La Mercedes risale, la Ferrari crolla
Indice dei contenuti
ToggleDal Gp del Canada oramai la Mercedes è stabilmente davanti alla Rossa che è vittima di
un’involuzione spaventosa.
Mercedes W15: un balzo in avanti nelle prestazioni
Con l’inizio dell’estate, la Mercedes è oramai terza forza in pista. Merito degli sviluppi
apportati alla vettura e, in particolar modo, alla nuova ala anteriore introdotta in occasione
del Gp di Montecarlo che permette alla monoposto di essere più prevedibile a scapito della
guidabilità. In tale contesto, i risultati sono migliorati: pole e podio in Canada, podio a
Barcellona e vittoria a Zeltweg seppur propiziata dal contatto tra Verstappen e Norris.
Proprio nell’ultimo gran premio in Stiria, Russell si è trovato al posto giusto al momento
giusto, dapprima lesto ad approfittare delle schermaglie tra i primi due e poi tenace nel
resistere al recupero della McLaren di Oscar Piastri. Nonostante ancora non sia in grado di
impensierire Red Bull e McLaren, il team diretto da Toto Wolff è oramai davanti alla
Ferrari nelle prestazioni, tornando così in lotta per il podio, pronta a cogliere ogni
opportunità che gli si presenta davanti, proprio come in Austria.
Ferrari, serve una figura che mastichi di corse come Montezemolo
Sembrano passati secoli dal Gp di Montecarlo dello scorso 26 maggio, eppure, da tre gare,
la Rossa è oramai l’ombra di sé stessa. Le avvisaglie di questa vergognosa regressione si
sono viste in tutta la loro drammaticità nel Gran Premio del Canada, in cui le due SF-24 non
sono mai state in grado di risalire la china dalle retrovie, denunciando una grave mancanza
di competitività a basse temperature in una pista peraltro, che sulla carta avrebbe dovuto
esaltare le caratteristiche della vettura.
Per cercare di rimediare alle difficoltà di mandare in temperatura gli pneumatici, a
Maranello si è deciso di anticipare il secondo pacchetto di aggiornamenti (inizialmente
previsto per Silverstone) al Gran Premio di Spagna, a Barcellona. Tuttavia, gli effetti sperati
non si sono visti, dal momento che, nonostante le dichiarazioni ottimistiche dei piloti, gli
sviluppi non solo non riescono a far mantenere la Scuderia di Maranello nel ruolo di
seconda forza alle spalle di Red Bull (ruolo oramai ereditato in pianta stabile dalla
McLaren), ma, addirittura, hanno fatto retrocedere la monoposto del Cavallino nel ruolo di
quarta forza in pista, dietro anche alla Mercedes.
È evidente che l’ufficio tecnico capitanato da Enrico Cardile non sappia come venirne a
capo di questa situazione preoccupante, con prestazioni scadenti anche e, soprattutto, a
causa del fenomeno del saltellamento che limita molto le prestazioni in pista. Nel dopo gara
in Stiria, il team principal ha affermato che “non si torna indietro” facendo chiaramente
intendere che si cercherà di risolvere i problemi cercando soluzioni che facciano funzionare
il pacchetto di aggiornamenti introdotto in Catalogna.
Ma al di là di ogni discorso legato al set-up, è lapalissiano che manchi una figura
carismatica che sproni il team a non sbracare quando le cose non vanno bene. In questo
senso, l’assenza di una cultura legata alle corse da parte del presidente Elkann e dell’AD
Vigna può essere colmata soltanto con una persona che abbia esperienza nelle corse come
l’ex presidente Luca Cordero di Montezemolo, il quale possa coadiuvare Vasseur, facendo
da tramite tra questi e la dirigenza, perché è chiaro che il rinnovamento della squadra corse
da solo non può bastare per far tornare la Ferrari protagonista.