Leicester City: dati e statistiche dello scudetto 2016
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ToggleDal 2 maggio 2016 al 2 maggio 2020: 4 anni da quella che viene da molti considerata una delle più belle favole sportive di sempre.
Per chi ama il calcio, soprattutto quello moderno, oggi non può che essere una data assolutamente da ricordare. Lunedì 2 maggio 2016, infatti, il Leicester guidato da mister Claudio Ranieri si laureò matematicamente campione d’Inghilterra dopo il pareggio tra Chelsea e Tottenham.
Partiamo, però, dall’inizio di questa meravigliosa favola, ripercorrendola passo per passo.
Partiamo dal presupposto che per spiegare (ammesso che ciò sia possibile) una simile impresa, o quantomeno provare a riviverla, sarebbe riduttivo prendere in considerazione solo la stagione 2015/2016.
Bisognerebbe partire da un bel po’ di anni prima. Partiamo dall’arrivo del presidente Vichai Srivaddhanaprabha (prematuramente scomparso in un incidente in elicottero nel 2018) nel 2011. All’epoca il Leicester militava in Championship, la seconda lega inglese, ma fin da subito si percepì l’ambiziosa volontà dei nuovi proprietari. Infatti nel 2013 il Leicester City Stadium venne acquistato proprio dall’azienda che controllava le quote di maggioranza del Leicester, vale a dire la King Power, di cui proprio Srivaddhanaprabha ne era presidente. Da quel momento, lo stadio cambiò nome in ‘’King Power Stadium’’.
Insomma, non una roba da poco per una società che navigava da anni in Championship e che non vedeva la Premier League da parecchi anni.
Il progetto consisteva proprio in questo: riportare, il prima possibile, il Leicester in Premier League.
Leicester Calcio: gli anni in Championship
Già nel 2012/2013, le Foxes ci andarono molto vicino. La squadra allenata allora da Nigel Pearson riuscì a classificarsi per i playoff acciuffando il sesto posto (ultimo posto disponibile per qualificarsi ai playoff) alla pari del Bolton, che però si classificò settimo in ragione di una peggior differenza reti.
Leicester City-Watford: semifinale di Championship
In semifinale l’avversario fu il Watford di Gianfranco Zola. L’andata finì 1-0 al King Power Stadium, il ritorno, invece, parve un film. Al 90° è 2-1 per il Watford: non essendoci la regola dei gol in trasferta, con questo risultato, in vista anche del risultato dell’andata, si sarebbe andati ai supplementari. Nei minuti di recupero, però succede di tutto. Rigore per il Leicester che ha la possibilità così di passare il turno: sul dischetto Knockaert si fa ipnotizzare da Almunia, portiere avversario. Potrebbe già suonare come una beffa, ma non è ancora nulla: contropiede devastante del Watford che porta Deeney al gol qualificazione. Pazzesco: in pochi secondi, dallo scenario dei supplementari passando per quello del possibile passaggio del turno delle Foxes, finendo invece con il passaggio del turno del Watford. Ah, in panchina, in quel Leicester, c’erano nomi del calibro di Harry Kane e Jamie Vardy…
Stagione 2013/2014 stats e promozione in Premier League
Bisognava solo avere pazienza. L’anno successivo il Leicester stravinse il campionato, realizzando ben 102 punti, guidata dalle reti di Nugent (20 gol per lui in Championship) con ben 31 vittorie in 46 partite, 9 pareggi e sole 6 sconfitte. Il desiderio della proprietà thailandese, finalmente, si realizzò: il Leicester riuscì a raggiungere la Premier League.
Nell’estate del 2014, a Leicester arrivò anche un grande giocatore di esperienza come Esteban Cambiasso, che diventò ben presto beniamino dei tifosi pur rimanendo nelle Foxes solo un anno.
Stagione 2014/2015 stats: la salvezza con una super rimonta
La prima stagione in Premier League fu molto travagliata. L’inizio non fu neanche male: in uno dei primi match, il Leicester con una grande rimonta sconfisse il ben più quotato Manchester United per 5-3, in una partita dalle mille emozioni.
Nella fase centrale della stagione, la squadra guidata da Pearson iniziò a sbandare. Pochissime vittorie, tantissime sconfitte, che fecero precipitare il Leicester ultimo in classifica, addirittura a -7 punti dalla quart’ultima nella prima parte del girone di ritorno.
A marzo, a circa due mesi dal termine del campionato, le Foxes sembravano ormai condannate alla retrocessione. Ecco che, ad aprile, successe quello che da molti viene considerato una sorta di anteprima del miracolo sportivo che accadde la stagione successiva: 7 vittorie nelle ultime 9 partite. Grazie a questa super rimonta, il Leicester riuscì a salvarsi e ad arrivare 14esimo, addirittura a +6 dal terz’ultimo posto.
Stagione 2015/2016 stats: record goal di Vardy e la favola Leicester
Nonostante il raggiungimento dell’obiettivo salvezza, il rapporto tra Nigel Pearson e il Leicester terminò. Ecco che in panchina arriva una grande conoscenza italiana, uno tra i più grandi artefici dell’inimmaginabile favola che stava per cominciare: Claudio Ranieri. Nell’estate del 2015, insieme a Ranieri arriveranno anche importanti acquisti del mercato, come il centrale Benalouane, il terzino Fuchs, i centrocampisti Kantè e Inler, e l’attaccante Shinji Okazaki. L’obiettivo di partenza, naturalmente, rimaneva la salvezza. Magari una salvezza un po’ più tranquilla di quella dell’anno precedente. Ben presto, però, gli obiettivi cambiarono. Eccome se cambiarono…
Formazione Leicester 2015-16
La formazione tipo del Leicester proponeva un classico 4-4-2, modulo molto caro a Claudio Ranieri.
In porta, inamovibile Kasper Schmeichel. Figlio del grande Peter, storico portierone del Manchester United negli anni ’90, è sempre stato un portiere molto affidabile, forse un po’ sottovalutato.
Nei 4 dietro, a destra Danny Simpson, a sinistra Christian Fuchs, mentre in mezzo una coppia molto solida e forte fisicamente formata da capitan Wes Morgan e da Robert Huth.
A centrocampo, davanti alla difesa, uno dei punti di forza della squadra di Ranieri: la coppia Drinkwater–Kantè. Il primo si occupava più della fase di costruzione, il secondo, invece, recuperava decine di palloni ogni partita. Era N’Golo Kantè il vero fulcro di quel Leicester, un vero top player che si è confermato anche negli anni successivi sia nel Chelsea che nella nazionale francese. Sugli esterni, da un lato Riyad Mahrez, il fantasista delle Foxes, il giocatore che si inventava la giocata quando ce n’era bisogno e che venne proclamato miglior giocatore della Premier League 2015/16, mentre dall’altro lato Albrighton, giocatore molto meno tecnico ma duttile e molto ligio al sacrificio, oltre che con buon inserimento.
Davanti, il giapponese Okazaki, attaccante molto mobile, in compagnia di bomber Vardy, abilissimo nel dare profondità alla squadra e spesso glaciale davanti al portiere.
Spesso fu determinante anche il contributo di quelli che potevano essere considerati panchinari, come l’esterno Gray e soprattutto l’attaccante Leonardo Ulloa, che con molti gol subentrando a gara in corso, risolse molte partite.
Come giocava il Leicester di Claudio Ranieri
Fin dall’inizio, la squadra di mister Ranieri trovò l’affiatamento, l’intesa e la quadra giusta. Una squadra non troppo spettacolare, ma molto ordinata tatticamente e devastante in contropiede. La vera forza di quella squadra, come espressamente detto più volte dall’allenatore, era però lo spogliatoio. Nei (pochi) momenti difficili, il Leicester ha sempre saputo rialzarsi, a differenza di altre squadre che soprattutto nella seconda parte di stagione, o nel finale, crollarono (in primis Arsenal e Tottenham). Proprio il finale fu emozionantissimo: il Leicester aveva un buon vantaggio sul Tottenham, ma nelle ultime 5 partita aveva un calendario molto più tosto dei londinesi.
Contro ogni aspettativa, però, il Leicester non solo mantenne il vantaggio, che era di 7 punti, ma addirittura lo consolidò, arrivando a +10 dall’Arsenal e a +11 proprio dal Tottenham.
Era la 36esima giornata quando il Leicester pareggiò 1-1 ad Old Trafford ed il giorno seguente, lunedì 2 maggio, il Chelsea, in rimonta, raggiunse il Tottenham sul 2-2 dichiarando così le Foxes matematicamente campioni.
Soprattutto nel calcio di oggi, quella del Leicester rappresenta una storia fantastica per la sua rarità, per come è avvenuta. Forse non succederà mai più che una squadra che si trovava in seconda divisione, due soli anni dopo vince il titolo nel massimo campionato del suo Paese. Una favola unica, che verrà ricordata in eterno.
Una favola che, grazie a Sir Claudio, riempirà sempre di orgoglio anche la nostra Italia!