Dopo il ritiro dal calcio di Ibrahimovic, ieri sera è rimbalzata la voce secondo cui Maldini e Massara sono prossimi a lasciare la società rossonera. Mancherebbe solo l’ufficialità.
Paolo Maldini separazione dal suo Milan
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ToggleMaldini Milan | Nemmeno 24 ore dopo l’annuncio dell’addio al calcio giocato di Zlatan Ibrahimovic, su tutti i maggiori quotidiani e siti sportivi italiani ha iniziato a circolare la notizia della separazione tra la proprietà e i vertici della dirigenza rossonera. Parrebbe infatti che le continue tensioni tra Gerry Cardinale e Paolo Maldini siano arrivate ad un punto di non ritorno.
Rottura insanabile tra Maldini e il Milan, cosa è successo
La decisione finale presa da Gerry Cardinale è quella delle più dolorose che si potessero fare ai milanisti. Via Paolo Maldini, direttore dell’area tecnica, e Frederic Massara, direttore sportivo, per dare più spazio e potere a Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada. Una scelta derivante essenzialmente dai malumori creatisi già a partire dall’estate 2022, con Maldini che chiese un aumento di budget per il mercato e con Cardinale che glielo negò. Tali dissapori mai totalmente rientrati tra Maldini e il proprietario – riemersi prepotentemente nell’intervista post Inter-Milan di Champions League – hanno quindi portato ad una rottura dei rapporti con l’area tecnica. Il tutto senza possibilità di confronto, visto che nell’incontro avvenuto ieri mattina sembra che sia stata solamente comunicata la scelta della proprietà.
Il secondo addio di Paolo Maldini al Milan
Ecco dunque che mancano sempre meno ore prima del definitivo allontanamento dell’ex capitano e bandiera rossonera. Rompendo per un attimo, in veste di tifoso milanista, il muro dell’obiettività, non è di certo una bella notizia. Passi tutta una serie di motivazioni tecnico-sportive ed una campagna acquisti 2022 contraddistinta da molte più ombre che luci (tra cui il clamoroso flop firmato Charles De Ketelaere, tanto voluto da Paolo Maldini): ciò che rimane è l’addio di una tra le più grandi leggende della storia del Milan, se non la più grande. E ancora una volta in malo modo; nel 2009 tra qualche fischio, adesso con una porta sbattuta in faccia senza possibilità di replica.
La vita da dirigente del Milan di Paolo Maldini, colpi e mentalità
Ritornato nel mese di agosto 2018, con Maldini è ricominciata una fase di rilancio del Milan. Relativamente ai calciatori giunti in rossonero sotto la sua guida dell’area tecnica annoveriamo Kessié, Theo Hernandez, Leao, Bennacer, Krunic, Rebic, Saelemakers, Kjaer, Ibrahimovic, Tonali e molti altri. Gran parte dei quali fa o ha fatto parte del gruppo dei vincitori della Serie A 2021/22, dopo 11 anni dalla precedente conquista del campionato italiano. Oltre alla qualità però Paolo ha saputo dare molto anche in termini di mentalità e di approccio, grazie alla sua immensa esperienza e al suo carattere deciso ma capace di calmare la piazza (soprattutto dopo l’agitata parentesi della proprietà cinese e della coppia Fassone-Mirabelli). Mica male per essere uno che, in qualità di dirigente, è partito praticamente da zero o quasi.
Maldini lontano dal Milan, il prossimo futuro
Il divorzio tra Cardinale e l’area tecnica capeggiata da Maldini e Massara, oltre al privarsi di due figure competenti ed esperte, comporterà anche un rallentamento della programmazione e della messa in atto del mercato estivo. Almeno sulla carta il colpo di mano effettuato da Cardinale per assumere più potere nella campagna acquisti, per poi delegarlo a Furlani e Moncada (rispettivamente AD e responsabile dello scouting), avrà senza dubbio qualche conseguenza. Sicuramente meno forti sul lato economico, ma più impattanti su quello della preparazione puramente sportiva per l’identificazione dei profili più adatti al nuovo progetto tecnico. Sostituire gli attuali vertici dell’area sportiva infatti non appare per nulla semplice. Per questo e altri motivi dunque il prossimo futuro del Milan appare più incerto.
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