Nel giorno del suo quarantesimo compleanno ripercorriamo le tappe fondamentali della carriera di una leggenda senza fine: Sergio Pellissier.
Giuramento di amore eterno
Nel lontano 2000 una squadra emergente del calcio italiano, il Chievo, che veniva da una sofferta salvezza in cadetteria, ingaggia un giovane ragazzo di Aosta.
Ancora troppo acerbo per quei palcoscenici, viene spedito in prestito, ma dopo due anni ritorna a casa base, con il Chievo che nel frattempo aveva varcato la soglia della Serie A.
Il primo sigillo arriva contro il Parma al Tardini e quella sfera che si insacca in fondo alla rete è la prima delle tante gioie che Sergio poi regalerà all’ambiente gialloblu.
Da questi colori non si slegherà più, stringendo un patto che rispetterà sempre.
Anche quando nel 2007 la favola sembra terminare con una retrocessione che sa di beffa, Pelogol non rinnega la casacca della diga.
Viene nominato capitano e guida il Chievo alla conquista della promozione dopo un solo anno di purgatorio.
Nelle stagioni seguenti il ragazzo venuto dalle alte cime disputa stagioni di alto livello, guadagnandosi la chiamata in Nazionale.
Ma non basta: bagna l’unica apparizione in azzurro con una rete spettacolare.
Le offerte non tardano ad arrivare; pare che il Napoli avrebbe pagato profumatamente sia lui che la società per aggiudicarselo, ma Sergio non abbandona la flotta.
Negli anni si toglie tante altre soddisfazioni personali: dalla rete numero 100 in maglia clivense siglata a Novara a quella numero 100 in A a Palermo.
Ma non è sempre stata rose e fiori l’avventura di capitan Pellissier. In mezzo a tante soddisfazioni ci sono stati anche anni bui, in cui sembrava fosse giunto il momento del declino.
Poi l’arrivo di Maran e la ribalta di un uomo che si è riguadagnato la fiducia, strappando una maglia da titolare partita dopo partita a discapito di ragazzi molto più giovani.
Sergio non si è mai arreso e anche in questa maledetta situazione pare che la sua intenzione sia quella di continuare imperterrito lungo questo cammino marchiato gialloblu.
Ti siamo grati, capitano, per la tua lealtà, la tua umiltà e la tua fedeltà alla maglia.
Auguri per questo traguardo, non smettere di farci sognare!