La stracittadina torinese finisce ancora una volta con la Juventus vittoriosa in casa del Torino. Il derby della Mole deciso dal rigore di Ronaldo, tra i soliti pianti degli sconfitti..
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ToggleHa vinto la Juventus. Ha vinto la squadra più forte. È stata una partita vera, tosta, maschia. Il Torino non era disposto ad accettare rassegnatamente la sconfitta. Ha combattuto per limitare la superiorità dei bianconeri, ma ha fallito. Il verdetto del campo dice che la Juventus è riuscita a mettere la palla dentro, il Torino no. Anche perché… per segnare bisognerebbe tirare in porta e in questo il Toro non è riuscito. Mai i granata hanno messo in apprensione Perin, per l’occasione titolare tra i pali della porta di Madama. Di contro la Juventus, pur senza il dominio schiacciante al quale ci aveva abituato (il possesso palla finale si attesterà al 50% tra le due squadre) ha creato diverse occasioni pericolose, e alla fine ha fatto breccia.
Il Toro è rimasto in partita, anche facendosi preferire nel gioco, per circa un’ora. Fino a quando la troppa carica agonistica, necessaria per limitare l’abisso tecnico tra le due squadre, ha logorato il fisico e lo spirito granata. E proprio in quel momento la Juventus ha cominciato a fare la Juventus. Ha sentito la stanchezza del Toro ed ha stoccato il colpo mortale con Mandžukić che si è avventato sulla palla malamente passata verso il proprio portiere da Zaza come un falco si avventa sulla preda. A Cristiano non tremano le ginocchia. Il Torino avrebbe anche la voglia di reagire, ma non è stato in grado di impensierire mai una Juve granitica e capace alla bisogna anche di soffrire.
Il solito risultato
La vittoria della Juventus. Un risultato che si ripete come un motivo lieto in tutti i derby. Negli ultimi 9 derby di Torino, i bianconeri hanno collezionato 8 vittorie e un pareggio. Negli ultimi 21 incontri tra Juventus e Toro i granata hanno vinto una sola volta, conquistando la miseria di 5 punti e due esclusioni dalla Coppa Italia. È abbastanza chiaro chi sia il più forte in città.
Il solito risultato anche in generale, visto che la Juventus ha conquistato la quindicesima vittoria su sedici in Serie A. Una delle tre squadre che non hanno ancora subito una sconfitta nei maggiori campionati europei, ma che al contrario di Borussia Dortmund (3) e Paris Saint Germain (2), ha fatto solo un pareggio. I bianconeri hanno raccolto contro il Torino l’ennesima vittoria in trasferta. Unica squadra ad aver conseguito solo vittorie nelle trasferte di campionato.
Il solito Cristiano
Non ha fatto una partita fenomenale. Non ha incantato come al solito. Ma come al solito ha timbrato il cartellino trasformando il rigore che ha dato la vittoria alla Juventus. Un Cristiano che dopo la partenza un po’ stentata, almeno sotto il profilo realizzativo, ha confermato di essere un realizzatore implacabile con 10 gol in campionato e uno in Champions League, ma con un particolare notevole. CR7 ha già confezionato 8 assist per i compagni in 20 partite, tanti quanti ne ha fatti in tutta la stagione scorsa, in 44 partite, più del doppio.
L’anno scorso, al 16 dicembre, Cristiano Ronaldo aveva giocato come quest’anno 21partite, mettendo a segno 17 gol e 3 assist. CR7 quindi è stato coinvolto con la finalizzazione o con l’ultimo passaggio in 20 gol del Real Madrid, contro i 19 di quest’anno, ma con una partita in più. Quindi una proficuità offensiva simile a quella vista nella scorsa stagione, quando chiuse con 44 gol e 8 assist in 44 presenze, ma con tipo di gioco non più egoistico e finalizzato solo a segnare, ma più rivolto verso la squadra.
Le solite polemiche
Non riuscendo a portare mai a casa una vittoria, come il povero Paperino, cugino sfortunato di Gastone, al Torino non rimane che attaccarsi alle polemiche. La solita fortuna degli anti juventini a cui rimane almeno qualcosa di cui parlare e a cui appigliarsi per negare la manifesta e schiacciante superiorità della Vecchia Signora verso il resto delle squadre italiane. Anche questa volta Walter Mazzarri (proprio tu? ma come mai?) si è lamentato delle scelte arbitrali. Nello specifico l’allenatore del Torino lamentava la mancata assegnazione di ben due calci di rigore a favore della sua squadra. Le lamentele del tecnico dei granata si è lamentato specialmente di una spinta di Matuidi in area su Belotti che tentava di colpire di testa. Una di quelle spintarelle, di mestiere le chiamano, che si vedono a migliaia in tutti i campi.
Belotti non è arrivato ad impattare con la palla, ma perché il cross non era perfetto, di certo non per il tocco di Matuidi che lo ha appena sfiorato. Un contatto ridicolo che non meritava certamente di essere sanzionato con il calcio di rigore. “In Europa questi li fischiano” ha ribattuto qualcuno. Non sappiamo se in Europa li fischiano, e non sappiamo nemmeno come facciano a sapere cosa fischiano in Europa tutti questi che si lamentano, visto che in Europa non ci stanno mai. Comunque, evidentemente, Berna si trova in un altro continente visto che un contatto simile, ma più netto e vigoroso, è stato subito da Cristiano Ronaldo proprio nell’ultimo match della Juve in Champions League. In quel caso l’arbitro forse non sapeva di essere in Europa, perché ha lasciato correre.
Il secondo contatto che sarebbe stato da rigore a favore del Torino è stato quello tra Alex Sandro e Zaza. Qui si fa presto a dare un giudizio. Semplicemente tutti hanno visto la trattenuta di Alex Sandro, ma visto che hanno problemi ha vedere la scena intera li aiutiamo noi: Zaza è il primo a trattenere Alex Sandro. I due si strattonano in area e quindi rigore non è. Al massimo fallo in attacco. Ma per capirlo bisognerebbe guardare le cose senza essere accecati dall’invidia e dall’odio. Difficile per qualcuno.
Ciao Beppe, è stato bello, ma non ci mancherai
Ultimo commento, sulle parole di Nedved a proposito di Marotta. Alla domanda da parte del giornalista se facesse uno strato effetto vedere Marotta nella dirigenza dell’Inter, il vice presidente della Juventus ha risposto:
“Si strano vederlo all’Inter. Lui è un professionista, ma forse non è mai stato juventino”
Parole che forse non andrebbero dette da un dirigente di quel livello, ma che sono maledettamente vere e che rispecchiano il sentimento del popolo juventino. Perché Marotta ha scelto proprio il più acerrimo avversario per continuare la propria carriera. E questo alla Juve e agli juventini non è piaciuto per niente. Nedved ha l’abitudine di dire le cose che pensa e si non nascondersi dietro frasi di circostanza. E in questo caso è stato portavoce di un popolo che si sente tradito dal suo ex dirigente. Caro Beppe sei passato dall’altra parte. Sei un avversario, e tra i peggiori. Grazie di tutto Beppe, ma non ci mancherai. Ti auguriamo il meglio per il proseguo della tua carriera, cioè tanti bellissimi secondi posti.
fonte foto: www.juventus.com