Dopo la vittoria della Premier nel 2016 targata Sir Claudio Ranieri, le foxes sono finite nel dimenticatoio del calcio che conta. Salite alla ribalta solo per il brillante passaggio del primo turno Champions nella stagione seguente e per il tragico evento di cronaca, che ha visto la morte del presidente Vichai Srivaddhanaprabh precipitato con il suo elicottero nei pressi del King Power Stadium.
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Dall’esonero del tecnico romano si sono susseguiti diversi allenatori come Craig Shakespeare e Claude Puel. Fino ad arrivare all’ex Celtic Brendan Rodgers che ha ridato nuova linfa alle volpi blu, portandoli a lottare per un posto in Champions League, in un vero e proprio spareggio che disputeranno domenica in casa contro il Manchester United, avanti di un solo punto in classifica.
Leicester 2019-20: statistiche e formazione
I ragazzi di Rodgers sono una delle rilevazioni della Premier 2019/20 portandoli ad un nuovo record. Il 25 ottobre 2019 infatti vincono in casa del Southampton 0-9; questa è la vittoria esterna più larga nella storia del campionato inglese. Il 4-1-4-1 ben plasmato dal tecnico del Irlanda del Nord è partito benissimo. Da Kasper Schmeichel tra i pali, si basa su un gioco tutto di prima, che si sviluppa sulle fasce dove spesso i terzini si sovrappongono contemporaneamente e le ali tendono ad accentrarsi creando spazi stretti e giocando in piccole triangolazioni.
I centrali difensivi rimangono sempre bloccati pronti a far ripartire l’azione con un tocco e via protetti dall’infaticabile Ndidi. Con Tielemans nel mezzo a dettare i tempi della manovra e Maddison a scattare in avanti posizionandosi dietro l’unico terminale offensivo l’intramontabile Jamie Vardy. Mentre i due centrocampisti di fascia Barnes e Perez tendono ad accentrarsi, talvolta con incursioni nelle aree avversarie, volte a favorire le sovrapposizioni dei due terzini Chilwell e Pereira. Ma dalla ripresa post Covid la sfortuna sembra essersi abbattuta sui foxes con un susseguirsi di infortuni che ha visto affollare l’infermeria di uomini chiave come Chilwell, Maddison, Pereira, Fuchs ed ultimo Albrighton la cui presenza per il big match del 26/7 è in dubbio. Questo ha scombinato i piani del tecnico ritrovatosi improvvisamente senza i terzini che sono il fulcro del suo gioco e ha portato brutte sconfitte arrivate con Tottenham e Bournemouth, permettendo ai Reds Devils di scavalcarli in classifica.
Brendan Rodgers: il 3-4-3 per esigenza
Per forza di cose si è passati al 3-4-3 inserendo il lungo Bennet dietro affiancandolo a Evans e Söyüncü e avanzando sulla linea di centrocampo Justin più bravo in fase di copertura che di spinta e facendo esordire il diciannovenne Thomas. Perez e Barnes diventano delle vere e proprie ali che tendono sempre a giocare vicino al numero nove 9 in maglia blu. Dalla panchina pronti a dare vivacità l’ex Sampdoria Praet e Iheanacho seconda punta che fa della velocità la sua arma migliore.
Il tutto in attesa che il campo dia il suo verdetto, per il Leicester è comunque una stagione da incorniciare dove gli occhi delle volpi sono finalmente tornati a brillare nel campionato più difficile ed affascinante del mondo.
Immagine: LCFC