Gattuso come Gesù, che passione ogni Domenica
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ToggleGattuso, ogni partita, è sulla graticola con una croce pesantissima in spalla nemmeno fosse Gesù durante la Via Crucis. Ha il dovere di portare questo Napoli a sognare lo scudetto, ma per ora il distacco dalla vetta è piuttosto serio e gli azzurri più che guardare al tricolore devono osservare la zona d’Alta Europa.
Ma nell’ultimo intervento e commento dopo Napoli-Torino è emerso qualcosa che forse, fuori dall’ambiente partenopeo, poche persone sanno. Insomma Gattuso, uomo dallo sguardo fiero e indomito, ha qualcosa di strano negli occhi. E non parliamo di metafora, ma di pura realtà medica.
Gennaro Gattuso: problema occhio 2011
Tutto risale a quasi dieci anni fa. Gattuso era ancora giocatore e ha iniziato a rilevare alcuni fastidiosi problemi agli occhi. Qualche nostalgico ricorderà che il guerriero giocava con degli occhiali protettivi fatti apposta. Ma cos’era accaduto?
Nelle sue sincere conferenze stampa il numero 8 aveva parlato di problema al nervo ottico, con il quale il giocatore ha provato a conviverci. Recentemente aveva dichiarato che in quell’anno aveva giocato quasi 33 partite con questo problema oculistico e addirittura in un Milan-Lazio 33′ con un occhio solo.
Stupefacente, ma lui è uno così: non mollava mai da giocatore e nemmeno da allenatore.
Tuttavia, la situazione già nel 2011 era abbastanza grave, perché l’allora “Ringhio” vedeva doppio.
Poi conclusa la carriera, non si è più saputo niente della malattia e nel suo ritorno da uomo di calcio in panchina nulla di grave è più accaduto. Poi, circa venti giorni fa le cose sono cambiate.
Gattuso: ho la miastenia oculare
Il Napoli pareggia contro il Torino di Giampaolo, dopo essere crollato a Milano per 1-0 il mercoledì stesso. Gattuso si presenta ai microfoni e dice: ” Soffro di una malattia autoimmune, la miastenia. Sono 10 giorni che non sono me stesso. E comunque sono vivo, perché ho sentito voci in giro che dicevano che ho un mese di vita, ma tranquilli che non muoio. Ho questa malattia da 10 anni, questa è la terza volta che mi ha colpito e stavolta mi ha colpito forte, ma tranquilli perché l’occhio tornerà al suo posto e sarò più bello, speriamo, il più presto possibile. Adesso non sono bello da vedere, ma passerà pure questa…
Cos’è la miastenia?
Ma per i più curiosi, per quelli magari preoccupati, perché malati anche loro: cos’è la miastenia?
La miastenia è una malattia autoimmune degli occhi e in particolare dei muscoli degli stessi. Coinvolge anche le palpebre e insorge quando degli auto-anticorpi bloccano il sistema nervoso che pertiene alla naturale contrazione dei muscoli dell’apparato stesso.
La conseguenze è un movimento innaturale degli occhi, che faticano a restare aperti e solo nei casi più gravi il soggetto può vedere tutti gli oggetti doppiati o triplicati.
Gattuso: non sono stato messo in queste ultime settimane
E quindi sul momento negativo della propria squadra aggiunge: “Anche io non sono stato me stesso in queste ultime settimane. Credo che i ragazzi hanno anche sofferto per questo“.
Come sempre, il nostro guerriero si assume le colpe dei risultati non entusiasmanti, ma in realtà di colpe non è mai a livello personale! O meglio sul lato umano! Perché tutto si può dire dell’allenatore calabro fuorché non sia un uomo vero.
E se il Napoli suo non gira a mille, ci saranno da fare accorgimenti tattici, ci saranno da recuperare giocatori e spogliatoi, magari ci vorrà un po’ di fortuna, ma il Napoli tornerà. E comunque andrà non sarà mai sempre e solo colpa di Gattuso né tantomeno della sensibilità di professionisti pagati.
Certo è in dubbio che vedere un uomo di siffatta statura con uno sguardo strano e una condizione malata può colpire i giocatori, che sono pur sempre uomini, ma Gattuso non può prendersi tutto l’onere della colpa.
Ancora una volta la generosità d’animo dell’uomo di Corigliano non s’è fatta attendere e le parole successive a quelle calcistiche sono forti!
Gattuso appello ai ragazzi
“E voglio fare un appello, a tutti quei ragazzini che non si vedono belli. La vita è bella e bisogna affrontarla senza paura, non bisogna nascondersi”.
Eccolo qua l’uomo che in campo come fuori non le mandava a dire. Il filosofo spicciolo, ma essenziale. Papà di famiglia, papà dei giocatori. Leader prepotente, ma anche carismatico.
Ed è su queste parole, sull’appello che Ringhio, di sua sponte, ha lanciato ai ragazzini che io personalmente vorrei soffermarmi.
“La vita è bella” e ha ragione lui. “Non bisogna nascondersi” e ha detto una sacrosanta verità.
Il monito etico e incoraggiante di un uomo che ha preso piena coscienza ormai di cosa le è accaduto. Uno che sa che c’è di peggio – aggiunge giustamente in piena pandemia mondiale – e che porta scappellotti e sorrisi a tutti!
In giorni di auguri, abbracci virtuali e zone rosse un appello così pregnante è la parola mediatica che sconquassa tutti quegli adolescenti che fra depressione e anemia sprecano i propri anni della loro vita. Ha ragione papà Ringhio ragazzi.
Qualunque cosa vi accada, in qualunque sto possiate sentirvi, qualunque parte del corpo possa mancarvi, non dovete mai sentire la vergogna di guardarvi allo specchio. La vita, che sembra lunga, ma è un arco temporale breve, va vissuta con positività e solarità il più possibile, specie finché il corpo vi darà sempre splendore.
Ce n’è di tempo, fra la vecchia e l’età avanzata, per soffrire per colpa del proprio corpo e per vergognarsi. Anche se nessuno mai si dovrebbe vergognare di ciò che è.
Ancora una volta Gennaro Ivan Gattuso ha saputo infondere con una frase energia, vigore e propensione positiva a tutti i giovani di questo mondo.
E mi auguro che davvero fra un video di Youtube e un’intervista in TV molti ragazzi incollino e facciano proprie queste sagge parole.
Che la via crucis, che tu Rino sta affrontando, presto finisca e che tutti noi di nuovo possiamo ammirare il tuo sguardo fiero e da leone ammansito.