Due sconfitte consecutve, con due belle lezioni di basket. Il momento Eurolega per Milano è in ribasso
Barcellona Fassa- Armani Exchange: 90-80
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ToggleVerrebbe da dire che perdere contro il Barcellona ci sta tutto. Meno, verrebbe da accettare, una sconfitta che ha visto l’Olimpia Milano in ginocchio. È vero giocare ogni due giorni a volte non è facile. Ma ritrovarsi un + 20 nell’ultimo quarto è preoccupante. Il grande rostar di quest’anno senza Nedovic vale meno di quel che si poteva pensare. Mike James non può fare sempre i miracoli degli ultimi secondi, e quando l’avversario sale, le forze crollano. Così le scarpette rosse sono uscite da Barcellona con le ossa rotte. Hanno subito di tutto e di più: trick shot di Blazic, alley oop di Hanga e 20 punti di Heurtel.
Milano è rimasto in partita fino a quando ha potuto. L’ha fatto grazie a James, solito uomo simbolo e Brooks. Ma è mancata in difesa, con pochissime stoppare e in aggressività convinta in attacco con un imbarazzante 21-9 a rimbalzo. Così nel momento in cui i francesi Oriola e Seraphin iniziano a fare sul serio; Hanga a mettere punti e Blaziz ha servire le triple per Milano non c’è scampo.
Il ritorno in partita a metà del quarto quarto è illusione ottica. Il punti di Kuzminskas e James rappresentano l’orgoglio, ma nulla più. Milano subisce la prima sconfitta esterna stagionale.
Kaunas – Armani Exchange: 83-78
E in Lituania la squadra di Piangiani replica in negativo la sconfitta spagnola. Segna così un micidiale doppio ko, che ridimensiona Milano. Certo l’alibi c’è, eccome. Nedovic ancora non s’è ripreso, Della Valle nemeno e Fontecchio e Burns erano impegnati nel paradossale Italia – Ucraina, che avvicina gli azzurri al Mondiale. Mentre la squadra di club simbolo dell’Italia attuale cede, di contro la Nazionale guadagna. Alti e bassi di una serata strana.
Certo il risultato finale non parla di un devasto come quello in terra spagnola. Ma, alla fine, a raccogliere il +3 sono i lituani. Milano, nonostante non abbia subito sconfitte in Italia, arranca nuovamente in Europa e lo fa contro un avversario di notevole portata. Lo Zalgiris gioca, però, di squadra, e riesce, come il Barcellona a mandare in bambola la difesa meneghina. Tra l’altro il momento non è assolutamente Top per le scarpette rosse. Molti falli (ingenui, come quelli di Jerrels o Tarczewski), poca precisione sia negli scarichi, che dalla lunetta e una delle stelle Micov, in evidente difficoltà. Nell’ultima sfida addirittura un 0/5 dopo due quarti.
Fra infortunati e cali di forma (forse coach Pianigiani deve un attimo pensare a una maggiore rotazione) Milano si prende la seconda sconfitta.
In terra lituana le praterie lasciate a Davis e White fanno male e così anche le cose semplici diventano complesse. Se a Barcellona era stato un +20, a Kaunas il +18 in cinque minuti è un segnale da allarme arancio. Stavolta Milano resta in partita, ma perde troppo facilmente il proprio vantaggio. L’unica nota positiva è il riscatto dei due lituani Kuzminskas e Gudaitis, che in casa lituana brillano un po’. Due fari nella nebbia del paese baltico e un Armani che perde per la seconda volta consecutivamente, cedendo nel finale (maledetto quarto quarto) e sente le sue sicurezze settembrine svanire. Male in marcatura e stoppate. I corridoi che quelli di Kaunas sfruttano sono praterie da due o tre punti a seconda del gusto.
Piagiani e quella rotazione….
Il punto è che se Milano in Italia va poco in affanno, in Europa soffre tremendamente la tradizione, il carattere e il gioco di qualunque avversario. Come se esser stati alla portata del Real Madrid non abbia agevolato la stagione, ma, di contro, l’abbia ostacolata. Forse forse le giocate sontuose e furbe di Mike James avevano illuso tutti sulle qualità di questo roster?
Prima di iniziare un processo pericoloso, che potrebbe compromettere la qualificazione tanto agognata alle finale four di quest’anno, sarà meglio rimboccarsi le maniche. Sicuramente va fatta più rotazione! Va dato spazio anche alle seconde linee. Va data a loro fiducia. Perché il quintetto base così, a questi ritmi non regge. I pericoli sfiorati contro i russi di Khimki e contro i turchi di Efes sono diventati dati concreti: i + 20 e i + 18 di Barcellona e Kaunas. Quindi, al coach il compito di ruotare di più i giocatori e infondere in loro la fiducia che queste due mazzate consecutive potrebbero aver dimezzato.
Per ora, dai tifosi degli spalti e social c’è una critica velata e una quanto mai un energico sbandierare i colori rossi. Il sogno europeo deve continuare. Ripartiamo dalle Canarie, già dalla prossima settimana.