Kulusevski e Gervinho ammutoliscono il San Paolo. Napoli senza equilibri e senza certezze, Gattuso non basta per evitare l’ennesima impresa Crociata.
La trasferta di Napoli per il Parma è sempre stata una trasferta impegnativa. Dopo la vittoria di misura della scorsa settimana contro la Samp onestamente non avevo grandissime aspettative per la partita del San Paolo. Invece, ancora una volta, il nostro Parma mi ha stupito positivamente.
Forse di fronte non avevamo il miglior Napoli della stagione, è vero, ma sicuramente in campo c’era il miglior Parma da trasferta degli ultimi anni.
Il leitmotiv crociato è sempre lo stesso, piaccia o meno la squadra di D’Aversa è diventata maestra e interprete magistrale nel difendersi, sbilanciare l’avversario e fulminarlo in contropiede.
I contropiedi del Parma ormai dovrebbero essere brevettati con il nome “la ripartenza perfetta nel giuoco del calcio”.
L’azione di Gervinho e Kulusevski al 93° minuto resterà impressa nella mente dei tifosi crociati a lungo (e probabilmente anche di quelli partenopei). Mi chiedo ancora dove possano avere trovato l’energia per fare una “roba” del genere dopo 90 minuti di corsa.
Ciò che però notavo sabato non erano soltanto i movimenti perfetti dei due attaccanti, ma la crescita di tutto l’impianto di gioco che, quando gira alla perfezione, trasforma il Parma in una macchina infernale, capace di mandare in difficoltà qualsiasi avversario.
Menzione speciale per capitan Bruno che, non so se qualcuno ha tenuto il conto, ha imperato nella sua area di rigore annullando ogni azione azzurra. Deciso nelle chiusure, perfetto negli anticipi, commovente nei colpi di testa, preciso nei raddoppi e nel fare ripartire l’azione. Una delle sue migliori performance in maglia crociata. A mio avviso il migliore in campo.
Con 24 punti al 14 dicembre cambiano gli obbiettivi?
Nel dopo partita D’Aversa e ancor prima Gervinho intervistati da Sky sono stati chiarissimi. Il Parma deve concentrarsi partita dopo partita, senza volare troppo in alto. Sappiamo tutti come andò il girone di ritorno lo scorso anno e quest’anno il vero obbiettivo deve essere la salvezza senza patemi d’animo, senza le preoccupazioni di aprile 2019, evitando quella flessione cronica che ci contraddistingue da diversi campionati nei mesi di febbraio e marzo.
Sarebbe un errore sentire già la pancia piena, ma sarebbe un errore anche pensare all’Europa. Ora bisogna pensare al Brescia, poi all’Atalanta, al Lecce e così via… Le somme si tirano alla fine. Come sempre.