Mercedes e Ferrari: le due rivali più accreditate della Red Bull hanno chiuso il 2023 con tante incertezze da superare nel 2024
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ToggleMercedes, secondo posto senza sorrisi
Per la prima volta dal 2011, la Mercedes ha chiuso la stagione senza nemmeno una vittoria di tappa. Un’annata difficile per il team diretto da Toto Wolff, incapace di competere con la dominatrice Red Bull. Raramente la W14 è stata in grado di primeggiare tra le squadre dietro il team campione del mondo: concepita all’inizio con la filosofia dei zero sidepods, la vettura, evoluzione della W13 con cui il team aveva chiuso il 2022 con la convinzione (errata evidentemente) di aver intrapreso la strada giusta, ha subito uno stravolgimento dopo poche gare ma la situazione non è mutata. Hamilton e Russell hanno faticato per tutta la stagione, e solo i problemi di affidabilità della Ferrari hanno consentito alla scuderia di Stoccarda di conservare la seconda posizione su quest’ultima per soli 3 punti.
A livello tecnico, la stagione ha registrato un cambio nel ruolo di DT: al posto di Elliot, il ruolo di direttore tecnico è stato nuovamente affidato a James Allison, nella speranza che, con la W15, la squadra possa tornare a competere stabilmente per podi e vittorie.
Ferrari, quali prospettive per il 2024?
Unica squadra a interrompere il dominio Red Bull nel 2023, la Ferrari affronta l’inverno con la consapevolezza dei piccoli passi avanti compiuti nel finale di stagione. La scuderia di Maranello ha concluso lo scorso campionato in scia alla Mercedes, pagando lo scotto dell’affidabilità che le ha privato di punti fondamentali, alla fine risultati decisivi per la lotta al secondo posto nel mondiale costruttori. La SF-23 si esprimeva al meglio in qualifica grazie al fatto di viaggiare a serbatoi scarichi e con gomme nuove che mascheravano il vero problema della vettura: l’elevato degrado gomme negli stint con gomma dura e col pieno di benzia.
Peraltro, la squadra ha dovuto affrontare il fisiologico periodo di adattamento del nuovo team principal Frederic Vasseur (insediatosi due mesi prima dell’inizio della stagione), il quale ha dovuto conoscere le persone e le metodologie della scuderia, prima di imprimere la sua mentalità: a tale proposito è da sottolineare che il manager francese, senza grandi proclami, sta intervenendo a fondo in quelle che sono le aree deboli della Ferrari. In virtù di ciò, il progetto 676 (curato sotto la direzione del nuovo direttore tecnico Enrico Cardile) sarà la prima vettura con cui si potrà giudicare appieno l’operato di Vasseur. Per quanto riguarda l’obiettivo della Rossa per il 2024,al netto delle dichiarazioni di facciata, l’importante sarà continuare nella crescita mostrata sul finale del 2023 (6 podi nelle ultime 9 gare, contro i 3 delle prima 13 gare) e magari vincere più di un gran premio con Leclerc (fresco di rinnovo pluriennale) e Sainz.