In Turchia uno dei Gran Premi più belli delle ultime stagioni: asfalto scivoloso e bagnato, tanti errori, una gara pazza ad eliminazione, condizioni di guida al limite della fisica, ma a trionfare è ancora lui, Lewis Hamilton.
E’ vero, lo sapevamo tutti già da luglio, Lewis Hamilton nel 2020 avrebbe vinto il suo settimo Titolo Mondiale uguagliando il record di Michael Schumacher. Un campionato dominato in lungo ed in largo dal campione inglese. Poche battute d’arresto, poca pressione da parte degli avversari e dal suo compagno di team. Il suo settimo titolo l’ha però voluto vincere in grande stile. Ieri poteva accontentarsi di un piazzamento a punti, invece ha gestito alla perfezione la gara, restando calmo nella prima parte quando le due Racing Point viaggiavano a ritmi folli sull’asfalto bagnato e non riusciva a passare la Ferrari di Sebastian Vettel, sfruttando poi la velocità della sua Mercedes man mano che la pista andava asciugandosi.
Una gara ad eliminazione, sul podio è salito solo chi ha mantenuto il sangue freddo dal via al traguardo, gente con tanta esperienza, con tanti Gran Premi alle spalle.
L’esuberanza ha giocato un brutto scherzo a Max Verstappen, Charles Leclerc ed Alexander Albon, tutti papabili per il podio, ma nessuno esente da errori. Capitolo a parte per Valtteri Bottas, ieri non pervenuto, mai a suo agio con l’asfalto scivoloso.
Le pagelle della Turchia
Hamilton: voto 10. Può piacere o meno, sicuramente ha una monoposto ampiamente più forte della concorrenza, ma anche il suo compagno ce l’ha e ieri si è capito perché Bottas è una semplice comparsa. I suoi record ormai parlano da soli.
Perez: voto 9,5. Il più forte “appiedato” di tutti i tempi. Tra l’altro un pilota che porta sponsor, a volte la Formula 1 non ha alcun senso. Gara di sostanza, resta negli scarichi del compagno, preservando le gomme con maestria. All’ultimo giro costringe Leclerc all’errore e si riprende un secondo posto meritatissimo.
Vettel: voto 10. Gara da manuale. Guida pulitissima e gestione degli pneumatici impeccabile. Solito pit-stop non perfetto da parte dei meccanici, ma ai fini del risultato credo sia ininfluente. Primo giro d’altri tempi. Signorile il gesto di congratulazione con Hamilton a fine gara.
Leclerc: voto 7. Una media tra la rimonta da 9 e l’ultima difesa su Perez da 5. L’erroraccio in staccata lo scaraventa giù dal podio. Ci può stare, lui non se lo perdona, noi si.
Sainz: voto 8. Bravo Carlos! La costanza e la concentrazione l’hanno portato davanti ad entrambe le Red Bull. Non si può certo parlare di gara semplice, ma sicuramente gestita intelligentemente e lontano dai guai.
Verstappen: voto 4. In Turchia la Red Bull con le condizioni climatiche avverse aveva la possibilità di conquistare sia la pole position che la gara. Se escludiamo il problema avuto in partenza da entrambe le monoposto, per il resto ci hanno pensato i piloti. Questa volta troppo Max.
Albon: voto 5. Tutto come Verstappen, ma in generale un po’ più prudente di Verstappen. Non è chiaramente un fulmine di velocità come il compagno, visti i tempi che corrono perdere la monoposto una sola volta in gara è stato già un mezzo successo.
Norris: voto 6-. Prudente, timido, impaurito dal temporale. Forse troppo. La simpatia per questo ragazzo resta invariata, ma sta arrivando il momento di crescere.
Stroll: voto 7,5. Ammetto che quando ho visto la sua pole position ho fatto un sobbalzo non indifferente sulla sedia. In barba a tutte le critiche ricevute questa è stata sicuramente una bella iniezione di fiducia. Buona anche la prima parte di gara, purtroppo la gestione degli pneumatici intermedi non è stata formidabile, forse sarebbe servito anche qualche consiglio in più da parte del muretto. Almeno abbiamo avuto un segno: Stroll esiste ed è un vero pilota di Formula 1.
Ricciardo: voto 6: Difficile gestire una Renault non a suo agio su questo tracciato. Daniel e il suo temmate fanno ciò che possono e onestamente non è molto. Un solo punto in due.
Bottas: voto 0: Zero come la paura che fa a Lewis Hamilton. Zero come i punti conquistati in Turchia. Zero come le possibilità che ha di vincere un campionato. Zero come i meriti che ha di guidare una monoposto spaziale, sbinnando per l’intera gara ogni 10/12 giri.