Bologna-Sampdoria: riflessioni di qualche giorno dopo
Indice dei contenuti
ToggleNel calcio, si sa, la scaramanzia la fa da padrone, e quindi è abbastanza vietato dire che è fatta. Ci si può limitare a dire che, a questo punto, se non ci suicidiamo è fatta. E a questo punto, l’unico suicidio possibile sarebbe quello di perdere con l’ Empoli con 2 risultati su 3 a disposizione.
Se la dovessi giocare io, che fortunatamente non alleno niente e nessuno, contro l’Empoli parcheggerei il pullman davanti alla porta e, se si presentasse l’occasione, gli farei il golletto salvezza con tanto di dito medio a corredo. E mal che vada, un salomonico matchnullo (come diceva mio nonno), lasciandoli a meno 5 a 4 dalla fine. E, toccando ferro, una squadra sotto di 5 che ha fatto 29 in 33 partite, la voglio vedere rimontarne 5 in 4.
Ma il calcio è bello perché si presta a tutto e…
La situazione salvezza
L’ Udinese che non vince apre spiragli anche all” Empoli che, a conti fatti, potrebbe anche non dover giocare un match all’arma bianca, perché i friulani sono vicini. Il Genoa che perde si inguaia un bel po’, perche domenica va a Bergamo. La Lazio che non vince perde il contatto con la Champions e per noi potrebbe essere meno proibitiva.
Mettiamola così: ho sempre pensato che ci saremmo salvati, ma i segnali per andare giù ci sono stati tutti. Molti sono stati, ma uno ne cito per tutti: Atalanta- Empoli con 32 tiri contro 2, con uno 0-0 che più che un segnale sembrava una maledizione.
E prima di Pasqua, tutto si è infilato giusto. In una sola domenica si è completamente ribaltata l’inerzia.
I numri del Bologna
E poi i numeri:
20 punti in 12 partite
16 nelle ultime 7
3 partite consecutive senza subire gol
Miha in grado di rivitalizzare tutti, tanto che penso di andare a Casteldebole a chiedere la benedizione per mia nonna che ha 120 anni.
E perché no: una Samp molto molto molle. Finalmente qualcuno che collabora anche con noi.
E ancora: Pulgar capocannoniere, roba che nemmeno la Snai poteva prendere in considerazione.
Un pubblico eccezionale che merita molto, ma molto di più. Dzemaili che, ora lo si può dire, è tornato un calciatore.
E ancora: finalmente si riescono a fare strisce (no, non quelle strisce, maliziosi): vittoria, vittoria, pareggio, pareggio, sconfitta, pareggio, sconfitta, vittoria, vittoria ecc..ecc.. . Perché è così che le squadre prendono consapevolezza. Con continuità. Si può perdere ma poi si deve vincere e pareggiare e rivincere. E così si comincia a credere di essere forti. E così, si diventa forti! E così ci si salva!
L’operato di Mihajlovic
E questo lo ha fatto il serbo. Da solo. Quando qua c’era la Siberia lui si è messo con serietà, dedizione , competenza e leggerezza e ha cambiato il mondo. Da solo. Senza nessun profilo di spessore a dargli una mano.
Ci vorrebbero quattro domeniche al mese come questa.
Forza Bologna, un altro piccolo sforzo, poi facciamo la prova costume…