Il Napoli, si sa, è officina di talenti, e da alcuni anni ce n’è uno in particolare che non ha mai trovato spazio in prima squadra, ma nei vari prestiti in giro per l’Italia ha sempre dimostrato di saperci fare: si tratta di Luca Palmiero.
Luca Palmiero: 24 anni – ruolo e qualità
Certamente si può affermare che il sopracitato sia un centrocampista abbastanza completo, capace di abbinare la fase di regia a quella di interdizione. In mezzo al campo non dà punti di riferimento agli avversari e spesso quando l’azione parte dal basso, è lui a dare il via. Nelle movenze ricorda molto Lasse Schone, centrocampista danese che ha scritto pagine di storia con la casacca dell’Ajax e che ora è agli ordini di Maran al Genoa. Il paragone è senza dubbio azzardato, ma le analogie sono evidenti.
Luca Palmiero: vivaio, carriera e risultati ottenuti
Nato a Mugnano di Napoli il 1° maggio 1996, Palmiero muove i primi passi in una piccola società vicino a casa, prima di essere notato dagli osservatori del Napoli, che lo preleva nell’estate del 2012. Nel settore giovanile azzurro è una colonna portante di tutte le categorie, fino a quando nel 2015 viene girato per la prima volta in prestito alla Paganese.
Nell’annata successiva, la nuova esperienza con la maglia dell’Akragas lo porta a mettersi maggiormente in evidenza, tanto che il Cosenza convince il club di De Laurentiis a farselo prestare per due stagioni consecutive. Al termine della prima conquista la promozione in B con i Lupi, rimanendo a giocare ancora da protagonista la seconda. Nel 2019 è il Pescara ad aggiudicarselo, mentre quest’anno è incaricato di dirigere il centrocampo del Chievo.
Aglietti, tecnico dei clivensi, gli ha consegnato subito in mano le chiavi del suo scacchieri, schierandolo contro la sua ex squadra, il Pescara, alla prima di campionato, il giorno dopo il suo approdo a Veronello. La personalità non gli manca e affiancato da gente esperta come Obi e Garritano potrà formare uno dei centrocampi più forti e qualitativi della categoria.