Per Tifoblog oggi intervistiamo Giada Pilato, 23 anni, portiere dell’Orobica Bergamo. Giada ci racconta i suoi inizi e i suoi sogni per il futuro nel ricordo di Arianna, volata via troppo presto.
La crescita nell’Inter femminile
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ToggleD) La tua crescita nell’Inter femminile. Raccontaci qualche episodio all’Inter dove hai raccolto 81 presenze?
G) La mia crescita nell’Inter è stata indimenticabile. Anche qui tante delusioni ma anche tante grandi soddisfazioni. Ovviamente sono cresciuta in questa società quindi ho conosciuto tantissime ragazze che allora erano compagne di squadra, adesso amiche o comunque conoscenti, che ti fa sempre piacere rivedere. Sono successe tante cose: da piccola mi hanno buttata in porta per necessità, non era il mio ruolo, poi, dopo tanti capricci, mi sono adattata. Nelle giovanili avevamo una squadra molto forte, ovunque si andava, si lasciava il segno. Uno degli episodi che ricorderò per sempre: la partita di coppa Italia con il grande Brescia. Nonostante il risultato mi ero tanto divertita. Poi da lì aggregata alla prima squadra, dopo 3 anni era inevitabile scappare: NESSUNO CREDEVA IN ME!
Giada Pilato al Milan Ladies
D) Il passaggio al Milan Ladies. Cosa ci puoi raccontare della tua esperienza in rossonero?
G) Venuta via dall’Inter ho indossato questa maglia. Società completamente diversa, con ambizioni diverse, è stata la stagione più bella della mia vita. Un mister che fin da subito mi ha dato fiducia, e come in ogni cosa, per quanto sia stato possibile, ho ricambiato. Ringrazio Mario Reggiani. Gruppo bellissimo, di persone UMILI che credo sia uno dei valori più importanti nello sport. Anche le compagne mi hanno dato fiducia ed è stata proprio una stagione da incorniciare insieme anche a Fabrizio Cavallini, il mio preparatore dei portieri, che dall’Inter mi ha seguito al Milan Ladies.
Il ruolo del portiere nel calcio femminile
D) Cosa ti piace di più del ruolo di portiere?
G) Lo stare soli, nonostante nella vita quotidiana mi spaventa stare sola. È un ruolo dove o tutto o niente. Difficile ma soddisfacente.
D) Quale è il portiere a cui ti ispiri di più?
G) Sempre Manuel Neuer ma ad oggi osservo un po’ tutti, perché c’è sempre da imparare dagli altri!
La crescita del calcio femminile
D) Raccontaci la tua più grande soddisfazione giocando a calcio, quale è stato il giorno in cui sei stata davvero felice di fare questo mestiere?
G) Quando ho ricevuto la chiamata in nazionale per lo stage, credo che in quella stagione io abbia dimostrato a chi non credeva in me che basta dare una possibilità ogni tanto alle persone che se lo meritano e che sempre danno il massimo.
Gli allenatori
D) Il tuo rapporto con gli allenatori. Quale è il tuo preferito?
G. Il mio preferito in assoluto, citato prima è Fabrizio Cavallini. Purtroppo sì è ritirato e posso dire che calcisticamente quest’anno ho trovato una persona molto simile a lui: Luca Piazzalunga. I rapporti completamente diversi perché Fabrizio erano almeno 9 anni che mi allenava ,Luca solo quest’anno. Però davvero bravi sia in campo che come persone.
Un ricordo per Arianna
D) La settimana scorsa è mancata Arianna Varone, 21 anni. Un tuo ricordo di questa meravigliosa ragazza che ci ha lasciato troppo presto.
G) Il 24 Giugno è venuta a mancare Arianna. Un’Amica, una compagna di calcio, una calciatrice, una persona fantastica. Sinceramente non mi va di condividere in un’intervista qualcosa di lei, preferirei tenere per me. Il suo ricordo rimarrà sempre nel cuore mio e di tutti quelli che la conoscevano perché era impossibile non volerle bene. (SCUSA MA È UN TASTO DELICATO)
I sogni di Giada Pilato
D) Cosa ti piacerebbe fare tra 10 anni? Giocherai ancora a calcio o ti piacerebbe realizzare qualche altro sogno nel cassetto?
G) Tra 10 anni mi piacerebbe avere sicuramente le idee chiare! Cosa che momentaneamente non ho. Diciamo che tante dinamiche mi hanno un po’ fatto smettere di sognare. Finché posso, darò il meglio in questo sport se troverò qualcun altro disposto a credere in me, altrimenti mi rifugerò tra computer e ufficio. Mi vedo in un team creativo di un agenzia pubblicitaria. Spero almeno questo di ottenerlo!
Ragazze, non smettete mai di sognare!
D) Un tuo slogan per il calcio femminile e un messaggio di sostegno a tutte le ragazze che non hanno potuto giocare a calcio questi mesi.
G) Uno slogan in particolare non c’è, auguro a tutte le ragazze giovani che cresceranno in questo movimento di non smettere mai di sognare perché loro avranno sicuramente un futuro davanti e potranno fare del calcio la loro vita.
Grazie Giada per la tua disponibilità e la semplicità. Ti auguriamo ogni fortuna dalla redazione di Tifoblog e da parte di tutte le nostre lettrici e lettori.
Foto: Graziano Zanetti – E. Zanders
Special thanks to Orobica Bergamo per la disponibilità e a Simone Maraschi, grande amico di Tifoblog. Ci uniamo con Giada e l’Orobica al ricordo per tutte le vittime del covid-19 a Bergamo e in Italia e auguriamo all’Orobica una pronta risalita nella massima serie del calcio femminile italiano.