La Juventus è eliminata dalla Coppa Italia per mano dell’Atalanta. Gli uomini di Gasperini si impongono con un umiliante 3-0. Bianconeri irriconoscibili.
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ToggleChe non fosse un grande momento di forma per la Juventus era chiaro. La vittoria per 2-1 conquistata nel finale contro la Lazio aveva messo in evidenza uno stato di forma pessimo. Ma già le ultime partite prima della sosta non avevano mostrato la Juve granitica di inizio anno. A partire dal pari proprio in casa della Dea per 2-2 nel giorno di Santo Stefano, per poi proseguire con la vittoria con brivido finale contro la Sampdoria, e le prestazioni non proprio convincenti con Bologna, Milan e Chievo. Una sconfitta che era nell’aria. Si sa che la Juventus, storicamente, nelle ultime stagioni, soffre molto il periodo a cavallo tra i gironi di andata e ritorno. Ma era inimmaginabile un tracollo del genere, specialmente in una partita da dentro o fuori.
Allegri mette in campo una squadra che non sembra snobbare l’impegno. Di fatto ci sono tutti i titolari disponibili, con Bernardeschi, in gran forma nelle ultime uscite, preferito a Douglas Costa. Rimangono in panchina Pjanić, non in grande forma dopo il colpo ricevuto nella partita contro il Milan in Supercoppa e Cancelo che ha giocato solo uno sprazzo di gara, seppur decisivo, contro la Lazio. Indisponibili Bonucci, Barzagli e Mandžukić. Prima convocazione per il nuovo acquisto Cáceres che prende il posto dell’uscente Benatia.
Per dare un segnale forte dell’importanza dell’impegno, Allegri schiera il portiere titolare Szczęsny, invece del portiere “di Coppa” Perin. In difesa De Sciglio, Rugani, che trova finalmente spazio, Chiellini e Alex Sandro formano la linea a 4. Torna in panchina Emre Can dopo la pessima prova di Roma. A centrocampo si rivede dal primo minuto Khedira, insieme a Matuidi e Bentancur. In attacca, oltre al già citato Bernardeschi, ci sono Cristiano Ronaldo e Dybala.
La partita
I buoni propositi lasciano spazio alla realtà del campo. Una realtà che vede l’Atalanta partire con un gran pressing che mette in difficoltà i bianconeri. Come nella partita contro la Lazio, la Juventus fatica ad imbastire una trama di gioco decente e perde moltissimi palloni a centrocampo. Col passare dei minuti la partita si riequilibra e la Juve prende possesso del campo. L’episodio che cambia definitivamente l’inerzia della partita è il cambio di Chiellini. Il capitano deve arrendersi a un guaio muscolare. Allegri sceglie di sostituirlo con Cancelo, schierando De Sciglio da difensore centrale.
È il 27′ minuto del primo tempo e 10 minuti più tardi Cancelo fa un errore madornale facendosi soffiare il pallone a pochi metri dal limite dell’area di rigore da Castagne. Il belga si trova rapidamente a tu per tu con Szczęsny e lo fulmina, anche grazie alla tardiva aggressione da parte di Rugani. Passano meno di due minuti e la difesa della Juve fa un altro clamoroso passaggio a vuoto. Una palla abbastanza leggibile di Freuler per Zapata viene completamente mancata dal tentato anticipo di De Sciglio, assolutamente inopportuno. Zapata si gira e trafigge ancora una volta Szczęsny sul primo palo con un gran tiro de dentro l’area di rigore.
Nel secondo tempo la Juventus tenta di entrare in campo con un piglio diverso, ma le azioni della Vecchia Signora vengono facilmente disinnescate dalla Dea, in serata di grazia. I bergamaschi sono perfetti nelle chiusure e nelle ripartenze. I bianconeri poco grintosi e per nulla efficaci. Al minuto 86 Zapata approfitta di un nuovo regalo della difesa juventina. De Sciglio effettua un retropassaggio pigro verso Szczęsny che viene facilmente anticipato dall’attaccante colombiano che deposita in rete.
La partita finisce con l’Atalanta in gloria. La Juventus, senza 3 difensori centrali su 5, e con Cáceres non ancora pronto, rimane inerme dopo l’uscita di Chiellini. Il capitano che oltre al grande apporto tecnico e fisico trasmette ai compagni una grande dose di grinta e concentrazione, come si nota nell’azione in cui anticipa proprio Zapata in area. Senza il suo capitano la Juve è inerme sotto i colpi di un’Atalanta che ha voglia di lottare su ogni pallone. Proprio quello che è mancato ai bianconeri.
Difesa
Szczęsny 5,5 – Incolpevole sul primo e sul terzo gol, veri regali dei suoi compagni agli avversari. Sul secondo, invece, si lascia sorprendere sul suo palo, anche se il tiro di Zapata è molto forte. Per il resto non compie miracoli né misfatti.
De Sciglio 4 – Da terzino, nella prima mezz’ora di gioco, fa la sua solita partita. Dopo l’uscita di Chiellini si ritrova a fare il centrale difensivo ed evidentemente non è il suo ruolo. Alcuni buoni interventi, ma due cali di concentrazione fatali che costano alla Juventus due gol subiti. Se nel gol del raddoppio atalantino sbaglia il tempo della giocata, prendendosi un rischio azzardato quando si gioca in un ruolo in cui non c’è nessuno alle spalle, nell’azione del terzo gol compie un errore imperdonabile.
Rugani 5 – Con Chiellini al suo fianco gioca una buona partita. Quando tutto il peso della difesa juventina grava sulle sue spalla cominciano a tremargli le gambe. Sul primo gol è poco aggressivo sulla palla, forse non sarebbe comunque riuscito ad intercettare il tiro di Castagne, ma la sua esitazione ha concesso al centrocampista nerazzuro spazio e tranquillità per un gol facile. Senza grosse colpe negli altri due gol.
Chiellini 6 – Unico a meritare la sufficienza. Fino a che è in campo si gioca una partita, da quando esce un’altra. La Vecchia Signora senza il suo Capitano è molle e indifesa. L’Atalanta giustamente ne approfitta. La speranza è che il suo infortunio al polpaccio non sia grave perché la Juve ha bisogno della sua personalità in campo.
dal 27′ pt Cancelo 4 – Contro la Lazio è entrato e ha cambiato la partita in positivo. Contro l’Atalanta entra e cambia la partita in negativo. Il suo clamoroso errore spiana la strada alla vittoria bergamasca. Come spesso gli accade dopo un errore si deprime e commette errori in serie. Da recuperare sotto il profilo psicologico.
Alex Sandro 5,5 – Partita senza infamia e senza lode. Non incide in fase offensiva, ma fa buona guardia sulla fascia sinistra. Viene inghiottito dalla mediocrità della squadra.
Centrocampo
Bentancur 5 – Prende il posto di Pjanić in cabina di regia, ma la velocità di pensiero e della palla è differente. L’Atalanta impone il suo ritmo a centrocampo e il giovane uruguaiano ne soffre. Alterna buone giocate ad errori banali. Sfortunato in un tiro da fuori. Troppo poco.
Matuidi 5 – A lui Allegri dà il compito di incursore. Il francese si muove molto sulla mezza sinistra. La sua incisività è abbastanza scarsa e viene sempre anticipato dalla difesa avversaria. Prova incolore.
Khedira 5 – Ancora fuori forma. Prova mediocre come tutte quelle dei suoi compagni di centrocampo. Ancora lontano dalla forma migliore.
dal 26′ st Pjanić 5,5 – Entra per tentare di cambiare il volto alla Juventus. Ci riesce poco. Mette un po’ più di ordine a centrocampo e la Juve prende un po’ più di coraggio. Il gol del 3-0 mette fine a tutte le velleità di rimonta.
Attacco
Bernardeschi 5,5 – In gran forma nella partita contro la Lazio, si conferma il migliore del reparto offensivo bianconero. Nonostante ciò, dopo un inizio intraprendente, si adegua al gioco senza squilli della squadra. Le sue giocate non sono determinanti e sbaglia molti palloni non da lui.
Dybala 5 – Quasi assente per tutto il primo tempo. Coinvolto nell’insieme di errori che determinano la consegna del centrocampo all’Atalanta. Non riesce a imporre la propria qualità. Quando comincia a tirare fuori la grinta e a mettere in campo qualche giocata interessante, Allegri lo sostituisce. Lontano dalla forma migliore.
dal 17′ st Douglas Costa 5 – Entra in campo per far cambiare passo alla squadra, ma fa solo confusione e poco più.
Cristiano Ronaldo 5 – Evidente il calo di prestazioni del portoghese nelle ultime partite. A parte lo squillo in finale di Supercoppa combina ben poco in questa seconda parte di stagione. Chiaramente fuori forma. Non salta quasi mai l’uomo e non riesce a concludere a rete. Assente.
Il Mister
Allegri 4,5 – Questa volta non riesce a dare le giuste motivazioni alla squadra. La Juventus entra in campo scarica, poco convinta di concludere la partita con una vittoria, per nulla combattiva. L’esatto opposto degli avversari che lottano su ogni pallone e schiacciano i bianconeri dal punto di vista fisico e tecnico. La scelta di inserire Cancello al posto dell’infortunato Chiellini, spostando De Sciglio al centro della difesa, è il viatico verso la sconfitta. Senza il capitano, i due terzini commettono gli errori che consegnano la partita agli uomini di Gasperini. L’espulsione è più per dare una scossa alla squadra che per effettive proteste. Non funziona.
La Juventus cede il passo in una competizione italiana dopo quattro anni. Per la prima volta viene eliminata dalla Coppa Italia. Nel classico periodo di calo delle prestazioni, quello che precede il rientro in Champions League, gli capita la squadra peggiore possibile. Questa volta non riesce a superare la tempesta e cede con un fragoroso 3-0. Peccato per il cammino verso il trofeo interrotto e per il sogno di un pieno di trofei sfumato, ma è inconcepibile pensare di non perdere mai. Adesso serve ricominciare a conseguire vittorie, riprendere il cammino con convinzione e ritrovare grinta e carattere. Oltre a risolvere l’emergenza in difesa che vede la vecchia BBC completamente fuori. Sarà fondamentale la crescita definitiva di Rugani e l’apporto del nuovo arrivato Cáceres.
La stagione propone impegni ben più difficili, importanti, ambiziosi. E questa Juventus non può permettersi di mancarli.