In casa Chievo è crisi nera. I gialloblu a Lecce sono incappati nella quinta sconfitta nelle ultime sei e paiono aver smarrito la retta via. Cosa succede? Energie e stimoli esauriti?
Chievo: risultati febbraio-marzo 2021
Mancanza di idee e perdita di stimoli e motivazioni. Questo pomeriggio il Chievo ha rimediato la quinta sconfitta nelle ultime sei uscite di campionato, perdendo l’aggancio alla promozione diretta. La squadra di Aglietti sembra essersi smarrita. Gli approcci alle gare sono totalmente sbagliati e in corso d’opera gli undici in campo faticano a ingranare.
Gli avversari che si incrociano giornata dopo giornata appaiono più brillanti atleticamente e mentalmente, oltre ad avere più chiara la linea da seguire nell’arco degli interi novanta minuti di gioco. Quello che emerge è anche una scarsa cooperazione tra compagni di squadra. All’errore del singolo, colui che si trova più vicino è incapace anche solo di tentare di rimediare. Traspare molta confusione e parecchio nervosismo.
Aglietti: rischio esonero?
La crisi è profonda e con gli scarsi risultati ottenuti da inizio febbraio a oggi è palese che il dito viene puntato su chi dirige i giocatori sul terreno di gioco, ovvero Alfredo Aglietti. La pochezza di gioco espressa nelle recenti apparizioni è indice di carenza di lucidità anche da parte del tecnico toscano e il suo sguardo visibilmente cupo e preoccupato catturato dalle telecamere del Via del Mare non è un buon segno.
Sia chiaro, Aglietti non è mai stato messo in discussione dalla società, ma il calo fisico e psicologico è palpabile e, forse, qualche riflessione in merito è giunto il momento di farla. L’obiettivo (in realtà mai dichiarato esplicitamente) di centrare la qualificazione ai play-off di categoria è ampiamente alla portata (ora il Chievo occupa la settima posizione a +5 sul Pisa, prima squadra fuori dalla zona degli “spareggi” post stagione regolare), ma è evidente che qualcosa si sia rotto.
“Sono arrabbiato. Non siamo entrati in campo con la necessaria determinazione, bisogna metterci la faccia ed è chiaro che il primo responsabile di questi primi tempi probabilmente sono io. Anche i calciatori devono capire che cosa vogliamo fare da qui alla fine. Ci siamo un po’ fermati, nei risultati e soprattutto nello spirito“. Queste le parole dell’allenatore clivense, che vede la sua posizione non più stabilissima.
Urge ritrovarsi il prima possibile. Martedì sera ci sarà immediatamente la possibilità di invertire la rotta con un match dalla valenza altissima.
Al Bentegodi arriva il Frosinone di Nesta e non ci sono scuse: bisogna alzare la testa e tornare a raccogliere punti preziosi in vista di un finale di stagione che si prevede incandescente e chissà mai che si torni a giocare come il Chievo d’una volta!