Mihajlovic il combattente
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ToggleMIhajlovic è così. Con quella faccia un po’ così, che non sai mai se è serio o sta scherzando, che non sai mai se ti sta attaccando al muro o sta per farti una carezza. Zitto zitto, senza tanti proclami, si sta avviando a un riconoscimento destinato a pochi: diventare leggenda da vivo. Una cosa riservata a una ristrettissima elite di uomini.
É per pochi il privilegio della trasversalità.
Tutto il mondo dello sport, e non solo quello, si è dovuto inchinare al testardo serbo, fortunato nella sfortuna, fortunato nello scavare dentro se stesso e trovare una forza non comune.
Hellas Verona-Bologna 1-1: commento del match
Questo è quasi tutto quel che c’è da dire su un Verona Bologna accompagnato da una speranza di tre punti che non si sono concretizzati, nonostante il vantaggio siglato da Sansone su rigore. Con l’Hellas in 10 uomini, sotto di un gol e di un uomo con 75 minuti da giocare.
Verona pervenuto al pareggio con l’ unico tiro in porta della propria partita, su punizione di Veloso su cui, forse, Skourupski poteva di più.
Colpa nostra, nulla da dire, con l’ unica misera attenuante che il Verona in 10, pervenuto al pareggio, ha sistemato i 9 a barricata consentendo uno sterile 75% di possesso palla concretizzatosi in niente.
Petkovic: Medel e quel giorno che non riuscìi a superarlo
In settimana dovrebbe arrivare quel Medel di cui, da tassista che sono, ho un resoconto di chi lo incontro’ sul campo. Un giorno qualcuno mi raccontò del duello Petkovic-Medel sul campo in Bologna-Inter:
Veniva da Trapani e di lui si diceva che era l’ Ibrahimovic della serie B. Come finì, lo sappiamo tutti: era in effetti il Luther Blissed della serie Z.
Eppure in settimana aveva appena giocato la sua miglior partita in rossoblu, contro l’ Inter, lasciando intravedere di poter fare della buona serie A. Un gran primo tempo e un secondo in calando.
Centrale difensivo di quell’ Inter giocava un certo Medel, un metroequarantadue coi tacchi, brutto, str**** e antipatico. Bruno non vinse un duello aereo, non uno.
” Bruno, sei 2 metri e grosso da fare paura e di testa non ne hai beccata una contro quel nano.”
“Nano? Quello è un figlio di puttana. Non lo sposti nemmeno col carroattrezzi, è di granito. È una merda, con quel gomito del cazzo che te lo pianta dappertutto. Nel collo, nel fegato, negli occhi. È furbo e ti provoca in continuazione. Lo fa quando deve ancora partire il lancio. Ti sposta sempre, ti fa male, ti prende il tempo, ti toglie l’ appoggio e non riesci nemmeno a saltare. È uno stronzo. Giocare contro di lui è durissima. E non gli fischiano mai fallo perché ti fa fallo prima, molto prima che arrivi il pallone.”
Quel Medel di cui mi racconto’ Bruno, potrebbe dare una grande mano a dinamizzare un centrocampo apparso ieri fuori ritmo e un po’ a corto di rotazioni, orfano anche di quel Pulgar che qui, dopo anni vaghi, aveva cominciato a funzionare.
Da segnalare l’ esordio più che positivo di “Tomy ” Tomiyasu, già nippobeniamino da queste parti.
Ma poco conta: domenica la scena era tutta per lui: Bentornato Sinisa😘