Livorno-Chievo 3-4: fantastica prestazione dei veneti
Livorno-Chievo: il match
L’avevano detto tutti. Il Chievo è la bestia nera del Livorno, ormai da diversi anni. Allo stadio Armando Picchi i gialloblu si sono sempre imposti con risultati positivi. Lo hanno confermato anche ieri. Ma partiamo dall’inizio.
La partita inizia subito in salita per il Chievo, che si fa trovare impreparato alla prima azione propositiva del Livorno. La squadra veronese riesce, però, a rimettere la partita sui giusti binari con Pucciarelli, che ritorna finalmente al gol. Da qui in poi gli uomini di Marcolini perdono di fiducia. La problematica che fa scaturire i due gol successivi del Livorno è la disposizione in campo dei centrocampisti, mai veramente nella loro posizione. Il centrocampo non filtra e i giocatori del Livorno approfittano degli spazi concessi lì in mezzo e della difesa titubante.
Negli spogliatoi Marcolini alza sicuramente la voce perché nel secondo tempo è tutta un’altra storia. Nel Chievo entra Vignato e da questo momento in poi la partita cambia totalmente, con il centrocampo che ora appare più solido e propositivo. Il Chievo è bravo a pareggiarla con una doppietta di Meggiorini. La partita fa venire ora il cardiopalmo. A deciderla con un guizzo felino ad anticipare l’avversario è Segre al 89′. Il giovane talento di proprietà del Toro corre sotto la curva dei tifosi clivensi e allarga le braccia, quasi a volersi stringere in un abbraccio con tutti i supporters gialloblu. Che dire, partita non per i deboli di cuore.
L’immagine più bella
Il Chievo aveva bisogno dei tre punti. Li cercava disperatamente da diverse partite. In tutte le precedenti, però, nonostante il bel gioco e la buona intesa tra i giocatori, la squadra non era andata oltre il pareggio. Anche ieri le cose non si sono messe particolarmente bene all’inizio. Nel calcio, però, il cuore e la grinta contano molto di più della tecnica. Ieri l’immagine più bella della partita è stata quella a cui abbiamo assistito al triplice fischio finale. I giocatori che scattano verso il mister e i suoi collaboratori, stringendosi in un abbraccio che dimostra tanta unione, voglia di lottare insieme e tanto tanto cuore.
Quell’abbraccio racchiude un po’ la vera essenza del Chievo: la forza del gruppo. Era da tempo che una tale sinergia non si vedeva in casa Chievo. I tifosi ne saranno sicuramente contenti.. Marcolini ci ha fatto riscoprire la vera anima gialloblu.