Il Gran Premio andato in scena a Sochi domenica scorsa è stato avaro di soddisfazioni per la Scuderia Ferrari. La pole ottenuta al sabato è stata una delle poche gioie dell’intero weekend, conclusosi con un ritiro ed un misero terzo posto. Il tutto condito da una doppietta Mercedes.
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ToggleFormula 1 GP Russia 2019 Le tre vittorie di fila ottenute tra il Belgio, l’Italia e Singapore si sono interrotte in una maniera inaspettata. La quarta pole position consecutiva di Charles Leclerc e l’ottima partenza di Vettel sembravano infatti preludere ad un esito diverso. Stavolta però l’affidabilità mancante ed errori nella strategia ed al muretto hanno pregiudicato il risultato finale.
Formula 1 GP Russia 2019 – Affidabilità canaglia
Il momento che ha consegnato il successo nelle mani della Mercedes è senza dubbio stato il ritiro di Sebastian Vettel qualche giro dopo la sosta ai box. Una eventualità creatasi a causa di un guasto alla parte elettrica del propulsore. Tra l’altro il problema si era manifestato subito dopo la richiesta di utilizzare la modalità di potenza massima da parte del pilota tedesco.
Dunque torna così ad affliggere la Ferrari la questione della resistenza delle componenti dopo il lontano Bahrain, la seconda tappa del mondiale. Un problema che va ad intaccare non solo il lato sportivo, con la mancata vittoria, ma anche quello propriamente tecnico. La terza specifica del motore ha infatti qualche debolezza, complice però anche il fatto che la PU è stata davvero spremuta tra Monza e Marina Bay nel tentativo, poi riuscito, di ottenere il primo posto in entrambe le gare.
Formula 1 GP Russia 2019 – Team order al vento
Il ritorno ad un gran premio di difficoltà per le Rosse non è però solo da attribuire a discorsi tecnici. Prima del ritiro, era stato commesso un altro errore stategico da parte del muretto Ferrari. Da quanto si è potuto evincere il team di Maranello aveva infatti studiato a tavolino l’idea di aiutare Vettel dandogli la scia di Leclerc in partenza, così da avere entrambe le vetture davanti.
Peccato che qualche giro più tardi l’ordine di scuderia dato a Vettel per far passare Leclerc non è stato rispettato dal tedesco, nonostante la squadra avesse dato istruzioni ed aver aspettato un segnale da parte di Vettel. Gli uomini di Maranello sono dunque stati costretti a far fermare Leclerc prima del compagno, così da invertire le posizioni grazie all’undercut. Purtroppo ciò non è servito a nulla, dato che la VSC uscita per il ritiro di Vettel ha consegnato a Mercedes la possibilità di fermarsi uscendo davanti all’unica Ferrari rimasta.
L’errore additabile alla Scuderia è dunque uno soltanto: l’essersi affidati ad un rapporto tra piloti che ormai si sta logorando sempre più, con ripercussioni che si possono vedere già oggi. Allo stato attuale delle cose, occorre quindi una presa di posizione chiara una volta per tutte.