Dopo tre sconfitte consecutive in serie A, l’Inter torna alla vittoria con un gran gol di Lautaro Martinez che, appena entrato, piega il Parma.
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ToggleTre sconfitte, quattro contando quella con la Lazio in Coppa Italia, consecutive in campionato, quattro partite scialbe senza cuore o anima, condite da polemiche su giocatori, allenatore e dirigenza, sugellate dai tanti fischi di San Siro. Questo il nostro ruolino di marcia nel 2019 e chissà che crisi isterica avrebbe provocato un pareggio a Parma ieri sera, un pareggio sì contro una delle squadre più in forma del campionato, capace di bloccare la Juventus sul 3 a 3 a Torino non più di una settimana fa, ma sarebbero pur sempre stati gli ennesimi punti lasciati per strada contro un avversario di caratura inferiore. Ci saremmo ritrovati con un pareggio figlio in gran parte della solita Inter di quest’ultimo mese e mezzo: confusionaria, lenta di gioco e di pensiero, imprecisa, prevedibile e capace di sbagliare l’impossibile.
Sì, perché l’Inter del primo tempo stava ricalcando le orme di quella delle partite precedenti e se avessimo giocato in casa credo che i fischi che al termine dei primi 45′ minuti si sarebbero sentiti fino alla tangenziale. Il secondo tempo invece ha mostrato i primi timidi tentativi di risveglio, ha costretto il Parma ha stare più chiuso e a limitare le scorribande nella metà campo nerazzurra, e a consegnare in definitiva il pallino del gioco all’Inter. Poi a meno di un quarto d’ora dalla fine Spalletti ha mandato in campo Lautaro Martinez, azzeccando la mossa della vittoria visto che una manciata di minuti dopo El Toro argentino ha buttato dentro il gol vittoria.
Quasi a volersi far perdonare gli ultimi errori clamorosi sotto porta, Lautaro Martinez non ha fatto un gol banale, no per nulla: ha preso l’assist centrale di Nainggolan, si è allargato portando a spasso il difensore e bruciando con un tiro secco Sepe in uscita. Sepe che ho visto con piacere non accusare crampi ieri sera, a differenza di quanto accaduto all’andata a Milano… evidentemente in questi ultimi mesi si è idratato di più.
Dopo il gol di Lautaro, l’Inter è stata brava a non subire il ritorno del Parma – che, ricordiamolo un’altra volta, nella scorsa giornata era stata in grado di recuperare per tre volte lo svantaggio contro la Juventus a Torino – ma anzi, quasi liberata da un peso, ha sfiorato per altre due volte il raddoppio. Una volta con Vecino, che ha visto il suo tentativo a porta vuota stoppato sulla linea, e un’altra con Brozovic che ha preso in pieno il palo a conclusione di una buona azione corale e insistita.
Al fischio finale di Irrati, un sospiro di sollievo ha allargato i nostri polmoni per questi tre punti che non avranno risolto ogni problema, ma che ci danno sollievo e soprattutto tengono a distanza le inseguitrici che in caso di sconfitta o di pareggio di sarebbero fatte davvero pericolosamente sotto.
E devo anche ammettere che se settimana scorsa vedevo tutto nero, la vittoria di ieri ha aperto un piccolo spiraglio verso un briciolo di ottimismo. Vedi tu l’importanza delle vittorie in una tifosa semplice come me! Perché anche se non siamo stati brillanti, non abbiamo giocato bene, tutt’altro, abbiamo ancora seri problemi realizzativi, qualcosina di positivo lo possiamo trovare nella partita di ieri. Ad esempio la coppia di difensori centrali è stata perfetta, Skriniar e De Vrji si confermano come un punto di riferimento fondamentale di questa squadra, Brozovic si è ritrovato per la prima volta da tanto tempo con dei giocatori al suo fianco a centrocampo, Nainggolan ha mostrato segni di ripresa al pari di Perisic, e Lautaro ha ribadito una volta in più che Gabigollodiraiatuasorella!
Una vittoria non sistemerà tutto, ma dopo lo scempio delle ultime prestazioni è già tantissimo perché dimostra che c’è ancora vita sul pianeta Inter, che i giocatori hanno voglia di rialzare la testa e provare a riprendere la strada da dove l’avevano smarrita a fine dicembre.
Il patto del Ninja
E qualcuno ci ha messo la faccia, assumendosi anche la responsabilità per un andamento di stagione non del tutto esaltante: Nainngolan. Il ninja, cappellino di ordinanza in testa, ha ammesso di aver sottovalutato l’impatto della gestione della sua vita privata sulla sua forma fisica. In sostanza ha riconosciuto che arrivato a trent’anni il suo fisico ha bisogno di un’attenzione maggiore e che quindi ha dovuto rivedere le sue abitudini, seguendo un programma personalizzato ai fini della sua forma migliore. Una forma mai avuta in questo campionato anche a causa dei continui infortuni. Ha parlato di un patto fatto con la società, che ringraziava per essergli stata vicina e che lui sentiva di dover ripagare in campo. Non male direi… ieri qualcosa di buono Radja lo ha fatto vedere, speriamo continui in crescendo anche solo per poter giudicare il tipo di squadra che Spalletti aveva in mente quando ne ha chiesto con tanta forza l’acquisto.
Mauro, che succede?
Continuiamo ad avere problemi là davanti e l’infortunio di Keità e la squalifica di Politano possono solo in parte giustificare una tale penuria di gol. Spesso non tiriamo in porta o sbagliamo cose clamorose, come la palla di Vecino che avrebbe chiuso definitivamente il match, o i gol mangiati da Lautaro nelle partite precedenti.
Lo stesso Icardi, il nostro bomber dei bomber, quello di una palla toccata, un gol, sta attraversando un periodo di difficoltà inusuale per lui. Non segna dalla partita contro l’Udinese, su rigore, sembra impacciato, sbaglia i controlli, e spesso si mangia gol fatti. A volte non sembra neanche lui. Sta vivendo un periodo di crisi, che per carità può capitare a tutti, solo che quando capita a lui fa più rumore perché ci aveva abituato più che bene sotto l’aspetto della media realizzativa. Il problema si riflette in maniera importante per l’Inter nel momento in cui si fatica così tanto a trovare altri marcatori dentro la squadra, e a questo punto sarebbe forse il caso di pensare a delle alternative di gioco che possano sopperire a un periodo di scarsa vene realizzativa del nostro punto di riferimento in attacco. Mentre quest’anno invece stanno mancando anche i gol di Perisic e quelli dei difensori che invece lo scorso anno erano decisamente più numerosi.
Normalmente chi sa fare gol può incepparsi per un po’, ma poi torna a fare quello che sa fare meglio e lo stesso capiterà anche a Mauro. Però ieri Spalletti ha detto qualcosa di più parlando di Icardi, ha elogiato Lautaro e poi ha detto che Icardi deve fare di più, ma non ha parlato di aspetti tecnici, quanto di “certi discorsi” che lo stanno condizionando. Inevitabile pensare al rinnovo e a tutto quello che ci gira intorno. Perisic e Nainggolan stanno dimostrando di poter andare oltre a tutto ciò che ha comportato il mese di calciomercato, spero lo possa fare anche Icardi, se questo fosse il problema, anche perché fino ad ora in tutti questi anni di Inter, Mauro ha dimostrato di saper essere lasciare fuori dal campo le polemiche e le preoccupazioni. Fatto sta che l’Inter ha bisogno dei suoi gol, a Spalletti toccherà gestire anche questa grana nel migliore dei modi, tanto ormai è abituato, una più, una meno…
Per un nove che incontra qualche difficoltà, c’è un dieci che si sta comportando più che bene nel complesso della stagione interista: Lautaro le rare volte da titolare non ha deluso le aspettative, sempre in gol, da subentrante spesso ha saputo piazzare gol pesanti: in poco più di 20′ ha risolto le pratiche Napoli e Parma. Certo, ha anche sbagliato dei gol che ancora gridano vendetta, e quello contro la Lazio è valso i supplementari e poi l’eliminazione con la combo rigore sbagliato, ma non dobbiamo dimenticare che è un ragazzo al suo primo anno in Europa e che si sta facendo le ossa per così dire, lasciando però intravedere di poter diventare un ottimo attaccante.
E per una volta, dopo settimane di magra, passiamo una domenica tranquilla, godiamoci i tre punti, il gol di Lautaro e guardiamo il bicchiere mezzo pieno e aspettiamo con un briciolo, piccolo piccolo, di fiducia in più l’Europa League.