ad altri. E’ indubbiamente una valutazione poco elegante da fare, ma va considerato in ottica di “copie vendute” e in virtù di questo mi sento di dire che per la quantità e qualità di appassionati di motociclismo in circolazione, a mio avviso hanno perso un’occasione di rilancio o anche solo la possibilità di fare bella figura. E pensare che la Gazzetta dello Sport, con quel suo colore evocativo della maglia rosa, dovrebbe essere più che affine al mondo delle due ruote…
Poco male, probabilmente con la versione web ci avranno dato dentro con le notizie di motociclismo, ma se chiedete a me se Gazzetta la dello Sport ha compreso l’importanza della MotoGP, la mia risposta è MI SA di NO!