#STRON9R! Finalmente in tasca lo scudetto più sofferto. Una pagina di storia mai scritta prima nei cinque campionati di calcio più importanti d’Europa. Senza dubbio il tricolore meno “scontato” del decennio (per noi il numero 38, ma i cronisti ne conteranno ancora due in meno, 14 anni dopo quella che per molti cuori bianconeri resta ancora Farsopoli).
Per almeno tre motivi: due nerazzurri (è innegabile che l’Inter si sia rafforzata parecchio con due ex bianconeri al comando, Conte e Marotta; ma anche l’Atalanta sarà un avversario di tutto rispetto nel 2021) e uno biancoceleste (al netto del crollo post lockdown, per sei mesi la Lazio è stata una contendente solida e agguerrita).
Juve: i problemi della nuova difesa
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ToggleTensioni sportive che alla fine hanno reso questa vittoria molto più bella. Anche se molti di noi, bisogna ammetterlo, hanno inveito per lunghe settimane contro Maurizio Sarri, “reo” di aver smarrito soprattutto la fase difensiva dei bianconeri: abbiamo subito così una caterva di gol. È stato sufficiente per tenere lo scudetto cucito sulla maglia, ma è stato pur sempre uno choc rispetto agli standard sopraffini che ci avevano tanto viziati negli ultimi otto anni di Juve.
E troppe volte abbiamo visto queste gloriose maglie difendere un risicato 1-0 contro squadre di media o bassa classifica. Secondo Alex Del Piero, in diretta Sky, a Sarri va fatta una menzione speciale, perché “non è mai facile inserirsi in uno spogliatoio così e vincere” (critici invece Bergomi e Costacurta, soprattutto sulla gestione complessiva da parte della società).
Critiche che vengono da lontano, dopo alcune scelte societarie difficili da capire, come il sontuoso rinnovo al fragile Khedira, la sparizione da ogni radar di Marione Mandzukic e soprattutto un mercato con gravi lacune sul fronte dei terzini.
Forse era inevitabile che la rottura delle maglie difensive avvenisse dopo la fine dell’era BBC (Bonucci, Barzagli e Chiellini) con l’addio di Andrea in chiusura del campionato precedente. Di sicuro hanno pesato tantissimo gli infortuni di capitan Chiellini (in primis) e Demiral poi, perché Rugani non si è rivelato purtroppo all’altezza di questi livelli e Bonucci ha chiuso la stagione con troppi errori, dopo la ripresa del campionato.
Quali sono stati i giocatori più importanti del nono scudetto
In tutto questo spicca un meraviglioso tulipano biondo: la stagione di Matthijs De Ligt è stata un gioiello: un crescendo rossiniano, iniziato come un incubo per essere stati buttati nella mischia in modo inatteso. E dopo gli sfottò, le mani larghe e i rigori concessi agli avversari, meme e sfottò con il gioco della pallavolo, la rinascita (o meglio, l’evoluzione, un po’ come per i Pokemon): l’olandese è diventato pian piano una garanzia, ripagando la fiducia. Altro pilastro assoluto, con una costanza di rendimento invidiabile, è stato Cuadrado, adattato nel ruolo di terzino per la (grottesca) situazione menzionata. Per Alex Del piero la stagione di Paulo Dybala è da 9,5 e come non essere d’accordo: la Joya ha spaccato la maggior parte delle partite decisive per tenere al caldo il tricolore.
E dulcis in fundo c’è lui: Cristiano Ronaldo, CR7, un atleta pazzesco con una mentalità che appartiene ai pochi nomi ricordati nei decenni, probabilmente tra i primi 5-6 giocatori nella storia del calcio: non è più ai livelli del Real, ma a 35 anni ha una voglia di mangiare il campo che dovrebbe essere di esempio per chiunque, nonché 31 gol all’attivo fino a stasera in Serie A. Non basteranno probabilmente per la Scarpa d’oro (colpa di Immobile e Lewandoski) ma sono parte di un 2020 pazzesco nel quale Cristiano ha aggiunto altri record.
Champions e nomi da purgatorio: i giocatori meno convincenti
Splendida notizia anche la “sbocciatura” di Adrien Rabiot, completamente trasformato dopo il lockdown. Nel “purgatorio” virtuale di questa stagione mettiamo invece Bentancur (Dr Jekyll e Mr Hyde: capace di partite pazzesche e poi di far il Babbo Natale degli avversari) e Higuain (discontinuo); un passo più sotto Bernardeschi (tornato stasera al gol dopo due anni a secco in campionato) e Ramsey (spesso “rotto” come Costa e Khedira) che non potranno più farsi attendere, come fiori restii a sbocciare.
Una gara, quella vinta stasera 2-0 contro la Sampdoria allo Stadium, che ci lascia comunque preoccupati per la coscia fasciata di Paulo Dybala, uscito anzitempo, speriamo per precauzione. Il 7 agosto è vicino e il ritorno di Champions contro il Lione, dopo il gol di svantaggio subito all’andata, è una montagna da scalare con tutte le forze a disposizione. Ma con un tricolore ancora saldo sul petto: e l’anno prossimo sarà grande caccia al numero 10!
Festeggiamenti Juve
Così Sarri entra nel novero degli eroi di questi anni, così come abbiamo cercato di farvi apprezzare nel nostro speciale: i dieci anni di successi della Juventus!