Oggi intervistiamo Simone Maraschi, un grande amico di Tifoblog, un allenatore con grande esperienza che ha allenato il Fanfulla, la Riozzese, la Scarioni (Juniores maschile). Come prima squadra ha guidato il Cologno calcio femminile (stagione 2019-20), l’Ac Crema 1908 (stagione 2020-21) e la Doverese (stagioni 2021-22 e 2022-23).
Con la Doverese nell’ultima stagione ha chiuso con un ottimo secondo posto alle spalle dell’imprendibile Monterosso.
Simone Maraschi, allenatore della Doverese femminile 2021-23
Indice dei contenuti
ToggleD) Qual è il rimpianto più grande per la stagione appena conclusa e ciò che avrebbe potuto farti vincere il campionato.
S) Il rimpianto più grande è stato non accedere alla Finale di Coppa Lombardia per poter avere la rivincita in una partita secca contro il Monterosso. Per quanto riguarda il campionato penso che di più non si poteva fare.
D) Alla Doverese hai creato un gruppo solido con diverse calciatrici che andavano in rete. Quali giocatrici porteresti nella tua nuova avventura?
S) A Dovera ci sono o c’erano molte giocatrici interessanti, un gruppo così forte e con ampi margini di miglioramento penso di non averlo mai allenato sino ad oggi. Io ovunque andrò, se starò ancora nel settore femminile, vorrei allenare tutte quelle ragazze che hanno la giusta voglia di voler lavorare per crescere e di conseguenza provare a portare a casa un titolo.
D) Una separazione consensuale ha portato il tuo cammino lontano da quello della Doverese. Raccontaci cosa vi ha fatto capire che eravate su due strade diverse.
S) In realtà la società non mi ha mai confermato o proposto di andare avanti per il terzo anno pertanto la decisione è stata unilaterale.
Il campionato di Eccellenza calcio femminile della Lombardia
D) Un tuo giudizio sul campionato di Eccellenza femminile lombardo appena concluso e su quello della prossima stagione che inizierà a settembre.
S) Penso che questa nuova stagione sarà sulla falsa riga di quella passata : ci sarà una squadra che dovrebbe vincere senza troppe difficoltà il campionato (Lesmo), due squadre che si giocheranno il secondo e terzo posto (3Team e Crema), una quarta (Doverese), ed infine molte squadre che daranno tanto fastidio alle quattro di testa. Non conosco bene tutte le realtà che arrivano dalla promozione, ma i troppi ripescaggi penso che daranno anche in questa stagione un paio di squadre”materasso”.
Simone Maraschi allenatore: i progetti
D) Raccontaci quali tecniche e quali allenamenti a livello tattico stai sviluppando.
S) Sinceramente in questo momento, dopo aver ammortizzato la fine della stagione passata, ho deciso di staccare completamente la spina dal calcio.
D) Quale squadra ti piacerebbe allenare nella prossima stagione?
S) La speranza è sempre quella di arrivare in una società solida e seria, che rispetti gli accordi presi, che mi dia la possibilità di lavorare nel miglior modo possibile, che mi dia la possibilità di crescere e di imparare il più possibile.
D) Ti piacerebbe tornare al calcio maschile? In quale realtà?
S) Non nego che tornare nel calcio maschile e rimanerci è la priorità. Purtroppo ogni anno vedo troppe difficoltà e troppi sacrifici da parte di tutti gli addetti ai lavori ( che ogni anno sono sempre meno) e questo fa sì che il lavoro da svolgere sul campo passi in secondo piano.
La Nazionale femminile al Mondiale in Australia e Nuova Zelanda
D) Un tuo giudizio sulla prestazione dell’Italia all’ultimo Mondiale. Cosa è mancato e cosa si poteva migliorare.
S) La risposta a questa domanda penso che ormai sia un “copia e incolla”.
Convocazioni discutibili, scelte delle undici e la gestione dei cambi spesso discutibili e di conseguenza la poca serenità del gruppo squadra ha fatto si che il gioco e di conseguenza i risultati sono venuti a mancare. Ovviamente è facile parlare ora perché se dopo tutte le scelte fatte avessero superato i gironi e si fossero giocate a viso aperto gli ottavi sarebbero solo stati grandissimi complimenti, come in tutte le cose.
Simone Maraschi: le collaborazioni
D) Le tue collaborazioni in tutta Italia e all’estero. Ti va di raccontarcele?
S) In questi ultimi anni ho vissuto delle bellissime esperienze, sfruttando il tempo libero lasciato dal Covid creando delle collaborazioni molto importanti per la mia crescita.
Vorrei sottolineare che per l’ esperienze all’estero si parla di paesi limitrofi all’Italia perché purtroppo ad oggi il mio inglese basic mi limita un po’ e dato che reputo il dialogo come fondamentale, non ho voluto ad oggi allontanarmi più di tanto, infatti quest’estate ho rifiutato ,per esempio, un contratto nel centro Africa.
La maggior parte delle collaborazioni sono nate tramite gli amici e colleghi conosciuti durante il Corso Uefa B, una su tutte con l’amico Daniele Bassani e la sua “Odemat Sport Service” che mi ha fatto lavorare tantissimo negl’ultimi anni facendo allenamenti individuali a ragazzi anche stranieri, partecipazione e gestione di stage anche con ex giocatori professionisti. Un’altra esperienza che mi preme citare è la collaborazione con Mario Luongo e la sua “Individual football Training” che si occupa di tantissime attività fondamentali per la crescita dei singoli giocatori. A breve sarò a Lugano per una tre giorni di Training di selezioni per ragazze U12e 13.
Il calcio femminile: cosa manca
D) Cosa manca al calcio femminile per il salto di qualità definitivo? E cosa è migliorato rispetto a quando hai iniziato ad allenare?
S) Purtroppo ogni anno mi tocca rispondere a questa domanda, e sottolineo purtroppo perché oramai sono otto anni che alleno nel calcio femminile e sinceramente, come detto in una delle domande precedenti, io non vedo molti miglioramenti, anzi.
A livello di settore giovanile vedo molte realtà in crescita e persone che credono veramente nel lavoro che stanno facendo, ma spesso si parla di soli numeri e non di qualità. Ma d’altra parte sono sempre dell’idea che obbligare il calcio maschile a creare le squadre femminili stia portando molti problemi ed un divario troppo importante soprattutto a livello economico. Quando succedono cose spiacevoli, vedi ad esempio l’ultimo episodio con la Sampdoria [che non si sa se parteciperà alla Serie A femminile ndr], blocchi un paese intero senza essere in grado di dare delle risposte e delle celeri soluzioni.
Probabilmente in Italia ci vuole molto più tempo del previsto a realizzare le innovazioni o forse, con la mentalità bigotta che abbiamo, magari non prenderà mai piede nel modo giusto il calcio femminile. La cosa certa è che aver portato con troppa frenesia la professionalizzazione nella Serie A femminile ha portato visibilità ma di certo non crescita ed interesse.
D) Un messaggio che hai voglia di comunicare ad una calciatrice che non ce la fa a conciliare gli impegni lavorativi e quelli sportivi perché ancora è troppo difficile essere un professionista nello sport ed avere il calcio come unico mestiere.
S) Quello che mi sento di dire è che servono sempre persone nuove per aiutare la crescita del movimento, ma devono essere persone genuine che lo fanno solo ed esclusivamente per l’interesse del movimento e non per un tornaconto personale.
Alle ragazze posso solo consigliare di continuare a fare sacrifici come hanno fatto anche le ragazze nel passato recente in modo da dimostrare ancora una volta che si gioca a calcio per la passione per lo sport e che volere è potere con la speranza che, grazie a tutti questi sacrifici, si riesca ad arrivare a creare una realtà solida che dia un po’ più di certezze e serenità per tutti gli addetti ai lavori.
Grazie Simone per la tua testimonianza, buona fortuna e a gonfie vele!
Credit Photo:
Doverese: Antonio Valente
Crema: Ac Crema 1908 Calcio Femminile – Claude Scarpellini