Non è neanche passato un mese dalla finale di Copa Maradona tra Banfield e Boca Juniors, disputatasi lo scorso 17 gennaio, che già in Argentina “la pelota vuelve a rodar”. Difatti da venerdì è ricominciata (con l’ennesimo nuovo formato proposto dalla AFA), la Copa de la Liga Profesionàl.
Terminata l’era di Apertura e Clausura (formato di gran parte dei tornei latino- americani), la Copa (da considerarsi appunto come coppa e non campionato), rispolvera i criteri dell’edizione di Primera Divisiòn del 2016 (vinta all’epoca dal Lanùs).
13 squadre divise in 2 zone: “A e B”. Le prime quattro si qualificheranno per la fase finale in incontri ad eliminazione diretta.
In tutto 26 squadre (comprese Platense e Sarmiento de Junin, neopromosse) i cui punti guadagnati varranno per il Promedio della prossima stagione per decretare le retrocessioni (la media sarà calcolata in base al triennio 2019-2022).
Ieri si è conclusa la prima giornata della competizione, ma al momento non è di questo che dobbiamo parlare, bensì, di chi tenere d’occhio nel corso del torneo, y bueno; vamos con los nombres:
Talenti argentini del futuro
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ToggleCon talenti futuri intendiamo ovviamente quelli che vanno dalla classe ’96 al 2002. Quei ragazzetti che poi a volte diventano un Lautaro Martinez o un Messi del calcio nostrano.
Ecco perché avere sempre un riflettore sempre fissato sull’America del Sud e sul suo differente spirito calcistico e il suo ineguagliabile tasso tecnico.
Carlos Alcaraz (Racing Club)
Il centrocampista de la Academia e del Racing Club è un classe 2002. È stato buttato nella mischia da Seba Beccacece (tornato al Defensa y Justicia intanto, a causa del volo a San Paolo del Valdanito, Hernàn Crespo).
Il giovane ha segnato il penultimo rigore nel ritorno degli ottavi di finale di Libertadores contro i campioni in carica del Flamengo. Un ragazzo da tenere sotto osservazione, sempre che con Pizzi trovi ancora spazio.
Federico Girotti
Federico Girotti (River Plate), il 21enne dei Millionarios attaccante dalle indiscusse potenzialità, è stato impiegato poco da Gallardo (anche per il motivo di aver completato da poco la trafila nelle giovanili), ma il 2 gennaio, il giorno del SuperClasico ha segnato il suo primo gol con la maglia del River, certamente un dettaglio non da poco.
Sergio Barreto
Sergio Barreto (Independiente), il difensore centrale classe ‘99 è certamente un elemento interessante, che sotto la guida tecnica di Julio Cesar Falcioni e sotto l’ala protettiva (in campo) di Ezequiel Munoz, potrà sicuramente esprimersi al meglio, e detto tra noi, Falcioni è una boccata d’aria fresca per l’altra sponda di Avellaneda, che sta ancora cercando di uscire da vicissitudini interne.
Mateo Retegui
Con Mateo Retegui (Talleres de Cordoba) torniamo a trazione anteriore, con un altro classe ‘99 perno dell’attacco del Tallerazo, alla corte di Alexander Medina, un prospetto interessante, decisamente.
Facundo Tenaglia
Facundo Tenaglia (Talleres de Cordoba): restiamo a Cordoba. Al Talleres, ma cambiamo reparto arretrando in difesa, Tenaglia pibito classe 1996 è forse il difensore più promettente d’Argentina (attualmente cercato dal Boca), ma non credo che avverrà per ora il salto all’equipo grande, Medina ne ha ancora bisogno.
Mariano Peralta Bauer
Mariano Peralta Bauer (San Lorenzo). Stavolta cambiamo posto e ruolo e andiamo a Boedo all’ombra del Nuevo Gasometro o Pedro Bidegain che dir si voglia per presentarvi un altro giovane dalle buone prospettive, classe 1998 e con già due gol all’attivo nella scorsa competizione (anche lui prodotto delle giovanili), un ragazzo che certamente sotto l’egida di Dabove -nuovo tecnico del Ciclòn dopo l’esonero di Soso- troverà la sua strada.
Augustin Rossi
Per Augustìn Rossi (Boca Juniors) certamente sarà difficile schiodare Andrada dalla porta della Boquita, tuttavia l’età per quest’ultimo si fa sentire e il suo collega, quando ha dovuto sostituirlo non ha mai sfigurato e tantomeno lo ha fatto rimpiangere. Inoltre in carriera può vantare un’annata eccellente tra le fila del Lanùs di Zubeldìa, avendo conquistato il passaggio alla finale di Libertadores contro il River (e in rimonta in casa per giunta), per poi arrendersi al Gremio. Tuttavia, resta il futuro titolare dei pali degli Xeneizes.
A cura di Giuseppe Martera