Il GP di Abu Dhabi ha chiuso la stagione di F1 per l’anno 2020. Nonostante la vittoria di Max Verstappen – che spezza un dominio Mercedes inframezzato solo dalle gare di Silverstone 2, Monza e Sakhir – il Gran Premio sul circuito di Yas Marina è stato avaro di emozioni. Speriamo che il 2021 possa stupire davvero. La Formula 1 e i suoi tifosi ne hanno estremo bisogno.
GP Abu Dhabi – Una gara a due facce
La pista degli Emirati Arabi è nota per essere completa e difficile. E anche per una certa carenza nell’emozionare piloti e pubblico. Ricorderete Kimi Raikkonen descriverla non proprio con belle parole e pure la sfilza di gare più o meno monotone e povere di sorpassi svoltesi in questo circuito. La F1 non è solo battaglie in pista, ma anche con il cronometro: però al di là della vittoria di Verstappen lo spettacolo è stato inferiore alle attese. Forse eravamo noi stessi appassionati a sperare in qualcosa di meglio, dato le diverse gare esaltanti che abbiamo visto in questo 2020 (come quella in Portogallo).
The moment @Max33Verstappen made it 🔟 wins in F1! 💪#AbuDhabiGP 🇦🇪 #F1 pic.twitter.com/B7F0tdBlCU
— Formula 1 (@F1) December 13, 2020
Tuttavia alla fine Red Bull e Mercedes hanno compiuto una gara a sé, con Verstappen, Bottas, Hamilton e Albon che hanno tagliato il traguardo con 1 minuto di distacco rispetto a Lando Norris, giunto in P5. Si tratta di un divario enorme, il quale certifica una netta differenza di prestazione tra i top team reali e gli altri partecipanti, speranzosi solamente di poter raccogliere le briciole lasciate dagli avversari. Stranamente a riuscire almeno in questo è stata la Scuderia Alpha Tauri con la vittoria di Pierre Gasly a Monza, e non un’altra ben più famosa “Scuderia”, ovvero la Ferrari. Però, per nostra fortuna, il 2021 è molto vicino.
Una piccola, grande Ferrari
Una gara può dire molto di una stagione. E non si può negare che ciò non valga per la Scuderia Ferrari. Ad Abu Dhabi Leclerc e Vettel – ai saluti con la Rossa e meritevole dei migliori auguri per il futuro – hanno chiuso in 13esima e 14esima posizione, doppiati. Come se non bastasse il primo ha dovuto subire l’ennesima incertezza del muretto, che ha deciso di tenerlo fuori con gomme vecchie nonostante l’uscita della VSC e della SC; il secondo invece, nonostante una prima parte di gara da leone, ha dovuto alzare bandiera bianca a causa di una vettura che non gli è mai appartenuta. Da tutto ciò sembrava di vedere un team stanco dopo una stagione sfiancante, schiacciata dal peso di un blasone enorme.
Che regalo da parte di #Seb5 🥰 🎶#GrazieSeb, we’re crying 😭#essereFerrari 🔴 #AbuDhabiGP pic.twitter.com/GQWngh1BBb
— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) December 13, 2020
Forse è proprio così. Sin dall’inizio del campionato, era chiaro che la SF1000 non fosse una buona macchina. Un passo indietro così importante anche rispetto alla vettura del 2019 che ha costretto i vertici aziendali a puntare tutto per il 2022, salvo poi ricredersi sul 2021 solamente poche settimane fa. Una piccola Ferrari in pista infatti non può fare a meno di dialogare con ciò che la grande Ferrari è veramente: mancherebbe di rispetto non solo a noi tifosi, ma anche a sé stessa. Può capitare a tutti di subire una battuta d’arresto. Quello che conta, però, è rialzarsi e guardare avanti. Sempre.