Domenica le ragazze dell’Inter hanno schiantato 6 a 0 l’Arezzo e conquistato matematicamente la promozione in serie A
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ToggleDiciassette vittorie consecutive, una per ogni giornata del campionato di serie B femminile italiana, per 51 punti tanto è bastato a certificare che la lettera B accanto al nerazzurro dell’Inter proprio non ci può stare. Non a caso il club ha celebrato il trionfo delle ragazze lanciando l’hashtag #ourgirlsarehere, le nostre ragazze sono qui, nel posto che più compete loro, militando in una squadra che, citando l’indimenticabile Peppino Prisco, ha la serie A nel DNA.
Celebriamole dunque: Alessia Capelletti, Katya Schroffenegger, Laura Capucci, Elena Crespi, Roberta D’adda, Angela Locatelli, Beatrice Merlo, Wilhelmina Pellens, Marta Vergari, Benedetta Maroni, Martina Brustia, Silvia Pisano, Alice Regazzoli, Irene Santi,nicole Costa, Fabiana Costi, Gloria Marinelli, Marta Pandini, Alessia Rondoni, e il capitano Regina Baresi, figlia d’arte e cuore impavido nerazzurro.
Anche l’allenatore è una vecchia conoscenza della famiglia interista. Infatti a guidare le sue ragazze dalla panchina è Sebastian De La Fuente, fratello di Paula De La Fuente in Zanetti, presente anche domenica sugli spalti con i figli a festeggiare l’impresa del fratello e della squadra.
In attesa che il campionato si chiuda, i numeri testimoniano una supremazia imbarazzante delle nostre giocatrici: 17, dicevamo, le vittorie per loro su 17 giornate fin qui disputate, 63 gol segnati – dei quali ben 20 sono stati messi a segno da Marinelli – e solo 6 subiti, a testimonianza di una simpatica tendenza alla goleada di cui il 6 a 0 di domenica scorsa è solo l’ultimo esempio.
Gioia a festeggiamenti per un’impresa storica
Se ancora non lo avete fatto, andate sui canali social dell’Inter e guardate la felicità e la gioia di queste giovani donne, mentre festeggiano la promozione e soprattutto il risultato di tanto lavoro e sudore. Guardate il sorriso di Regina Baresi, quello delle sue compagne mentre portano a spasso per il campo i palloncini nerazzurri a forma di A e iniziate a entrare nell’ordine di idee che il prossimo anno ci sarà un altro derby e un altro Inter Juventus per cui tifare.
Grazie a Instagram si può leggere ancora la soddisfazione di mister De La Fuente, che sotto la foto celebrativa della squadra commenta: “Primo obiettivo raggiunto quando mancano cinque giornate alla fine. […] Un successo del genere si realizza quando c’è una società che ci crede, uno staff di grande livello e delle giocatrici di enorme valore qualitativo e morale. Abbiamo dimostrato di essere un gruppo di una personalità immensa e capace di mettersi in gioco a ogni partita… Tutti insieme abbiamo camminato passo dopo passo lasciando oggi una impronta indimenticabile. Grazie a tutti!”.
E quella di Regina Baresi, capitano e volto di questa squadra oltre a ambasciatrice del calcio femminile alla Domenica Sportiva: “è un onore indossare questi colori ed è stato un dovere portarli dove si meritano di essere. grazie a chi c’è stato, c’è e ci sarà. Grazie a tutti i nostri tifosi […] Grazie ai mister Sebastian De La Fuente e Antonio Bruschi per averci guidate in questo viaggio e a grazie ad ognuna di Noi per non aver mai mollato neanche per un secondo! Siete la squadra che se mi avessero dato la possibilità di scegliere avrei scelto e riscelto ogni giorno”. Parole da vero capitano quelle di Regina Baresi, attaccante, figlia di Beppe, ragazza solare, interista vera.
Calcio femminile, qualcosa si muove…
Senza ombra di dubbio il calcio femminile in Italia ha ancora molta strada da fare per diventare uno sport popolare e non di nicchia. E soprattutto deve vincere quella diffidenza che accompagna la vista di una donna in calzoncini corti e tacchetti. Eppure qualcosa sta iniziando a cambiare, la nazionale italiana femminile ha guadagnato il pass per i mondiali della prossima estate, proprio nell’anno in cui quella maschile restava fuori dal torneo in Russia, la presenza delle compagini femminili nella serie A femminile sta convincendo le giocatrici straniere di campionati più longevi a guardare con curiosità a un movimento che acquista anno dopo anno interesse e credibilità e le spinge a accettare di venire a giocare in Italia, cosa impensabile fino a pochi anni fa. Da quest’anno Sky trasmette alcune partite della massima serie e domenica scorsa per lo scontro scudetto Juventus Fiorentina erano presenti quasi quarantamila persone all’Allianz Stadium. Per questo la presenza dell’Inter tra le squadre più forti assume anche una notevole valenza promozionale del calcio femminile, mentre rimarca e conferma la volontà di Suning di portare l’Inter in alto sotto qualunque aspetto.
Perché per noi non conta solo vincere, ma soprattutto come!
E questa promozione tanto meritata, quanto mai in discussione, certifica una volta di più i valori che accompagnano da sempre la nostra squadra, che una volta aver deciso di aprirsi all’altra metà del cielo non ha scelto di comprare il titolo sportivo di una squadra già presente in A, cambiarne il nome e “scippare” a suon di quattrini le migliori giocatrici del torneo alle altre squadra – come fatto da qualcun altro sempre coerente con il proprio motto sul vincere come unica cosa che conti – ma di premiare chi con il nerazzurro scendeva in campo ogni domenica e dare loro il riconoscimento ufficiale. Esisteva infatti una squadra che si richiamava nel nome e nei colori sociali all’Inter, senza però esserne realmente parte, nella quale militavano ragazze come la stessa Regina Baresi. Ed è stata proprio questa squadra quella che l’Inter ha scelto di inglobare e ufficializzare come Inter femminile, permettendole di crescere e conquistarsi la promozione con le proprie forze per giocarsi la serie A senza che nessuno gliela abbia regalata.
Scelta ripagata da questa cavalcata trionfale a cui mancano ancora le ultime cinque giornate, da sfruttare non solo per consolidare la leadership in classifica, ma anche per battere un altro record finora solo eguagliato: quello delle diciassette vittorie consecutive dell’Inter di Mancini… forza ragazze, battete anche questo!