Marquez vince in volata solitaria a Jerez e guida la classifica. Alle sue spalle, sul podio e staccato solo di un punto, Rins. Terzo posto per Vinales. Dovizioso agguerrito ma prudente.
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ToggleQuartararo, Morbidelli, Bagnaia e Nakagami nelle prime dieci posizioni della griglia di parteza nel Gran Premio di Jerez 2019 lascavano sperare in qualche sorpresa, invece, l’Europa riapre le porte per la quarta tappa del motomondiale e neanche a dirlo sul tracciato di casa torna a regnare incontrastato Marq Marquez. Lo spagnolo conquista il gradino più alto di un podio che si completa con Rins, secondo e Vinales terzo.
El Cabroncito si rialza subito
Lo zero registrato negli Statia Uniti non ha minimamente influenzato l’approcio alla gara del giovane talento: testa bassa e via in volata solitaria. Nei primi giri del Gran Premio di Jerez 2019 non è mancata qualche coraggioso che abbia provato a tenergli testa, ma con scarsi risultati. Il centauro della Honda è in vetta alla classifica complice questo ennesimo podio, per l’esattezza il numero 46. La speranza, ovviamente, è quella di non incappare nuovamente in un mondiale già scritto e per questo non resta che attendere con ansia la tappa francese in programma il 19 Maggio.
Lorenzo non pervenuto
Restando in casa Honda, se il maiorchino fosse un calciatore subentrato nei minuti finali di una partita potrebbe cavarsela con un “senza voto” ma qui iniziano a scarseggiare le scuse. La resa deludente non ha ancora una causa ben definita. Tra le varie possibilità: Ducati ci ha visto bene? L’infortunio pesa ancora così tanto? Sudditanza di Marquez difficile da gestire? Lezioni di guida per una moto dalle caratteristiche differenti rispetto a quelle guidate in precedenza? Lascio a voi quella che più vi convince, in attesa di qualche elemento concreto in più.
Morbidelli e Quartatraro, che peccato!
L’italiano sembrava averne per tenere il passo di gara a Jerez, cosi come anche il compagno di scuderia. Lo scorrere dei giri ha però deluso le aspettative. Il francese ha dovuto fare i conti con la rottura del pedale del cambio che gli ha negato di chiudere in bellezza un week end ricco di soddisfazioni. Possiamo solo immaginare, vista la rarità del guasto, quanta camomilla sia servita per calmarlo. Senza Fabio in pista non abbiamo nessun elemento di confronto per comprendere se il calo di Franco sia da attribuire alle gomme o a qualche lacuna nell’assetto della moto.
Coppia in rosso
Dovizioso e Petrucci portano a casa il miglior risultato possibile per la classifica mondiale, ma le vere soddisfazioni sono un’altra cosa. La rossa di Borgo Panigale aveva nelle sue corde questo tracciato e il rammarico più grande è proprio quello di non aver iniziato con il piede giusto il filone di tracciati alla propria portata. Alla gara con il rettilineo più lungo manca poco meno di un mese e per allora non si accetano delusioni.
Valentino in riSalita
Gli errori si pagano, a volte troppo cari. Credo sia il caso di ammettere che l’esclusione dalla sessione di prove che contano, per pochi millesimi, sia stata fatale nella gara odierna. Valentino nonostante il buon passo ha dovuto fare i conti con Miller che senza cattive intenzioni, si è ritrovato a fare da tappo. Successivamente, infatti, Crutchlow e Morbidelli sono stati passati con discreta disinvoltura. Alzando la testa a cinque giri dalla fine però, per il Dottore risultava impossibile girare sotto l’1 e 8 per andare a prendere anche Petrucci e company.
Ora non c’è che da voltare pagina e pensare ad un tracciato che a Vale è sempre andato a genio e dove la Yamaha ha tutto il potenziale per emergere.
Questa volta meglio di Rossi è andato Vinales che con il coraggio di una gomma media ha saputo tenere testa ai più prudenti colleghi muniti di doppia hard.
Rins l’ombra di Marc
La Suzuki entra a tutti gli effetti nella lista delle moto da tenere d’occhio. Guidata da un pilota giovane, ma allo stesso tempo esperto. Il gioiellino della scuderia nipponica si sta facendo notare per affidabilità e prestazioni. Il secondo posto in classifica ad un solo punto da Marq Marquez parla chiaro regalandoci un pretendente in più pronto a sparigliare i punti in palio.