Bianconeri sotto la lente: Torino – Juventus

La Juventus è ancora una volta padrona di Torino. Il derby della Mole finisce con la vittoria della Vecchia Signora. Partita dura e difficile, ma la Juve porta a casa anche questa vittoria.

Il derby è sempre stata una partita a sé. Al di la delle differenze tecniche, al di la della classifica. Il derby è una partita speciale in cui le squadre in campo danno tutto, in cui le differenze si azzerano e conta solo il coraggio e la voglia. Questo derby ha seguito la stessa falsa riga degli ultimi. Con un Torino che mette il cuore, la passione e la grinta che gli sono caratteristici, ma che non bastano, per il semplice motivo che la Juventus è più forte.

In questa partita il Toro si presenta meglio delle scorse edizioni. Forte di un sesto posto in classifica e in piena zona Europa League, al cospetto di una Juventus che sembra una corazzata imbattibile. Allegri schiera il solito 4-3-3. Tra i pali c’è la novità Perin. In difesa la linea è composta dal rientrante Alex Sandro, Chiellini, Bonucci e De Sciglio. A centrocampo ai lati di Pjanić ci sono Matuidi ed Emre Can, che sostituisce lo squalificato Bentancur. In attacco il solito terzetto formato da Dybala, Cristiano Ronaldo e Mandžukić.

Toro scatenato

Il Torino comincia bene la partita. La forte pressione dei padroni di casa induce gli uomini della Vecchia Signora a commettere molti errori nei passaggi. Un primo tempo in cui il Toro è molto ordinato in difesa e non lascia spazi alla costruzione del gioco juventino, ripartendo con forza. La partita vive di ondate, ma i padroni di casa si fanno preferire nel gioco. Fisicamente il Torino sembra messo meglio e la Juventus soffre la pressione alta. Ciò nonostante il Toro non è mai seriamente pericoloso e l’unica occasione seria del primo tempo capita sul destro di Cristiano Ronaldo che cerca di sorprendere Sirigu con un esterno sul primo palo, appena dentro l’area. Il portiere ha un grande riflesso ma si infortuna ed è costretto ad uscire, anche a causa di uno scontro precedente con Emre Can.

La Juventus non riesce a fare il proprio gioco. Il centrocampo è bloccato e sulle fasce non sfonda. Qualche errore di troppo a centrocampo mette il Torino nelle condizioni di correre velocemente in contropiede. I difensori bianconeri sono bravi a tamponare il pericolo, ma il primo tempo è prevalentemente di marca granata.

La legge del più forte

Il secondo tempo parte con una Juve diversa. I tre avanti di Allegri si scambiano continuamente la posizione. Mario e Cristiano svariano da destra a sinistra, mentre Dybala agisce da falso centravanti, dopo un primo tempo giocato largo sulla destra. Durante le fasi di pressione maggiore la Juve si dispone con un 4-4-2 in cui Mandžukić occupa la posizione di esterno sinistro di centrocampo. Dopo una decina di minuti la carica agonistica del Torino comincia a calare e la Juve cresce. I bianconeri prendono lentamente il controllo delle operazioni. Il Torino si ritrae nella propria metà campo e la maggiore caratura tecnica della Juventus comincia ad emergere. Quando Zaza, dopo un recupero su un’incursione di Bonucci, serve un passaggio troppo pigro verso il proprio portiere Ichazo, Mandžukić è un falco e anticipa l’estremo difensore avversario subendo fallo. Cristiano trasforma non senza patemi e la Juve passa in vantaggio.

Il gol subito è una mazzata per i granata che non hanno più la forza di reagire. La Juve gestisce il vantaggio con personalità. Non forza i tempi di gioco, mantiene il possesso palla e chiude la porta in faccia ai granata. Il raddoppio della Juve è annullato ancora una volta per fuori gioco di Cristiano Ronaldo. Il tempo con i bianconeri in controllo e la Juventus porta a casa l’ennesima vittoria.

Difesa

Perin 6,5 – Terza presenza in campionato e terza partita finita a reti bianche per la Juventus. Il portiere ex Genoa si fa trovare pronto nelle poche occasioni in cui viene impegnato dai granata. Sporco ma efficace l’intervento nel primo tempo sugli sviluppi di un calcio di punizione. Brividi per qualche controllo in area pericoloso, ma se la cava bene.

Alex Sandro 5,5 – Rischia il rigore per un intervento su Zaza nel secondo tempo. Per il resto è abbastanza efficace in fase difensiva. In attacco spinge raramente. Mette qualche palla in mezzo pericolosa mal sfruttata dai compagni. Ritornava oggi titolare dopo l’infortunio, la forma non è ancora al massimo.

Chiellini 6,5 – Il solito leone. Riesce ad elevare da solo il livello di tutto il reparto difensivo. Ormai anche con la palla tra i piedi non sfigura e fa sempre la scelta giusta. il Capitano vero che serve in partite come questa.

Bonucci 5,5 – Giova della presenza di Chiellini, il quale riesce a nascondere qualche sua sbavatura. Si fa sorprendere in area da un colpo di testa di Izzo, ma in generale non dà molta sicurezza. Non illumina con i suoi soliti lanci, anche a causa della forte pressione del Toro, ma il suo tocco delicato è sempre prezioso. Sua la percussione che induce Zaza all’errore dal quale scaturisce il rigore decisivo.

De Sciglio 5,5 – Si comporta abbastanza bene in fase difensiva, ma il suo apporto in attacco è abbastanza scarso. Il Torino attacca molto dal suo lato, forse perché non teme le sue discese. Comunque ordinato.

Centrocampo

Pjanić 5,5 – Da lui ci si aspetta di più. Soffre la fisicità del Torino e i ritmi alti imposti dalla squadra di Mazzarri. Cerca di dettare il ritmo alla squadra. Ci riesce molto meglio quando il Toro cala nel secondo tempo. In leggere affanno come i compagni, in questo inizio di stagione ha messo tantissimi minuti nelle gambe.

Emre Can 5,5 – Ha grande fisicità e questa partita sembrava fatta su misura per lui. Non avviene esattamente così perché nel primo tempo sparisce un po’ dal campo. Si vede a tratti, protagonista suo malgrado di qualche errore di troppo. Nel secondo tempo cresce come tutta la squadra e si fa vedere molto di più negli inserimenti e nei contrasti. Dopo il lungo stop è normale gli serva qualche partita per tornare al meglio.

Matuidi 6,5 – Il migliore del centrocampo bianconero. Tutto corsa e contrasti, tiene testa alla fisicità della squadra avversaria. Rischia di segnare in uno dei suoi tipici inserimenti. Non si ferma mai fino al 95′ minuto.

Attacco

Dybala 5 – Non pervenuto nel primo tempo. Largo a destra non è la sua posizione preferita. Nel secondo tempo Allegri lo sposta in posizione di trequartista dietro le punto e la sua prestazione migliora. Non incide comunque quanto dovrebbe e potrebbe. Gli capita una buona occasione sul destro: piede sbagliato.

Mandžukić 7 – L’uomo ovunque dell’attacco bianconero lascia ancora il segno. Questa volta non con un gol, che avrebbe anche realizzato se non fosse stato annullato per la posizione di fuorigioco di Ronaldo, ma lascia comunque il segno. La rincorsa con la quale riesce ad intercettare il retro passaggio di Zaza azzannando la palla in anticipo sul portiere rappresenta l’essenza di Mario. Corre, lotta, fa salire la squadra, si muove su tutto il fronte d’attacco. Il solito guerriero.

Cristiano Ronaldo 6 – Ancora una partita giocata leggermente sotto tono. Non ha la sua solita efficacia. Sbaglia qualche dribbling non da lui e fallisce alcuni appoggi. Nonostante ciò è sempre lui ad avere le occasioni più importanti e questo non può essere un caso. A partire dal tiro al volo nel primo tempo. Alla fine riesce a mettere comunque la firma sulla vittoria trasformando il rigore. È il gol numero 5000 in serie A della Juventus, e porta una firma d’autore. Alla fine della partita si lamenta dello stato del manto erboso: dopo Berna ancora una volta un campo che penalizza i giocatori tecnici. Anche per questo qualche imprecisione di troppo.

Il mister

Allegri 6 – Non fa nessun cambio, ma cambia spesso la Juventus. Parte con il 4-3-3, sposta in continuazione i tre in attacco, mettendo in campo prima un tridente largo, poi Dybala come trequartista, poi schiera il 4-4-2 con  Mandžukić esterno. Il gioco della Juventus è basato sulla punta esterna che si allarga e gioca sulla fascia con il terzino per permettere l’inserimento della mezzala e della punta sul lato debole. Quando questo non riesce impone il suo gioco avvolgente e martellante per fare breccia nella difesa avversaria. Questa sera il Torino fa una grande partita in fase difensiva e riesce a stoppare le iniziative juventine per almeno 50 minuti.

Aveva annunciato in conferenza stampa che la partita sarebbe stata difficile. Ci voleva carattere e sofferenza. La Juventus ha fatto vedere di saper fare anche questo, dimostrando ancora una volta di essere una grande squadra. La Juventus si avvicina alla sosta invernale dopo aver conquistato il primo posto nel girone di Champions League e con 46 punti sui 48 disponibili. E il meglio deve ancora arrivare..