Da Siviglia con furore
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ToggleA Napoli c’è sempre la cultura dello scetticismo quando arriva un giocatore col nome meno famoso. Fabian Ruiz ha avuto lo stesso trattamento, ma come è capitato con Hamsik e Lavezzi per poi passare a Callejon e Mertens dove è stato sentenziato che non faceva più di otto partite, pian piano ha conquistato la fiducia dei tifosi partita dopo partita diventanto a tutti gli effetti un punto fermo di Ancelotti. I trenta milioni spesi per strapparlo al Betis Siviglia in fondo non sono spiccioli, prima o poi doveva dimostrare le sue qualità per giustificare un tale esborso economico.
Udine lo spartiacque della sua consacrazione
La partita è iniziata da due minuti e Verdi subisce un infortunio muscolare. Al suo posto entra proprio lo spagnolo che con un eurogol col suo piede non preferito sblocca una partita e di conseguenza conquista il gradimento del pubblico napoletano. A volte bastano episodi per cambiare una carriera ad un calciatore e questo Ancelotti lo sa dopo aver portato alla ribalta del calcio un giocatore come Pirlo mettendo lo come regista così come Fabian Ruiz che lo rende partecipe in qualsiasi azione offensiva azzurra.
Un jolly in mezzo al campo
Il termine esatto per definire una collocazione a Fabian Ruiz è “tuttocampista”. Ancelotti lo ha provato mediano, ala, trequartista e persino seconda punta. Lo spagnolo ha sempre risposto presente innalzando la qualità nel gioco del Napoli. Inoltre il suo metro e novanta garantisce una certa forza fisica che è sempre stato un punto debole dei partenopei nel periodo Sarriano e soprattutto ha mostrato doti anche nel tiro da fuori area, un arma vincente contro squadre che mettono il pullman davanti alla porta.
Un carattere da vendere
Dello spagnolo mi ha colpito molto il suo carisma nel non abbattersi se davanti si trova Zielinski che prima della sua esplosione era praticamente un titolare, un esempio per tanti giocatori che purtroppo pretendono di giocare di più senza impegnarsi o dimostrare nulla.
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