Un punto contro una Roma in emergenza può essere considerato un passo falso
Abbiamo avuto l’occasione per portare a casa i tre punti, per ben due volte.
Abbiamo rischiato di prenderle, ma siamo andati per ben due volte in vantaggio.
Dapprima con Keita e poi con il nostro capitano, Icardi. Un doppio vantaggio sprecato, in cui abbiamo visto la “solita” Inter.
È mancata la giusta cattiveria.
Ci è mancata la “forza” per chiudere i conti e far capire agli avversari chi era la squadra più forte in campo. Niente da fare. Quando la nostra squadra deve fare il salto di qualità si perde.
Contro una Roma in difficoltà e incerottata dovevamo dimostrare la nostra forza, dovevamo dimostrare la nostra fame.
Se contro il Tottenham a Wembley la sconfitta può essere digerita, contro la Roma questo pareggio ci va un po’ stretto, non tanto per il punto arrivato al termine della gara, ma soprattutto per la prestazione altalenante della squadra.
La partita
Nel primo tempo abbiamo concesso troppe libertà agli avversari. Abbiamo corso più di un rischio, non limitando le incursioni giallorosse.
Tra i padroni di casa il (nostro ex!) baby Zaniolo è stato il migliore in campo. Il più attivo dei suoi. Una spina nel fianco.
Ha cercato con insistenza la giocata. Il gol. E su di lui c’era anche un rigore. Sì, possiamo affermarlo senza alcun problema. Il tocco di D’Ambrosio era da rigore. L’arbitro ci ha graziato.
Ma oltre al mancato intervento arbitrale c’è da segnalare anche un palo colpito da Florenzi e una serie di interventi (quasi) prodigiosi di Handanovic.
La Roma ci ha provato. Era facile aspettarsi una partenza sprint da parte dei padroni di casa, ma visto l’andamento di quest’ultimo periodo – a dire il vero – ci aspettavamo anche un’altra Inter.
Le classiche fiammate nerazzurre hanno rimesso in equilibrio la gara e il conteggio delle occasioni. L’imprecisione dei giocatori di Spalletti ha evitato ad Olsen di compiere interventi impegnativi.
Prima del gol di Keita più volte i nostri avrebbero potuto portarsi in vantaggio, ma Perisic ancora in serata assolutamente NO, Icardi e lo stesso senegalese hanno graziato il portiere svedese in più di un’occasione.
Eppure siamo andati nello spogliatoio in vantaggio.
Un gol prima dell’intervallo. Quello che ci vuole per indirizzare la gara anche nel secondo tempo.
Per una Roma così tanto fragile, andare sotto di una rete poteva essere psicologicamente traumatico. Invece no.
Il gol del vantaggio ha fatto male a noi.
Nel secondo tempo i ragazzi di Di Francesco sono scesi in campo con il coltello tra i denti, mentre i nostri sembravano letteralmente “spariti”.
Il gol di Under è stato il giusto premio per l’impegno profuso dai lupacchiotti e dalle occasioni che avevano collezionato nel primo tempo (rigore non concesso compreso!).
Se Handanovic è stato da urlo nel primo tempo, sul gol qualche responsabilità ce l’ha. Sta lì, attonito a guardare il pallone infilarsi in rete. Non abbozza nemmeno la parata. È l’emblema di una squadra “confusa” e con poche idee.
Ma niente paura. Mentre loro agguantano un meritato pareggio, Icardi decide che è il momento di entrare in partita e dopo aver ciccato due clamorose occasioni, trova il gol di testa su calcio d’angolo.
Adesso sì che ci siamo. Andiamo!
La reazione della grande squadra. L’Inter cinica e spietata a cui bastano due palle per chiudere la partita è tornata. Eccola qua. Sognavamo che quel gol desse fiducia e coraggio ai nostri ragazzi, invece ecco un nuovo inspiegabile blackout.
Spalletti concede altri minuti di gioco a Perisic, che era da togliere tra primo e secondo tempo, e decide di richiamare in panchina un ottimo Keita. Al suo posto Politano.
La Roma presta il fianco all’avversario, ma dai nostri non arrivano più segnali positivi.
Dopo il gol di Icardi l’Inter sbaglia a gestire la gara. Torna a rilassarsi e a giochicchiare troppo con il pallone tra i piedi, così brucia via via uno, due, tre, quattro… occasioni che potevano risultare interessanti.
L’ultima idea è sempre quella sbagliata e oltre al danno (il mancato gol dell’1-3) arriva anche la beffa, ovvero l’intervento sciagurato di Brozovic in area di rigore. Penalty sacrosanto.
Kolarov dal dischetto mette il risultato nuovamente in parità.
Spalletti ci prova inserendo Vecino e Lautaro Martinez, ma è troppo tardi.
Nel finale potrebbe succedere di tutto. Sulla spinta dell’entusiasmo la Roma lascia varchi enormi ma l’Inter continua a non approfittarne non riuscendo più a trovare il guizzo giusto e la rete della vittoria.
Due punti persi? Sì.
Inutile parlare di classifica o si aspettative. Inutile dire cosa fossimo o dove eravamo negli anni passati.
Contro questa Roma dovevamo assolutamente portare a casa i tre punti, soprattutto dopo essere stati per ben due volte in vantaggio. Certe partite devi avere il coraggio di chiuderle, senza rischiare mai di mettere in discussione il risultato.
Il pari ci permette di fare calcoli e di guardare con ottimismo alle varie tabelle. Un punto in casa della Roma ci può stare. Peccato però che questa Roma non era poi così impossibile da battere. Visto il periodo io comincerei a preoccuparmi. Siamo a dicembre, non fateci più ulteriori scherzi. La prossima vale più dei tre punti.