Lecce-Napoli: una vittoria in scioltezza per gli uomini di Ancelotti, nonostante qualche amnesia difensiva di troppo.
Lecce-Napoli: una vittoria in scioltezza per gli uomini di Ancelotti, nonostante qualche amnesia difensiva di troppo.
La partita dello stadio “Via del Mare” ha rispettato il pronostico della vigilia. Il risultato finale è stato figlio dei valori in campo schierati dalle due compagini.
Carlo Ancelotti ha schierato Insigne come quarto di centrocampo e ha lanciato in avanti l’inedita coppia Llorente-Milik. Questa scelta ha sorpreso tutti (Lecce compreso).
Mertens, Callejon e Allan hanno tirato il fiato. Zielinski, Fabian Ruiz ed Elmas hanno svolto il compito, loro assegnato, all’altezza delle aspettative. Forse soltanto il polacco è apparso sottotono rispetto ai suoi compagni di reparto.
Il Lecce tiene bene per i primi minuti, dopodiché il Napoli sale in cattedra. Prende il pallino del gioco e non lo lascia più fino al triplice fischio -salvo qualche amnesia collettiva-. I primi venti minuti sono di studio ed i giallorossi sembrano voler affrontare una gara di sacrificio come chiesto dal loro tecnico in conferenza alla vigilia.
Il Napoli, prese le misure sulla squadra salentina, passa in vantaggio dopo ventotto minuti grazie ad una rete di Fernando Llorente, abile a ribadire in rete una ribattuta della difesa giallorossa su un tiro di Milik. Passano neanche dieci minuti ed il Napoli ha l’opportunità di raddoppiare grazie ad un calcio di rigore per un fallo di mano in area di Tachsidis.
Dal dischetto si presenta Insigne che sbaglia l’esecuzione, ma viene graziato dal nuovo regolamento che gli consente di ribattere il rigore mentre Gabriel viene ammonito per non aver tenuto i piedi sulla linea di porta. La seconda esecuzione è quella buona e il Napoli si porta sul doppio vantaggio e così si arriva al riposo.
Nella ripresa passano pochi minuti, al 52′ minuto per la precisione, e Fabian Ruiz fa un gol da cineteca. Porta palla e, dai 25 metri, lascia partire una sassata a giro di sinistro che trafigge il povero Gabriel che nulla può.
Appena calato il tris, il Napoli ha qualche amnesia difensiva di troppo e inizia a subire il Lecce. Fino al 58′ minuto quando, Ospina, dopo aver chiuso (e bene) lo specchio della porta in una lunga azione manovrata, travolge Farias regalando il rigore ai padroni di casa. Dal dischetto si presenta Mancosu che non sbaglia.
Dopo il gol del Lecce il Napoli si riprende e ricomincia a macinare gioco, costringendo il Lecce nella propria metà campo. Fino all’82’ minuto, quando Llorente segna anche il quarto gol. Su un’azione dalla sinistra, Ghoulam mette un cross basso al centro, Insigne prova a calciare di prima e Gabriel respinge corto. Sulla respinta interviene lo spagnolo che chiude definitivamente la contesa.
Il risultato rispecchia il valore delle squadre in campo e, per la verità, il Lecce è stato inferiore alle aspettative. Liverani in conferenza aveva chiesto una gara di sacrificio che non c’è stata, dato anche l’ampio divario tecnico tra le due compagini.
Llorente ha iniziato come meglio non poteva: in 106 minuti giocati ha segnato 3 gol, fatto 3 assist e procurato il rigore trasformato (in seconda battuta) da Insigne.
Nonostante tutto non c’è tempo di fermarsi: Mercoledì c’è in programma la sfida al Cagliari.