Bidoni Storici, la rubrica che rispolvera dal passato, tutti i bidoni che hanno avuto il privilegio di calcare i campi della nostra Serie A.
Oggi parliamo di Dănuț Lupu, centrocampista rumeno classe 1967.
Comincia la sua carriera da professionista a 18 anni, nelle fila del Dunărea Galați.
Dopo due stagioni, viene adocchiato dalla Dinamo Bucarest, che lo ingaggia a 20 anni, nel 1987.
Con la Dinamo, allenata da Mircea Lucescu, vince il campionato rumeno nella stagione 1989-1990, che gli consente la chiamata con la nazionale per Italia ’90.
Dopo un buon mondiale e 90 presenze e 17 reti con la Dinamo, Lupu si trasferisce in Grecia, venendo acquistato nell’estate del ’90 dal Panathinaikos.
Dopo una stagione non all’altezza delle aspettative, veste le maglie di Korinthos e Ofi Creta, fin quando non arriva la chiamata del Brescia, allenato dal suo mentore Lucescu.
Presentato come l’erede di Hagi, nel frattempo ceduto al Barcellona, Lupu su presenta al “Rigamonti” rigorosamente in sovrappeso: scetticismo confermato, visto che in 15 presenze (ed una rete) dimostra di non avere nulla a che fare con il nostro calcio.
E per non farsi mancare nulla, Lupu, durante l’esperienza bresciana aveva era accompagnato da una fama poco lusinghiera sul suo conto: girava voce, infatti, che quando giocava ad Atene, nel Panathinaikos, in casa gli avessero trovato televisioni, autoradio, lavatrici e altra refurtiva della quale non aveva saputo dare spiegazioni; accusato di ricettazione, si fece anche qualche giorno in galera anche se poi fu dichiarato innocente.
Per non farsi mancare nulla, Lucescu venne esonerato a marzo ed il “fenomeno” chiese la cessione.
Cessione prontamente avvenuta, con il compianto Corioni che lo svendette alla Dinamo Bucarest.
Lupu, prosegui prontamente la carriera in patria, alternandosi tra Dinamo e Rapid (alla faccia delle bandiere).
Si ritirò nel 2001, senza lasciare traccia, dopo aver militato per una stagione in Israele, con la maglia dell’Hapoel Holon.