La prima partita di champions della mia Juve, Juventus Leverkusen nello stadio più bello del mondo, un bel 3-0, CR7 dal vivo, l’urlo dello Stadium, un turbine di emozioni difficili da mettere in ordine.
Proviamoci.
La preparazione a Juventus Leverkusen
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ToggleUna giornata volta ai preparativi. Pioverà, quindi Kway tattico, telefono carico al 100 % per fotografare i campioni bianconeri, per questo Juventus Leverkusen che nasconde molte insidie. I tedeschi sono sempre fastidiosi da affrontare, non per niente ci hanno tolto due coppe quando sulla carta erano quasi formalità.
E allora si insinua il perfido tarlo: “E se non dovessimo vincere?” Proprio la prima volta che la vedo, potrebbe anche essere colpa mia…
E poi questi sono forti fisicamente e noi soffriamo tanto le occasioni a palla ferma…
Meno male che poi si entra nel tempio della Juve che è come la donna dei sogni, bella di fuori e più bella di dentro.
Partono i video che raccontano la storia della Vecchia Signora, da Boniperti a Del Piero passando per Scirea e Platini.
Un angolino colorato di rosso in un mare bianconero, pure abbastanza rumoroso si contrappone alla curva della Juve che stranamente rimane muta per tutto il riscaldamento. Dicono forse per protesta contro gli arresti di alcuni capi ultras nell’ambito dell’inchiesta sui ricatti alla società.
Ma sono già entrati i calciatori per il riscaldamento con una strana maglia rosa e nera.
I più acclamati?
Ronaldo, naturalmente. Dybala, come no? ma anche De Ligt e Cuadrado.
I soliti esercizi e si capisce subito che Higuain ha vinto il ballottaggio con Dybala per affiancare Ronaldo e che il terzo sarà Bernardeschi nella speranza che passi questo brutto momento e ritorni quello della prima parte della stagione scorsa.
Gli altri sono i soliti noti.
La partita
Fischio di inizio e … prima sorpresa. Bernardeschi non gioca largo sulla destra ma dietro Higuain e CR7. Che sia un segno?
I primi tiri in porta sono del Leverkusen ma anche i due francesi che vedono la partita una fila più in alto dicono qualcosa del tipo “finché tirano così…”.
Verso il quarto d’ora Cuadrado recupera una palla vagante e la lancia verso l’area, ma è una palla alta e i centrali tedeschi sono molto più alti di Higuain ma lo stopper del Bayer invece di rinviare apparecchia la tavola a quel goloso del Pipita che stoppa e mette la palla nel sacco.
La Juve trotterella, ogni tanto si accende ma CR7 non sembra avere tanta voglia e Bernardeschi continua a brancolare nel buio, comunque la partita è affare nostro, siamo quasi sempre nella loro metà campo e tanto basta, se non fosse che ogni punizione o calcio d’angolo sembra un rigore contro.
Dopo Higuain, Bernardeschi e soprattutto CR7
Il secondo tempo inizia come si era concluso il primo e poco dopo l’ora di gioco Higuain mette una bella palla in mezzo che Bernardeschi insacca. Bel segnale per FB33 che sembra più in palla, forse si comincia ad abituare al ruolo di vice Ramsey.
Con il 2-0 cominciamo a rilassarci e cominciamo a notare che De Ligt sta facendo una signora partita, tempismo perfetto, solidità e intesa con Bonucci.
La notizia più bella di serata però, è che Cuadrado guadagna punto nel nuovo ruolo tanto che Danilo e De Sciglio possono pure cominciare a preoccuparsi.
Con la partita in discesa entrano Bentancur per Khedira e Ramsey per Bernardeschi, ma soprattutto entra Dybala per il match winner Higuain.
L’applauso che accoglie la Joya dimostra quanto il piccolo argentino sia entrato nei cuori dei tifosi. Dal canto suo Dybala usa i dieci minuti scarsi a sua disposizione per costringere Ronaldo ad entrare nel tabellino dei marcatori dopo due occasioni colossali che hanno fatto urlare lo Stadium.
La partita finisce 3-0 e non c’è altro da aggiungere, vinto senza strafare ma con la consapevolezza della grande squadra, anche se i rossoneri di fronte si sono accontentati di venire a fare gli agnelli sacrificali a Torino.
Io torno a casa con gli occhi spalancati per aver visto la mia Juve dal vivo, per aver visto che la strada imboccata è quella giusta e…vabbè, lasciamo stare.
Questo Juventus Leverkusen mi ha fatto sentire un po’ bambino, ma un bambino felice.