Assen MotoGP 2019: il podio per due terzi spagnolo riporta alla vittoria Maverick Vinales. Alle sue spalle il Cabroncito e chiude il francese Quartararo.
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ToggleMarc casca sempre in piedi
Questa volta non si parla di cadute evitate in modo funambolesco. A mio avviso oggi lo spagnolo della Honda (con Lorenzo fuori dai giochi si può dire) ha cannato in pieno la scelta delle gomme, rischiando di compromettere il finale di gara. L’andamento della corsa che lo ha portato a fare i conti proprio con i due colleghi del podio, ci ha regalato più di qualche sorpasso, ma nulla di estremamente avvincente. Bisogna dare atto al giovane campione che probabilmente inizia a saper dominare l’impulsività a favore di qualche calcolo mirato alla classifica mondiale. Insomma un banchiere che oggi ha incrementato il suo tesoretto.
Maverick Vinales, la cena la offre Yamaha
Maverick ritrova la vittoria dopo mesi di digiuno e qui arriviamo alla questione della cena. Visto il periodo nero che sta attraversando la Yamaha, il podio di Vinales rappresenta una boccata d’aria. Come per ringraziare un buon amico che ti aiuta un momento critico, anche la scuderia nipponica dovrebbe fare altrettanto con il pilota. In ottica di classifica costruttori non si può ancora parlare di svolta complice anche la caduta di Rossi.
Vale caduta: non c’è due senza tre…
Di nuovo out e per scaramanzia non riesco neanche a bisbigliare come prosegue il detto. Fatto sta che anche oggi il Dottore ha dovuto spingere in gara per recuperare un week end con annessa sessione di prove da dimenticare. Imbroccare il tempo giusto passando in un punto vietato della pista non è certo un errore che ci si aspetta da Valentino. Il pesarese non è evidentemente tranquillo e quello che resta una vera incognita è se lo sia per un deludente rendimento della moto oppure per una sua mancanza che gli impedisce di fatto di mettere mano nel punto giusto per perfezionare un assetto ancora poco vincente. Vale per ora resta il miglior pilota nella classifica mondiale per la casa costruttrice giapponese, ma questa resta una magra consolazione.
Assen MotoGP: Ducati, bene ma non benissimo
Nel Gran Premio di Assen mi è sembrato di vedere un compitino da 6 fatto per dovere più che per voglia. Dovizioso dopo lo 0 in catalogna avrebbe dovuto mangiare l’asfalto con la fame di chi ha una missione ben precisa. Avrebbe dovuto lasciare dietro di sé le fiamme sull’asfalto a caccia di quel leader della classifica mondiale che non va fatto scappare più di così. La partenza dalle retrovie avrebbe dovuto dargli lo stimolo per una rimonta di quelle che passano alla storia. Un quarto posto in Olanda, invece, sembra bastare.
Anche Petrucci è apparso a tratti compassato. Ci aveva abituati forse troppo bene fin qui. A beffarlo nel rush finale il connazionale Franco Morbidelli, udite udite in sella ad una Yamaha.
Fortunatamente dopo il Gran Premio di Assen si torna in pista tra una settimana e la speranza, almeno la mia, è di rivedere della sana bagarre tra piloti che si contendono il titolo. Di vedere più motivazione possibile e molta meno strategia.
Insomma per concludere mi dispiaccio della caduta di Rins che mi è sembrato più che mai determinato e orgoglioso di sfoggiare il proprio talento in sella ad una Suzuki in crescita.