Douglas Costa non è uno che ruba l’occhio. Fuori dal campo di calcio ha lo sguardo di quel nostro amico a cui bisogna spiegare più di una volta che due più due fa quattro, quasi tutte le dita di una mano.
Poi, però, comincia a saltellare vicino a un pallone e ha tutta l’aria di un serpente che ti sta tendendo una trappola. Sei già condannato, se ha deciso di saltarti. Tanto è vero che l’abbiamo definito il distruttore!
Quando è in giornata bisogna abbatterlo a fucilate per poterlo fermare.
Certo, quando non è in giornata lo abbatteresti lo stesso, ma per altri motivi.
Douglas Costa contro l’Ajax
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ToggleChi non ha negli occhi il suo ingresso in campo nella partita contro l’Ajax? Entrato per Marione Mandzukic, a 5 minuti dal termine si beve con una finta secca e decisa il difensore dell’Ajax piantato come un paracarro e punta deciso la porta centrando il palo.
Avesse segnato, magari stavamo parlando di altro.
Invece quando si parla di Douglas Costa si pensa sempre ad un’eterna incompiuta.
E poi ci sono i continui infortuni…
Douglas Costa e gli infortuni: tutta la storia
Già l’anno scorso, iniziato con i migliori auspici si spegne contro lo sputo a Di Francesco e il seguente infortunio che gli fa perdere gran parte della stagione.
Dopo la meravigliosa azione contro l’Ajax si infortuna di nuovo e non riesce ad essere in campo per il ritorno.
Anche il 2019/2020 comincia alla grande. Sarri al suo arrivo lo mette tra i punti fermi della formazione. Lui comincia alla grande, poi il solito infortunio gli fa disputare solo 13 partite su 23 in questo campionato, alcune da grande protagonista come contro la Fiorentina quando nessuno riesce a bloccarlo sia sulla fascia che al centro, come in occasione della traversa colpita a Verona.
Quando parte palla al piede ricorda il suo connazionale Garrincha. Pare che il terzino svedese che lo affrontò nella finale del ’58 abbia continuato a soffrire di mal di testa per molti anni dopo quella partita. Garrincha aveva una menomazione fisica. La poliomelite gli aveva lasciato una gamba più corta dell’altra e questo lo avvantaggiava nel dribbling.
Douglas Costa nel gioco di Sarri
Douglas Costa, non avesse i continui problemi fisici che lo hanno frenato in carriera, sarebbe a quei livelli.
Le sue continue assenze stanno costando tanto anche a Sarri che è deciso a proseguire con il 4-3-3 al costo di sacrificare Dybala e permettere a CR7 di poter penetrare in area dalla sua porticina preferita. Quella che si trova sull’angolo destro dell’area di rigore.
Tanto la difesa viene allargata dall’altra parte, mica si può rischiare di lasciare Douglas Costa con un solo uomo a fargli la guardia?
Douglas Costa un uomo solo lo salta anche a colazione con gli occhi bendati.
Scatta l’ala, una finta e poi vola sul fondo cantava Venditti, ma Douglas Costa fa di più.
Converge al centro, crossa con l’interno o l’esterno dell’unico piede di cui è fornito e fa impazzire tanti i difensori quanto i medici della Juve.
Troppi infortuni, troppe assenze. Quando meno te lo aspetti Douglas Costa si chiama fuori e bisogna ricominciare da capo.
Ecco quando torna Douglas Costa
Intanto senza di lui il 4-3-3 non funziona, ma con Ramsey il peso in area è poco e con i tre tenori si balla dietro.
Non è facile trovare una quadra se manca Douglas Costa.
Per questa volta salterà solo due partite con l’obbiettivo di tornare a disposizione per l’andata a Lione del 26 Febbraio o la partita scudetto del 1 Marzo.
Se si riesce, per l’ennesima volta a rimettere insieme i pezzi di cristallo delle sue ali, ci sarà da divertirsi. In caso contrario…sarà un’altra partita.