Dalla partita dell’Arechi di ieri sera il Chievo porta a casa un punto, dopo essere passato in vantaggio con Djordjevic.
Leggero turn-over
Con tanti impegni ravvicinati, Marcolini ha optato per qualche cambio nell’undici iniziale, senza però stravolgere la squadra.
Quindi fuori Brivio, unico giocatore di movimento ad aver giocato tutte le gare senza saltare nemmeno un minuto, e dentro il reintegrato Frey, poi dentro Leverbe per Rigione e Pina Nunes per Esposito.
La prima frazione offre ottimi spunti e la superiorità clivense pare evidente, tant’è che la Salernitana fatica a superare la propria metà campo.
Dopo un errore madornale di Meggiorini davanti a Micai, ci pensa Djordjevic a portare in vantaggio i suoi con un gran mancino a giro che si infila alla destra dell’estremo difensore granata.
Il Chievo gestisce, ma qualche minuto dopo Obi non si accorge dell’arrivo di un avversario da dietro e lo stende in area di rigore: in realtà il nigeriano non commette alcuna scorrettezza, ma è il giocatore campano a franargli addosso. Per l’arbitro (inadeguato per la direzione di gara svolta) è rigore, trasformato da Kiyine.
Al duplice fischio fanno discutere alcune dichiarazioni del centrocampista marocchino, ex di giornata, che dedica la rete a Ventura, “perchè quando era al Chievo l’hanno trattato da m***a, e io non dimentico”, queste le sue parole, davvero discutibili e inappropriate.
Che sofferenza nella ripresa
Nei secondi 45′ il Chievo sparisce dal campo e la Salernitana prende fiducia, nonostante non crei grossi pericoli alla retroguardia gialloblu. La squadra di Marcolini, però, non è più in grado di far possesso e a un quarto d’ora dal termine rimane anche in inferiorità numerica a causa dell’espulsione rimediata da Pina Nunes.
Poco dopo si torna a giocare ad armi pari per il rosso allo stesso Kiyine e la gara si incanala verso un esito scontato: 1-1, punto che accontenta entrambe le compagini.
La quadra c’è, ora servono le vittorie
6 punti in 5 incontri non sono un bottino di cui essere proprio soddisfatti, ma onestamente si pensava anche di fare peggio: la linea di gioco è ben chiara e le performance (tolta la ripresa di ieri sera) ci sono eccome, ma ad ora il Chievo semina tanto e racimola poca.
Un calo fisico poteva essere preventivabile e non è assolutamente da condannare, per cui adesso testa al Pordenone, contro il quale una vittoria sarebbe l’ideale per suggellare le buone prestazioni che stanno contraddistinguendo i gialloblu.
PAGELLE
I MIGLIORI:
DICKMANN: 6
GARRITANO: 6
DJORDJEVIC: 7
I PEGGIORI:
FREY: 5.5
PINA NUNES: 5
OBI: 5.5