Storia della Cremonese: tutto quello che c’è da sapere
Indice dei contenuti
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- 1903 – 1945: dalla fondazione alla Seconda guerra mondiale
- Dal dopoguerra agli anni 70: dagli anni bui fino all’inizio dell’era Luzzara
- Il ritorno in Serie A negli anni’80
- Anni ’90: gli anni d’oro della storia della Cremonese e il declino
- Gli anni 2000 e 2010: L’era Arvedi e il ritorno in Serie B
La Cremonese, storica squadra della città lombarda, ha una storia molto lunga in cui ha alternato annate di grandi traguardi raggiunti, a cadute e delusioni nelle serie minori. Negli anni’90 ha giocato per diverse stagioni in Serie A toccando il punto più alto della propria storia. Nel corso degli anni, ha lanciato diversi talenti poi diventate stelle del calcio italiano: Il campione del mondo Cabrini, Gianluca Vialli ed Attilio Lombardo, per citarne alcuni.
Ripercorriamo insieme la storia del club a partire dal lontano 1903, anno della fondazione.
1903 – 1945: dalla fondazione alla Seconda guerra mondiale
L’Unione Sportiva Cremonese venne fondata da un gruppo di amici nel 1903, nella storica trattoria “la Valtellina”. Di fatto, le partite di calcio iniziarono a svolgersi nel 1910 attraverso alcuni tornei locali. Nel 1913, dopo la fusione con l’Associazione Calcio Cremona, si iscrisse al primo campionato di calcio della F.I.G.C. partendo dal campionato di Promozione (ai tempi, la Promozione era il campionato regionale per poter accedere alla Prima Divisione, massima serie italiana).
Con lo scoppio della Prima guerra mondiale i giocatori furono mandati al fronte. Il portiere Giovanni Zini morì durante il conflitto e, ancora oggi, lo stadio di Cremona è intitolato con il suo nome. Alla ripresa del calcio durante gli anni ’20 la Cremonese attraversò delle ottime annate giocando nella Prima Divisione italiana. Nel 1929 vennero riorganizzate le divisioni: nacque la Serie A girone unico. Dopo un biennio nella divisione maggiore la Cremonese retrocedette e rimase in Serie B e C per diversi anni.
Dal dopoguerra agli anni 70: dagli anni bui fino all’inizio dell’era Luzzara
Al termine della guerra la Cremonese ricomincia dalla Serie B, ottenendo dei buoni piazzamenti ma senza mai riuscire a sfondare il muro della Serie A. Una crisi economica del club ne viziò l’andamento: l’annata 1950/1951 fu caratterizzata dalla retrocessione in Serie C ma quella successiva fu ancora peggio con la seconda retrocessione consecutiva che portò la squadra in Quarta Divisione. Dopo essere tornata in Serie C, la Cremonese ci rimase per 13 anni consecutivi. In questi anni non particolarmente esaltanti sono comunque fioriti diversi giocatori ricordati ancora oggi, Tra questi: Emiliano Mondonico, ancora oggi in cima ai cannonieri della storia della squadra con 88 gol e Luciano Tesini, primatista per numero di presenze con la maglia grigia e rossa.
Alla fine degli anni’60 la Cremonese sprofondò nuovamente negli inferì della Serie D. I pessimi risultati portarono ad un cambio societario: la società passo nelle mani dello storico presidente Domenica Luzzara che guidò la squadra per ben 33 anni. Con il cambio al timone, la Cremonese raggiunse risultati migliori senza più retrocedere in Serie D grazie anche alle chiusure di Aristide Guarneri, storico difensore della Cremonese arrivato dall’Inter. Nel 1974 esordì il futuro campione del mondo Cabrini con la maglia dei grigiorossi e l’anno dopo toccò ad un giovane Cesare Prandelli. Nella stagione 1976/1977 il club, guidato dall’allenatore Angeleri ottenne la promozione in Serie B che non arrivava da 26 anni. Gli anni successivi furono caratterizzati da un “saliscendi” continuo tra la Serie B e la Serie C.
Il ritorno in Serie A negli anni’80
Nel 1981, debutta a 17 anni Gianluca Vialli, cresciuto nelle giovanili della Cremonese. La stagione 1984/1985 si conclude finalmente con la tanto attesa promozione in Serie A. Un traguardo che mancava da 54 anni. L’impresa è stata firmata sotto la guida dell’allenatore (ed ex giocatore) Emiliano Mondonico. L’anno successivo la squadra retrocede in Serie B ma riesce a tornare nella massima serie nel 1989, grazie al rigore decisivo di Attilio Lombardo nella finale dei playoff contro la Reggina.
Anni ’90: gli anni d’oro della storia della Cremonese e il declino
Anche la seconda esperienza in Serie A dura un solo anno ma nel 1993 arriva una nuova promozione, e questa volta la squadra guidata dal grande Gigi Simoni arriva nella prima divisione italiana per restarci. Nella stagione 1993/1994 i lombardi terminano al decimo posto, il miglior piazzamento di sempre. Il campionato successivo la Cremonese ottiene una sofferta ma meritata salvezza. Durante l’era Simoni (terminata con la retrocessione nel 1996), si segnala anche la vittoria del Trofeo Anglo-Italiano nel 1993, battendo il Derby County per 3-1 nella finale, disputata nel celebre stadio londinese di Wembley. I grigiorossi di Simoni furono la seconda squadra italiana a espugnare lo stadio dopo il Milan nella finale di Coppa dei Campioni del maggio del 1963.
Dopo tre stagioni consecutive in Serie A, il club retrocede in Serie B ed inizia un periodo di rapido declino precipitando clamorosamente fino in C2 alla fine della stagione 99/2000.
Gli anni 2000 e 2010: L’era Arvedi e il ritorno in Serie B
Nel 2002 un altro episodio scuote il club: a causa di una crisi economica lo storico presidente Luzzara cede la società a Triboldi. Negli anni successivi però la Cremonese è protagonista di una doppia promozione culminata nel 2005 con il ritorno in Serie B grazie anche all’amato allenatore Roselli. Purtroppo, dopo una stagione, i grigiorossi tornano in Serie C e ci rimangono per diversi anni.
Nel 2007 un nuovo cambio societario: la squadra passa in mano all’imprenditore Arvedi che ha l’obiettivo di riportare la Cremonese su palcoscenici più gloriosi. I primi anni sotto la nuova gestione non portano risultati eccezionali, con la squadra sempre bloccata in Serie C (poi diventata Lega Pro). Dopo due stagioni consecutive concluse a ridosso della zona play-off, nella stagione 2016-2017, i grigiorossi, allenati da Attilio Tesser, vincono il proprio girone e tornano in Serie B dopo undici anni. Da febbraio 2017 i lombardi si sono resi protagonisti di una grande rimonta sull’Alessandria.
Oggi, la squadra è ancora in Serie B ed è stata affidata a Bisoli. Prima che il campionato venisse fermato a causa del Coronavirus si trovava al diciassettesimo posto. Nel corso della sua storia, la Cremonese ha dimostrato di saper lanciare giovani talenti che poi si sono trasformati in ottimi giocatori. L’ultimo della lista potrebbe essere Gaetano Castrovilli, che, dopo un breve trascorso al Bari, si è fatto conoscere nel calcio italiano grazie a due ottime stagioni a Cremona.