Cari amici, è interessante conoscere la futura ed eventuale programmazione del nostro Sport preferito. Certo! Ma a noi interessa ancora di più sapere come affrontare o come potremo affrontare questa “nuova” situazione sportiva.
Si riparte stasera e lo si fa da una classica Juventus-Milan e domani sarà già Napoli-Inter!
Sport in TV: tre mesi di calcio senza stadio
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ToggleDa quanto ci raccontano gli Organi preposti alla gestione della “nostra res-publica” nei prossimi tre mesi potremo fare indigestione di Calcio. Sicuramente una scorpacciata, anzi una piacevole scorpacciata, di goal, di schemi, di situazioni di gioco, di discussioni. Sì, ma con chi? Con noi e, tenendo le debite distanze e indossando le mascherine, solo con qualche “fidato” amico e/o parente. Certo, perché lo Stadio possiamo dimenticarcelo ancora per qualche mese.
Da quanto viene raccontato, le partite si svolgeranno a “porte chiuse”, con la presenza dei soli addetti ai lavori e, pare, di un piccolo manipolo di persone ben scelte ed individuate; ciò significa che gli Stadi saranno e rimarranno per lungo tempo praticamente vuoti.
Quindi significa che: “chi non salta…è” lo faremo sul divano di casa; al goal della nostra squadra festeggeremo brandendo piccoli fazzoletti colorati con i nostri simboli, sì perché “il bandierone” in casa è troppo grosso e non ci entra; tutto “l’abbigliamento e l’attrezzatura” per far conoscere la nostra appartenenza sportiva, dovranno rimanere, ben ordinati, chiusi nell’armadio, sì perché la partita, questa volta, ce la potremo godere anche “in mutande” cioè in piena libertà; e cosa dire se, all’improvviso, ci coglie un senso di appetito, la voglia di sgranocchiare qualcosa o bere qualcosa di “forte” per tirarci e/o tenerci un po’ su? Sarà sufficiente staccarci dal divano o dalla poltrona e arrivare al frigorifero o al mobile-bar. Bellissimo! Ma per godere a pieno di questa eccezionale situazione occorre organizzarsi.
Lo sportivo in TV: i nostri consigli
Ecco alcune regole essenziali per poter affrontare nel migliore dei modi tale situazione:
- avere un televisore a completa disposizione
2. controllare che il telecomando funzioni e abbia la batteria carica;
3. possedere un abbonamento per vedere “in diretta” le partite che vi interessano;
4. fare un “patto di sangue” con la moglie, o la compagna, se è non tifosa della stessa vostra squadra o, peggio ancora, se non gliene frega niente del gioco del calcio;
5. superato il grande scoglio di cui al punto 4.) predisporre un angolo della casa a vostro esclusivo utilizzo;
6. rifornire d’ogni genere di conforto il frigorifero;
7. trovare il “sistema” per tenere tranquilli i figli, i nipoti e tutte quelle persone che possano ”disturbarvi” nella visione dell’incontro;
8. avvisare amici e parenti che dalle… alle…, purtroppo siete molto impegnati;
9. armarsi di tutti gli strumenti che servono ad incitare gli atleti in campo: trombette, raganelle, tamburelli, bandierine e quant’altro; il tutto messo in bella vista davanti a voi, ma da non utilizzare, altrimenti i soliti antipatici vicini chiamano il 118;
10. predisporre il riproduttore, chiesto in prestito al figlio o al nipote, per poter diffondere l’inno e gli amati “canti” degli ultras della propria squadra.
11. staccare il telefono fisso di casa, prima che a qualcuno venga in mente di disturbarvi;
12. mettere il cellulare su silenzioso/vibrante in modo da poter decidere se rispondere o meno;
13. trovare la posizione e l’angolatura più corretta per poter rimanere senza difficoltà incollato al televisore per almeno un paio d’ore;
14. sistemarsi come necessario qualche minuto prima dell’inizio della partita, giusto per “provare” che tutto funzioni e tutto sia al suo posto.
A questo punto siete pronti per l’evento, con la speranza che sportivamente parlando, tutto vada per il meglio. Ricordatevi però che la “fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede bene” , quindi potrebbe succedervi che:
A. il campanello suoni e la vicina di casa chieda disperata il vostro aiuto perché si è rotta la lavatrice e in bagno c’è un lago; scusandosi del disturbo vi dice che: è sola in casa perché suo marito è fuori a vedere la partita e lei non sa come rintracciarlo;
B. il cellulare vibra: è mamma che vi chiama perché non trova più quelle carte che voi le avevate preparate per la sua pratica, ora in sospeso presso il C.A.F. di zona e non si sente tranquilla fino a quando non le avrà trovate;
C. non ultima, l’evenienza che per un sovraccarico di tensione venga a mancare la corrente del condominio.
Riapertura stadi: quando?
Così è la vita, potrebbe dire qualche filosofo! Ma NOI che filosofi non siamo non possiamo certo giustificare e tanto meno contemplare esperienze così invasive nella nostra esistenza. Sicuramente ci rendiamo conto dell’allontanarsi del nostro momento magico di divertimento.
Sicuramente rimpiangeremo i pomeriggi o le serate passati con gli amici di fede calcistica, tra un incitamento, un’ingiuria e un augurio.
Sicuramente risentiremo il vociare di migliaia di persone e gli sfottò tra le diverse fazioni.
Una cosa vi sarà certa, anche con le lacrime agli occhi: conteremo i giorni nell’attesa che i cancelli, i nostri cancelli, i cancelli del nostro Stadio, vengano riaperti. Così come ci renderemo conto che ci manca la gioia e l’emozione di ritrovare gli amici sportivi di sempre; che abbiamo bisogno che il colore verde del campo di gioco ritorni a riempire i nostri occhi e che il frastuono proveniente dagli spalti ci riavvolga come una carta da pacco.
In altre parole: vi manca lo Stadio e non ne potete più dalla voglia di RICOMINCIARE!
Attenzione da quel che si vocifera in giro può essere che già dal 10 luglio possa esserci una riapertura parziale proprio degli stadi. Ovviamente non tutti, ma ingressi contingentati!
Alcuni club, fra cui la Juve, si stanno preparando a creare le condizioni possibili!
A cura di Paolo Carazzi