Moto GP San Marino 2019: nella patria romagnola delle due ruote torna alla vittoria Marc Marquez. Polemiche e delusione italiani
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TogglePer iniziare a scorgere gli italiani, in quello che si può considerare a tutti gli effetti il gran premio di casa, dobbiamo partire dalla 4° posizione dove inizia il filotto composto da Valentino, Morbidelli e Dovizioso. Soltanto decimo Petrucci.
Re Marquez è tornato
Di fatto è successo quello che ci si aspettava: Marc ha ritrovato il primo posto in gara dopo le “assenze” di Austria e Gran Bretagna. Il Cabroncito ha dovuto farei conti con quella (preannunciata da Valentino) bega di Quartararo che di fatto non ha sbagliato nulla. Fabio ha tenuto i nervi saldi nonostante la MARCatura stretta dello spagnolo dovendosi poi arrendere all’ultimo giro. Molti, diciamo tutti i non simpatizzanti di Marquez, hanno sperato fino alla fine di vedere un rookie dare del filo da torcere all’esperto campione in carica, ma per ora lo spettacolo sembra solo essere rimandato. Da riconoscere a Marc il coraggio la voglia di andarsi a prendere un rischio quando la classifica in ottica mondiale diceva chiaramente che si sarebbe potuto evitare.
La gara non ha regalato particolari emozioni e cosi mi sono permessa di concentrare l’attenzione su svariate sfumature trasformate poi nelle “fotografie” migliori di questo week end
Marquez: rabbiosa esultanza
In primis credo che ci sia la gioia rabbiosa di Marquez. Le grida e il sorriso dello spagnolo che da sempre hanno trasmesso leggerezza e divertimento oggi sono sembrate cariche di fatica e nervosismo. Credo che nonostante l’indubbio talento Marc stia accusando la pressione che subiscono i campioni quando abituano il pubblico a vincere e poi si “permettono” di prendersi una pausa. Il tutto probabilmente sommato ai battibecchi delle qualifiche che indubbiamente non hanno aiutato a distendere il clima. Fatto sta che la vera difficoltà negli sport individuali sta anche nel reggere la pressione e questo determina la stoffa o meno di un campione che si avvia ad entrare nella storia.
Moto GP San Marino: polemiche sterili
Sentire le polemiche del post qualifica ha fissato l’immagine di un deja vu, di un salto nel passato dove la scaramuccia di turno spesso e volentieri vedeva a confronto due connazionali. La differenza è che poi spesso quei due ci facevano divertire in pista e fuori, con Biaggi che non le mandava certo a dire a Rossi che rispondeva a tono.
Tra il pesarese e lo spagnolo invece sembra in vigore una sorta di serena convivenza di facciata pronta a saltare alla minima occasione futile. Certo è che, nonostante non ci fosse assolutamente nulla da sanzionare, fossi stata nella commissione di gara avrei quantomeno dato un cartellino giallo ad entrambi invitandoli a gestire meglio determinate situazioni o semplicemente a non farle più ricapitare.
Parliamoci chiaro, io senza essere veggente, quando ho visto quei due ripartire e con entrambi solo un giro sparato a disposizione per prendere la bandiera a scacchi ho pensato che non avrebbero combinato granchè visto che in un modo o nell’altro uno dei due avrebbe fatto un favore all’altro e… sia mai.
Sociologia dei partecipanti
Analizzando i protagonisti del mondiale nella classe regina come fossero una piccola società o un piccolo paesino la fotografia che ne emerge è che il leader di turno, che piaccio o no, ci voglia. Non essendoci in ballo interessi politici in questo caso la figura di trascinatore si riassume in un ruolo di spicco che spinge il “popolo” a dare il massimo. Provo a spiegarmi meglio: mi sono chiesta tante volte come potesse essere un mondiale più equilibrato, più omogeneo nella distribuzione dei punti di gara in gara, nelle cadute, nel potenziale tecnico a disposizione e alla fine mi sono risposta che l’unica variabile interessante sarebbe il risultato finale. Le gare, invece, prese una ad una, ci negherebbero spettacoli come il sorpasso di oggi alla Quercia o ancora le imbucate d’orgoglio di Dovizioso, gli exploit di Rins… e chi più ne ha più ne metta.
Dovizioso 6°
Forse qui si tratta di una fotografia in nero di seppia, una di quelle che quando le guardi ti sembrano da subito familiari. Il sesto posto di Andrea nel moto GP San Marino è la perfetta sintesi tra le caratteristiche del tracciato ed i punti di forza della Ducati che non si incontrano alla perfezione. È anche vero che questa definizione si adatta purtroppo ad un po’ troppi circuiti e forse proprio su questo la rossa di Borgo Panigale dovrebbe mettersi al passo.