Contro l’Udinese non era per niente una partita facile. Per niente
Dopo l’eliminazione beffa in Champions sembravamo quasi su un campo minato e la sfida contro i friulani si presentava puntuale come una sentenza: abbiamo sempre sofferto la formazione bianconera nei momenti di difficoltà lo scorso anno la sconfitta subita contro l’Udinese fece incrinare le nostre certezze e diede inizio al nostro periodo buio.
Ancora una volta l’Udinese sulla nostra strada, come sparti acquee della nostra stagione.
Era necessario riprendere la via della vittoria. Era necessario dare una prova di maturità dopo le critiche cadute sulla squadra in queste ultime settimane. Da Londra alla sfida interna con il Psv l’Inter aveva fatto vedere cose buone e altre meno.
La sfida con gli Spurs poteva regalarci la qualificazione anzitempo, ma quel gol a dieci minuti dal termine ha vanificato tutto. Pochi giorni dopo la trasferta di Roma e una prestazione non proprio delle migliori, con i giallorossi capaci di rimontare il doppio svantaggio e costringerci al pareggio.
Nella trasferta di Torino non si può imputare nulla alla squadra. I nostri ragazzi hanno interpretato bene la partita, facendo il massimo, ma senza pungere i Campioni d’Italia in carica. Gettate al vento le nostre occasioni siamo stati puntualmente puniti su una nostra ingenuità.
Da Torino a San Siro. L’ultima di Champions. Ennesima ingenuità. Ennesimo nostro gigantesco, mostruoso errore. Regaliamo il gol agli avversari. Andiamo in difficoltà. Arranchiamo. Non andiamo oltre il pareggio. Siamo fuori.
Poteva pesare come un macigno questa eliminazione. Poteva pesare come un non so cosa questo periodo così incolore per i nerazzurri, arrivati nel momento cruciale incerottati e non al meglio.
Eccoci dunque alla sfida di ieri. Alla partita con l’Udinese.
Spalletti tranquillizza tutti nella conferenza pre gara.
Il gruppo è compatto. Si rema tutti uniti dopo la delusione di Coppa. La squadra è pronta per reagire e dimostrare il proprio valore.
Frasi che potevano apparire come di circostanza. Le abbiamo sentite tante volte, soprattutto nei nostri periodi più difficili, ma i risultati in campo stridevano con quello che era il pensiero del tecnico.
Non è stata una partita semplice. Lo sapevamo già, così come sapevamo che avremmo dovuto tirare fuori più del 100%.
LE RISPOSTE
Cercavamo delle risposte e le abbiamo avute. Cercavamo dei segnali, un qualcosa che ci facesse capire che la squadra fosse carica. Viva.
La prima è arrivata dal nostro capitano.
Come al solito criticato dopo la Juve (compleanno Wanda e presenza a Madrid per il Super Clasico) e come al solito tra i migliori sia martedì che ieri. Icardi sta dimostrandosi sempre più leader di questa squadra. Se prima il suo apporto era solo ed esclusivamente ascrivibile al numero dei gol, oggi si può parlare anche della quantità messa in campo. È stato uno dei migliori nelle ultime due sfide dei nerazzurri, battendosi come un dannato in ogni centimetro di campo.
Ancora una risposta positiva è arrivata dal muro difensivo.
Il duo De Vrji-Skriniar è una sicurezza e non lo scopriamo di certo oggi. Se il primo sta crescendo partita dopo partita, il secondo è davvero un colosso. Ogni suo prestazione è monumentale. Skriniar è il nostro argine. È il nostro muro invalicabile. Provate a chiedere a Cristiano Ronaldo.
L’ennesima partita sontuosa da parte dei due centrali. Quando siamo andati in affanno, quando l’Udinese ha provato una reazione loro hanno spento ogni tipo di pericolo. Con una difesa del genere bisogna crederci. Combattere partita dopo partita senza commettere i nostri soliti errori. Senza spegnere, noi stessi, la luce.
Già, quella luce. L’unica fonte d’illuminazione che arriva dai piedi di Brozovic. Il croato è sempre più fondamentale per questa formazione. Dai suoi piedi nasce il nostro gioco. Anche ieri tra i migliori in campo.
Cercavamo conferme anche da altri calciatori.
Cercavamo l’ennesima prestazione super di Politano ed è arrivata. L’ex Sassuolo al momento è il giocatore più in forma della nostra rosa. Volevamo l’ennesima conferma su Joao Mario, e il portoghese si è dimostrato importante ancora una volta. Che sorpresa, eh? Ma anche Asamoah, Keita, Vrsaljko e – udite udite- anche Perisic.
Il gruppo è compatto. Coeso. Bisogna ripartire dalle difficoltà superate contro l’Udinese. Serve prendere coraggio e consapevolezza delle nostre forze, perché dobbiamo pensare sempre in grande.
Mettiamo da parte la delusione accumulata in questi giorni. Dimentichiamoci della Champions.
È servita per fare esperienza, per dimostrare all’Europa che possiamo competere anche in certi palcoscenici. Era una competizione che serviva per svezzare alcuni nostri giocatori e… ecco l’ennesima risposta di Icardi, Skriniar e chi era alla primissima esperienza.
Non abbiamo sfigurato, forse non ci abbiamo creduto abbastanza.
Serve passare da partite “complicate” come quelle di ieri. Perché pur meritando abbiamo vinto solo 1-0, con un rigore realizzato dal solito Icardi. Sì, ma che rigore. Che personalità.
Continuando su questa squadra, tutti insieme, si vince.
E facciamo anche un piccolo pensierino all’Europa League. Alzare un trofeo, anche se secondario, di certo non fa o farà male.